Antonio McDyess sorride: è arrivato il suo momento?
3 vittorie, 9 sconfitte: per molto meno ci si trova licenziati. Ma non Don Chaney.
Ennesima settimana di passione, dunque, per i tifosi newyorkesi, tra le solite scelte assurde e cervellotiche ed un infortunio a Keith Van Horn, che ha portato alla luce il problema di non avere dei piccoli di ricambio.
Promosso Shandon Anderson in quintetto, non esistono cambi per Allan Houston.
La settimana inizia bene con una vittoria casalinga contro i Boston Celtics (89-86).
I biancoverdi vanno avanti anche di 17, con Mutombo e Thomas che hanno subito problemi di falli. I Knicks che rientrano in campo per il secondo tempo, però, paiono trasformati e Van Horn suona la carica con 13 punti nei primi otto minuti.
New York va in vantaggio per la prima volta nella gara proprio alla fine, quando Michael Doleac mette il jump shot del sorpasso, poi dall’altra parte del campo cattura il rimbalzo su un errore di Pierce, subisce fallo e chiude il conto dalla linea dei tiri liberi.
Van Horn, alla fine, celebra il compagno: “Ha fatto grandi giocate: ha preso il rimbalzo più importante della partita, il più importante dell’anno, ha messo il più importante tiro dell’anno e ha realizzato i liberi più importanti dell’anno (esagerato! ndr)… ed ha fatto tutto questo negli ultimi due minuti”.
Questa partita interrompe la striscia negativa di quattro sconfitte, ma paga pegno con un infortunio proprio a Van Horn (caviglia, almeno una settimana di stop).
E’ stato poi l’ora di ospitare i Los Angeles Lakers. Sconfitta per 104-86, ma lo scarto così ampio è bugiardo alla millesima potenza.
Il risultato, infatti, è stato in equilibrio per metà incontro, poi i lacustri hanno allungato perché New York ha avuto seri problemi di falli.
Un dato emerge a suffragio di questa tesi: 47-6, ossia i viaggi alla lunetta delle due squadre, ovviamente a favore dei Lakers.
I sei liberi complessivi dei Knicks rappresentano il record NBA in negativo. Addirittura Allan Houston, uno che qualche volta in lunetta ci va (cinque volte ad incontro con il 92% di realizzazioni), non c’è andato neppure una volta.
Ora, o l’arbitraggio è stato quantomeno insufficiente, o New York ha schierato una rappresentativa del penitenziario di San Quintino, che hanno usato regole carcerarie per marcare i gialloviola come se fossero ad un incontro tra carcerati e secondini.
L’operato dei fischietti ha avuto molto risalto tra i media sportivi americani, oltre che nelle dichiarazioni post partita.
Mutombo ha affermato senza mezzi termini che un arbitraggio di questo tipo non l’aveva mai subìto in carriera.
Con il punteggio sul 49 pari, Karl Malone è letteralmente saltato sulla schiena di Michael Sweetney per recuperare un rimbalzo: fallo chiamato al rookie, con il Postino che non ha potuto trattenere una risata.
Da lì, ossia dai conseguenti due liberi, “sfortuna” voglia che i Lakers (reduci da 3 sconfitte esterne consecutive) siano andati avanti nel punteggio fino a portare in porto la vittoria, scatenando così le polemiche.
Anche Doleac, sull’episodio, non ha usato molta diplomazia: ”Gli arbitri hanno cambiato le regole del gioco”.
Concludendo l’argomento, non possiamo aggiungere altro se non che siamo d’accordo che i Knicks non abbiano dei penetratori in grado di guadagnarsi tanti liberi, come d’altronde sappiamo che le superstar godono di un riguardo particolare agli occhi dei fischietti, figurarsi quando ci sono quattro all-star nella stessa squadra… ma francamente sei liberi in tutta la partita ci sembrano davvero pochi.
Un aspetto positivo nella partita c’è stato (assente Van Horn, male Houston con soli 10 punti), ossia la prova di Frank Williams.
Chiamato in causa a sorpresa come secondo playmaker al posto di Charlie Ward (misteri di Chaney, un uomo, un perchè…), ha risposto con il suo career-high di punti, 14, ed ha fatto ammattire Kobe Bryant che era stato sguinzagliato sulle sue tracce, tanto che Phil Jackson ad un certo punto ha dovuto richiamare in panchina il suo giocatore per la frustrazione che stava mostrando in campo.
Sono piovuti complimenti da tutte le parti, perché un vero play manca da anni a New York, ma ci hanno pensato due persone a gettare acqua sul fuoco.
In primo luogo, Shaq: ”E’ stato fortunato, solo fortunato. Quando giochi contro Shaq, Karl e Kobe, dai il 110%, ma uno è “vero” solo se riesce ad essere costante nelle sue performances”…
… e purtroppo non lo sapremo mai se Frank è costante, uno “vero”, dal momento che Chaney ha pensato bene di retrocedere nuovamente il povero Williams nella successiva partita, sconfitta a Detroit per 94-85.
Lo scandalo non è, beninteso, che Ward sia di nuovo il secondo PM, ma che Howard Eisley parta titolare.
Ward,infatti, stava viaggiando a più di otto assists di media, prima che Chaney lo panchinasse per promuovere Eisley nello starting five perchè, secondo il coach, l’ex-Utah rende di più da starter.
Nella gara contro i Pistons, i Knicks non sono praticamente mai stati in partita, mentre i padroni di casa sono andati anche avanti di 15.
Houston ha di nuovo tirato male (4/13, 9 punti), mentre Chauncey Billups ha violentato i PM bluarancio e Ben Wallace ha rispedito al mittente ben 9 palloni.
Assente ancora Van Horn, New York ha chiuso con un vergognoso 32/81 al tiro.
Ennesimo aggiornamento sul recupero di Antonio McDyess. Martedì ha giocato il primo 5 contro 5 da due anni a questa parte e si parlava di un suo rientro nel week-end.
Poi però i tempi si sono allungati di nuovo, perché ovviamente Dyce vuole testarsi ancora per qualche giorno.
Ormai però pare che ci siamo e crediamo che per la fine della prossima settimana si potrà parlare di effettivo esordio.
Qualche nota di mercato prima di chiudere.
Il licenziamento di Doc Rivers da parte degli Orlando Magic ha messo subito in moto il toto-allenatori. Atlanta, Chicago ed ovviamente New York le papabili panchine che stanno al momento scottando.
Pare però che Rivers voglia prendersi una pausa fino a giugno ed eventualmente valutare altre “pini” liberi.
Si è parlato anche di George Karl, attualmente disoccupato. Purtroppo, però, l’owner James Dolan non sembra essere uno di quelli che licenzia un allenatore in corsa.
Sul piano dei giocatori, invece, le voci più insistenti parlano di uno scambio ormai in porto con i Toronto Raptors: Morris Peterson per Othella Harrington.
Ma anche l’asse Grande Mela-Città del Vento è caldo: Harrington+Ward per Jamal Crawford+ Eddie Robinson (o Jalen Rose). Ovviamente il secondo pacchetto è appetitoso (i Bulls, però, vorrebbero anche i diritti su Milos Vujanic), ma è molto più realistico lo scambio con i Raptors.