Kobe sicuramente farà sentire la sua voce nello spogliatoio Lakers…
Gli attori sono posizionati secondo il loro copione, ma sicuramente non tutti lo seguiranno fedelmente. I registi, mano al megafono, urlano i loro dettami attraverso mille vie di pensiero.
Il pubblico, quello c'è eccome; perché le stelle sono tante, perché il finale è estremamente impossibile da prevedere e perché il film di questa stagione NBA sarà ovviamente ricco di colpi di scena.
Chi avrà l'Oscar? Ciak si gira.
1. Guerre Stellari
Quello che capiterà dentro lo spogliatoio dei Los Angeles Lakers quest'anno non lo sapremo mai, ma certo non sarebbe male vedere quattro superstar di quel calibro chiacchierare amabilmente prima di un allenamento: quattro enormi ego dentro un calderone che solo lo Zen può miscelare senza far esplodere. Le guerre, stellari, ci saranno di sicuro; c'erano e ci sono già solo con due dei quattro (Shaq & Kobe) e ora si è aggiunta altra carne al fuoco. Riusciranno i Lakers a non essere vittime della loro stessa Forza? Solo Yoda-Jackson può dircelo.
2. About a boy
Non c'è dubbio: l'anno è quello di LeBron James, finalmente. A proposito del ragazzo si è detto di tutto e adesso, obiettivamente, è ora di smetterla di parlare: meglio stare zitti e gustarcelo all'opera. Le parole e musica di LBJ sapranno come deliziarci: dalle classiche suonate di piano di un assist sublime all'hardcore di un ferro maltrattato.
3. The Untachables
E chi levi da quel quintetto, Mr Nelson? Lo so che se lo sarà chiesto, ma non gliene può fregare di meno di quello che il basket è o dovrebbe essere. Cinque superstar di livello assoluto che per forza di cose dovranno e vorranno giocare insieme. Solo il genio di Nelson può architettare un attacco "cinque fuori" nella NBA del 2004. Se avrà ragione lui, ci sarà da inchinarsi. Se a fine anno avrà ancora vinto qualcuno della vecchia scuola, l'azzardo si trasformerà in pazzia dichiarata, però ammettiamolo: questi Mavs, quanto non affascinano?
4. Ghostbusters
Nel freddo Minnesota i fantasmi di un passaggio al secondo turno di playoff sono da sradicare di brutto. La truppa di cacciatori si è nettamente rinfoltita di gente con i contro-attributi come Cassell e Spree e proprio per questo si è rischiato un elemento contrassegnato dal punto interrogativo come Olowokandi. I fantasmi sono belli grossi, però la sfida è di quelle, in un ovest così affollato, che passi sul filo del paradiso-inferno ogni sera. Go Wolves!
5. Gangs of New York
Knicks e Nets. Due metà diverse della stessa mela. La barzelletta che diventa una storia e una storia che diventa barzelletta. Un paio di aggiustatine qua e là , con molti interrogativi sull'efficacia (Van Horn e Mourning) e via, si ricomincia per un altro anno di polemiche, di accuse, di articoli infuocati e di tanto, tanto basket. Il peggio che può succedere è che le gang si uccidano da sole.
6. Ma che colpa abbiamo noi?
Direbbero i Clippers" Ma che colpa abbiamo noi, se dall'anno scorso ci avete dimezzato le stelle? Se non abbiamo un centro e un play validi? Se chi ci paga è sempre quello? Beh, cari Clips, qualche risposta c'è stata: intanto c'è un coach di quelli veri come non se ne vedeva da un po', il resto dipende anche da voi"
7. L'attimo fuggente
A Sacramento, due anni fa, ci sono arrivati davvero vicini al fatidico anello. L'anno scorso ci si è messo l'infortunio di Webber e quest'anno, ci riprovano con la loro poesia. Sempre gli stessi (più o meno) e sempre con il loro splendido gioco a metà tra la vecchia e la nuova scuola. Il tempo, però, passa e non basta più essere belli e perdenti e l'attimo è da cogliere finchè si è in tempo, se lo si è ancora.
8. Tempi moderni
E' vero, è l'anno di LeBron. Ma non solo. Occhio a Melo e al suo accattivante sorriso: accecante come il talento supremo. Attenti a TJ Ford: da quando gira la voce che sia molto sopravvalutato, ha qualche motivazione in più, ma di quelle grosse. Occhio ad Amare: gli manca tanto così per essere super. Occhio a Hinrich, in contumacia Jay Will. Occhio a Howard dei Mavs: un altro Finley dal secondo giro?
9. Il sapore della vittoria
Capitolo Spurs. Il gusto di essere campioni NBA è qualcosa che si tende a dimenticare con l'inizio di regular season e se provi a ricordarlo in giro, c'è sempre qualcuno che te lo fa ingoiare. Gli Spurs si sono rimessi in discussione, si sono rivoluzionati senza strafare e non sarà una passeggiata. Il sapore della vittoria è dolce e può far stare male, ma c'è di buono che nella squadra di oggi lo conoscono in pochi, quelli buoni.
10. I Soliti Ignoti
Spazio al capitolo "outsider". Qualche scommessa, qualche tiro mancino, solo per spaccare le righe. E' l'anno di Rashard Lewis: finirà sopra il ventello di media con un salto di qualità di quelli visti di rado. E' l'anno di Jason Williams: la testa non la mette a posto, ma ha trovato il tasto del volume e ora non è sempre al massimo, lo alza e lo abbassa quando vuole lui. E' l'anno dei New Orleans Hornets perché godono del fatto che nessuno parla di loro. E' l'anno di Jamal Crawford, con le chiavi per il quintetto. E' l'anno in cui Yao non è più una sorpresa e lo guarderemo con altri occhi, non più a mandorla. Occhio a Zach e Quyntel: esplodono da un momento all'altro.
Ora possiamo davvero dirlo: Azione!