Purtroppo, niente Olimpiadi per il grande Roger Clemens…
Panama amara per il baseball targato Team Usa, quello dalla maglia a stelle e strisce, culla del gioco e del movimento, ma capace solo di presentare una squadra composta da giocatori delle minors senza amalgama, senza palle e senza cuore, sconfitti meritatamente 2-1 dal Messico nei quarti di finale delle qualificazioni per le Olimpiadi di Atene.
Gli Stati Uniti quindi non potranno difendere il titolo olimpico conquistato a Sydney, dove batterono Cuba in una bellissima finale. Polemiche relativamente distaccate ma ugualmente pungenti negli States, dove tutti gli opinionisti si sono scagliati contro il sistema di qualificazione olimpionico, giudicato, sicuramente a ragione, contorto e penalizzante nei confronti delle squadre della zona nord, centro e sudamericana.
Forse però questi opinionisti dovrebbero approfondire un po' di più la loro analisi, e cercare il motivo per cui la Mlb era presente a Panama, a livello dirigenziale, praticamente solo con i portaborse, perlomeno con i numeri dal quindici in giù partendo da Bud Selig.
Oppure cercare un motivo per cui il giocatore più rappresentativo della squadra che doveva battersi per la qualificazione ad Atene in difesa del titolo conquistato a Sydney 2000 era il vecchio Ernie Young, che quest' anno ha collezionato ben cinque partite con ben undici apparizioni al piatto come pinch-hitter per i Detroit Tigers, la squadra più perdente degli ultimi quarant' anni.
O ancora cercare il motivo per cui Frank Robinson (manager dei Montreal Expos), coach del Team Usa a Panama ha sostituito proprio Young nell' ultimo inning sull'1-2 contro il Messico, essendo il buon Ernie il miglior attaccante di Team Usa nel torneo con .455 di media, sostituendolo con un pinch-hitter per un bunt, quando con due uomini in base Young, osando un po', avrebbe potuto portare a casa anche un doppio o un triplo, e di conseguenza la partita.
Con i "se" e con i "ma" non si va da nessuna parte, ne sono consapevole, ma è veramente strano che nessun giornalista statunitense, o perlomeno pochi di loro, abbia recitato il mea-culpa, abbia ammesso che Team Usa è andato là con sufficienza e con superficialità , già con la tronfia consapevolezza di andare a fare una mezza scampagnata centro-americana senza tener conto dell' effettivo valore degli avversari.
Già , gli avversari. Il Messico si è qualificato ai quarti di finale all' ultimo posto disponibile, nonostante fosse 0-3 nel girone, a causa della defezione di Bahamas. Ulteriore motivo per prendere questa partita sottogamba da parte di Team Usa, anche se il pitcher partente dei tricolori sudamericani contro gli Stati Uniti era Rico Beltran, ex-lanciatore dei New York Mets (mi è ancora più simpatico!).
E già che parliamo di tricolori, Jim Caple di Espn, una delle più autorevoli firme del baseball americano, oltre che scagliarsi contro il sistema di qualificazione olimpica (effettivamente penalizzante per le squadre americane), tira spesso in ballo, prendendo come "esempio" di paese dove il baseball è uno sport non diffuso e (traspare dalle sue parole), dove i giocatori di baseball sono delle schiappe, l' Italia.
Sicuramente la rabbia degli opinionisti statunitensi è comprensibile, anche a me non piace pensare che poteva esserci Roger Clemens sul monte per Team Usa ad Atene ed invece non ci sarà , ma secondo me è un grossolano errore prendere l' Italia come esempio di nazione dove il baseball non conta, visto che degli italiani sono stati, e sono tuttora, grandi protagonisti del baseball targato Mlb (fare dei nomi sarebbe del tutto superfluo), basterebbe solo fare un confronto tra la squadra vincitrice delle Olimpiadi di Sydney e quella di Panama, e vedere che il coach era un campione di World Series come Tommy La Sorda (abruzzese!), e non un demotivato Frank Robinson, manager incapace di tenere uno spogliatoio e principale causa del mancato arrivo degli Expos ai play-off.
In attesa di una risposta "forte" degli Stati Uniti (fortunatamente solo sportiva) assisteremo ad un torneo olimpico senza gli inventori del gioco, che probabilmente costerà la estromissione del baseball dagli sport olimpici.