Emeka Okafor è la stella degli Huskies!
A Storrs, Connecticut, si respira un'aria strana, piena di fiducia per la stagione che verrà , ma anche con la pressione di chi sa di avere davanti un'annata in cui basta nulla per restare delusi.
Gli Huskies sono primi in ogni preview di stagione che parli di college basket, sia femminile (normalità visto che in Connecticut sono arrivati gli ultimi due titoli nazionali) sia maschile: un evento per un campus che ha "una strada in entrata e una in uscita" in una cittadina come Storrs che ricorda un po' Chapel Hill o Durham, come il programma cestistico di UConn ricorda quello di North Carolina o Duke per organizzazione e continuità .
Un programma gestito da Jim Calhoun, capace di raggiungere quota 400 vittorie con gli Huskies in questo inizio di stagione, non proprio la normalità in un periodo in cui tanti grandi nomi si spostano.
Come in tutti i programmi ci sono annate di costruzione e annate in cui si aspettano i risultati: questo è l'anno in cui i tifosi che affollano all'inverosimile il Gampel Pavillion o il Civic Center a East Hartford vogliono vedere i risultati, vogliono la loro squadra alle final-4.
Ben e Emeka
Tutti a parlare in questo inizio di stagione di Emeka Okafor: sicuro primo quintetto d'America, possibile prima chiamata assoluta al prossimo draft, l'uomo destinato a dominare le aree della NCAA. Non male per uno che al primo anno sapeva solo intimidire in difesa, cosa che tra l'altro gli riesce ancora bene viste le 4,7 stoppate a sera della scorsa stagione.
Okafor è il valore aggiunto in sede di analisi tra gli Huskies e il resto: nessuno ha un uomo d'area col suo talento e con la sua esperienza in un sistema che gli si è adattato pian piano nelle passate due stagioni. Okafor inoltre è ragazzo intelligente, difficile che trascuri i suoi limiti solo per le grandi aspettative che lo circondano oppure che si dimentichi che il pallone quando conta lo avrà spesso in mano non lui ma l'altra stella della squadra: Ben Gordon.
Gordon è la dimensione esterna di Uconn, una guardia in grado di giocare anche play (come fu costretto la scorsa stagione in contumacia Taliek Brown) con raggio di tiro illimitato e con quella innata capacità di trovare canestri quando il gioco è rotto, ovvero quello che capita spesso nei momenti importanti delle gare.
Quest'anno Gordon potrà giocare spesso e volentieri da guardia, la soluzione migliore per poter sfruttare meglio il suo tiro in uscita dai blocchi e non scarificarlo ad affrontare in palleggio il pressing avversario.Primi risultati? 37 punti in 32' nella vittoria su Nebraska al secondo turno del preseason NIT, tanto per dare un'idea"
Okafor ha commentato a fine partita: "Nelle ultime azioni mi sono girato per guardare cosa stava per fare. In qualche gioco mi sono messo da parte: 'I was watching'".
Il supporting cast
UConn non è la favorita della stagione solo per i suoi due junior, ma anche per la profondità e la varietà di scelte a disposizione di coach Calhoun. Nel reparto dietro, di fianco a Gordon, ci sarà Taliek Brown, senior che fa dell'attaccare il ferro e poi riaprire per i compagni la specialità della casa. Brown soffre ancora parecchio per l'infortunio al piede che lo ha tenuto fuori alla fine della scorsa stagione, non riesce a muoversi come vorrebbe e questo lo fa rendere meno anche in difesa, altro fondamentale in cui il playmaker eccelle.
Dietro a Brown scalpita il freshman Marcus Williams, il suo successore che già ha fatto innamorare i tifosi a suon di assist e coast to coast, la concorrenza interna per il posto di playmaker si preannuncia selvaggia, per la felicità dello staff tecnico.
A completare il back court ci sarà Rashad Anderson, sophomore reduce da una stagione in cui ha mostrato di essere un ottimo atleta in grado di giocare sia da 2 che da 3 grazie a un buon controllo di palla e a un tiro dalla lunga che va rispettato.
Nel ruolo di 3 il titolare sarà Denham Brown, altro sophomore in attesa di consacrazione, che con Anderson si spartirà i minuti in ala piccola.
In zona verniciata spazio a Marcus White, ennesimo sophomore, in grado di dare una mano a Okafor a rimbalzo, ma non sarà il solo, visto che in questo inizio stagione si sta mettendo in grande evidenza il freshman Boone, il cambio per Okafor tanto agoniato da Calhoun e che per ora sembra dare risposte più che positive. Contributi sono attesi anche da Hilton Armostron, partito titolare in più di un'occasione lo scorso anno, ma parso poco pronto per gli alti livelli.
Il freshman
All'appello manca un freshman che non sembra destinato, almeno dalle premesse, a fare un anno di esperienza dalla panchina. Charlie Villanueva quest'estate è stato a lungo ad un passo dal dichiararsi eleggibile per il draft NBA, prima di fare marcia indietro e scegliere di giocare per Uconn nonostante si fosse promesso alla Illinois di Bill Self, promessa in qualche modo rotta dal trasferimento di Self a Kansas.
Villanueva è un'ala dal talento atletico degno del piano di sopra e sarà in grado di dare una mano sia in coppia con Okafor sia a volte da 3 in un quintetto alto in cui andare in area diventerà impresa ardua.
Per ora però Villanueva il campo ufficialmente con la magia di UConn non lo ha visto, è stato fermato dalla NCAA e non si sa esattamente quando scenderà in campo dopo aver impressionato tutti nelle gare di esibizione.
Il problema è legato alla sua primavera in giro per i camp NBA, se i viaggi li hanno pagati dei suoi parenti o amici va tutto bene, se invece viaggi, albergo e il resto sono stati spesati da Dan Fegan, l'agente che più di ogni altro stava per firmare Villanueva, il debutto di Charlie in NCAA potrebbe essere rimandato come capitò qualche anno fa con Caron Butler.
La questione potrebbe chiudersi a breve, quando la NCAA si pronuncerà , fino ad allora sull'impatto di Villanueva si può solo ipotizzare.