La copertina del film
HE GOT GAME
Anno: 1998
Genere: Drammatico
Regista: Spike Lee
Attori: Ray Allen, Denzel Washington, Jim Brown, Milla Jovovich, Rosario Dawson
Uno dei film meglio riusciti e più sentiti del regista Spike Lee, dedito a dare una lezione morale e che deve molto anche all'eccezionale performance dell'attore e amico Denzel Washington. Prima di inoltrarci nella trama del film è doveroso fare alcune precisazioni a proposito di questo film, a volte discusso ma che è diventato un vero e proprio “cult” per gli amanti del genere.
Spike Lee, il regista, è un gran tifoso dei New York Knicks e portavoce dell'orgoglio afroamericano. Ray Allen (il protagonista) è nella realtà una star affermata della NBA e milita nei Seattle Sonics. Denzel Washington non sfigurerebbe in una squadra di una lega minore, Jim Brown è stato uno dei migliori atleti della NFL.
Jesus Shuttlesworth (Ray Allen), fenomeno della pallacanestro liceale potrebbe in breve trasformarsi in asso del basket professionistico o in uno studente coperto da borse di studio per meriti sportivi. Molti agenti cercano di fargli firmare un contratto ma il giocatore non cede, allettato dalle migliori Università d'America, quali Arkansas, Georgetown, North Carolina, Arizona, Temple e Kansas. Jesus è contentissimo, ogni stato è pronto a qualsiasi sacrificio, pur di accaparrarselo.
Nasce una nuova e buia prospettiva, generata dalla prospettiva di liberare Jake (Denzel Washington), il padre di Jesus, in prigione per avere incidentalmente ucciso la moglie. Il Governatore dello stato nel quale Jake è rinchiuso è un forte tifoso della Big State (ateneo immaginario). In un mondo dove tutto è vendibile come quello dello sport di oggi o almeno quello in cui circolano molti manager, sponsor e soldi, un uomo dal passato disgraziato ha l'occasione di guadagnarsi uno sconto sulla pena se convincerà il figlio, talento dell'high school nel basket, a vendersi agli offerenti appoggiati dal direttore del penitenziario.
Denzel viene rilasciato per una settimana per convinvcere il figlio, il guaio è che Jesus odia il padre perchè lo ritiene responsabile della distruzione della propria famiglia, non ne vuole sapere di lui e lo respinge. L'orgoglio blocca il cammino di Jake che riesce invece a salvare la propria dignità e a dare una lezione etica al figlio, spingendolo a non accettare certi compromessi in una memorabile sfida con la palla a spicchi su un playground newyorkese.
Successivamente Jesus si scioglie e riferisce al padre che prenderà in considerazione quel college insieme ad altri 3-4 di sua preferenza. Jesus decide alla fine di accontentare il padre ma nonostante ciò a Jake non viene accorciata la pena, oltretutto esce sui giornali la notizia di una sua fuga dal carcere.
La parte più interessante del film di Spike Lee sta proprio nel tormentato scontro familiare e generazionale. Una prova di maturità in cui il regista si getta con generosità , senza paura di sbandare, a volte scadendo nella banalità , come probabilmente era inevitabile succedesse.
Tra le comparse nel film, alcuni giocatori NBA quali Travis Best, John Wallace e Walter McCarty, compagni di squadra di Ray Allen nella finzione. Tom Tolbert, analista NBA e con un passato da giocatore cerca di dare qualche consiglio al protagonista indirizzandolo sulla giusta strada.
Molte altre stelle NBA e collegiali appaiono per qualche sprazzo, nonché alcuni tra i maggiori allenatori della NCAA. Rick Fox, giocatore dei Los Angeles Lakers nella realtà , è un membro della squadra dell'immaginaria Tech University. Tenta di convincerlo, gli mostra i lati nascosti del college, donne facili, droga, fama e un tenore di vita di alto livello.
Una curiosità che a qualcuno non sarà sfuggita. L'ambientazione è Coney Island, quartiere afroamericano e molto pericoloso di New York, noto agli appassionati di basket per aver dato i natali a una stella quale Stephon Marbury. La storia, seppur romanzata, dovrebbe narrare le gesta di Stephon ma molte cose differiscono, inoltre proprio lo stesso giocatore avrebbe dovuto recitare nel film ma gli è stato preferito Allen, molto più idoneo a calarsi nella parte e interprete migliore.