Dontrelle Willis. Saprà trascinare una rotazione giovane ed inesperta?
I Florida Marlins si apprestano ad una stagione di ricostruzione, dopo il titolo 2003 e le pur buone annate 2004 e 2005. Se ne sono andate tutte le stelle con contratti pesanti, ed in cambio sono arrivati talenti di sicuro avvenire, a bassissimo costo, da cui ripartire in vista di un futuro che si preannuncia comunque roseo per una franchigia che non potrà mai competere economicamente coi colossi della Major League, e che giocoforza deve ricostruire coi giovani dopo ogni ciclo di successi.
La stagione 2006 si preannuncia di transizione, e si farà molta fatica a rimanere sotto le 100 sconfitte nella division più competitiva della National League, ma tutto sommato è un prezzo che viene pagato volentieri in vista di una futura competitività , da parte di un'organizzazione per la quale è già un successo essere rimasta a giocare a Miami, dopo tutte le storie di uno spostamento che il suo proprietario, Jeffrey Loria, ha cercato di organizzare per incrementare gli utili e sopravvivere.
Pitching & Difesa
Come si sa, il monte di lancio è il cuore pulsante di ogni squadra che abbia aspirazioni. E' rimasto Dontrelle Willis, il fenomeno 24enne che è andato vicinissimo al Cy Young Award nel 2005, ma il resto della rotazione è stato assolutamente rivoluzionato.
E' prevedibile che dietro il giovane asso si scateni una vera e propria bagarre per aggiudicarsi le altre posizioni. Non ci sono dei veri favoriti, di certezze invece non parliamo neanche. Probabilmente il numero due sarà Brian Moehler, uno dei pochissimi veterani della squadra, ma non è da escludere che venga scalzato dalla folla di lanciatori poco più che ventenni presenti nel roster, partendo da Sergio Mitre e Jason Vargas per finire coi rookies Scott Olsen e Josh Johnson.
Il bullpen è un pianto, ed è facile prevedere un crollo di vittorie anche nello score del fenomeno Willis, a causa del ridotto supporto offensivo e del disastroso parco rilievi. Forse emergeranno nomi come Anibal Sanchez o Yusmeiro Petit, o ancora Ricky Nolasco, ma si tratta esclusivamente di giocatori inesperti, con carriere tutte da costruire, che probabilmente possono offrire poco nel breve termine.
Come sempre poi, coi giovani, c'è il rischio di bruciarli, addossandogli eccessive aspettative. Anche per questo il lavoro del closer probabilmente verrà affidato all'unico altro lanciatore veterano (assieme a Moehler) presente nel roster: Joe Borowski, non esattamente una certezza, ma neanche un ragazzino alle prime armi.
Insomma, in questo reparto c'è molto, moltissimo talento, ma solo in prospettiva, con giocatori che necessiterebbero di qualche ulteriore anno nelle minors, e c'è zero esperienza: un cocktail che potrebbe risultare vincente una volta che le giovani braccia dei lanciatori saranno maturate, ma che fino ad allora inevitabilmente costituirà una zavorra per la squadra. Il nuovo manager Joe Girardi ed il pitching coach Rick Kranitz avranno tantissimo lavoro da svolgere.
Lineup
Alla rivoluzione di certo non ha fatto eccezione il lineup. Se ne sono andati praticamente tutti. E' stato trattenuto solo il fuoriclasse Miguel Cabrera, legato alla franchigia da un contratto ancora abbastanza lungo, a costi contenuti. Cabrera, per compensare la partenza di Lowell, verrà spostato nel ruolo che più ama, quello di terza base, ma il resto del lineup è un'unica, gigantesca incognita.
Oltre a lui infatti, la squadra dovrebbe avere nella sua formazione tipo solo altri 2 giocatori con esperienza significativa in Major League, e si tratta del catcher Miguel Olivo e di Pokey Reese, probabilmente impiegato in seconda base: non certo due pezzi da 90, tanto che probabilmente dovranno anche guardarsi dai giovani Josh Willingham (ricevitore) e Robert Andino, che puntano a soffiar loro il posto.
Olivo e Pokey, anche se garantiscono un'eccellente tenuta difensiva, aggiungono pochissimo in attacco, e, soprattutto, non sembrano avere le caratteristiche di leader per trascinare gli altri 6 rookies che completeranno la squadra.
In realtà il prima base Mike Jacobs, l'interbase Hanley Ramirez, ed in particolare l'esterno destro Jeremy Hermida, prodotto del vivaio, sono tutti potenziali candidati al premio di Rookie of the Year, ma come sempre nel caso dei giovani, non si sa come reagiranno al primo impatto da titolari in Major League. Noi comunque scommetteremmo ad occhi chiusi su Jeremy Hermida, considerato unanimemente uno dei 5 migliori prospetti dell'intera National League.
Completano il lineup gli altri rookies Eric Reed, esterno centro, e Chris Aguila, esterno sinistro, due giocatori con minor talento rispetto agli altri, che cercheranno di sfruttare quest'occasione da titolari per dimostrare il proprio valore.
Giocatore Chiave
Dontrelle Willis e Miguel Cabrera dovranno caricarsi la squadra sulle spalle e trascinarla fino alla fine di quella che potrebbe apparire come una stagione interminabile. Willis può fare la differenza sul monte, e Cabrera certamente continuerà a produrre come ha fatto negli ultimi anni, anche se è impensabile attendersi miracoli. Loro in ogni caso saranno le colonne portanti di una squadra che dovrà ricostruirsi nei prossimi anni, e che lo farà , con le probabili esplosioni di Olsen, Hermida, Ramirez e Jacobs. Nel frattempo, dovranno solo stringere i denti e limitare i danni.
Partenze
Josh Beckett (RHP, BOS), A.J. Burnett (RHP, TOR), Luis Castillo (2B, MIN), Jeff Conine (OF, BAL), Carlos Delgado (1B, NYM), Damion Easley (2B, ARI), Juan Encarnacion (OF, STL), Alex Gonzalez (SS, BOS), Todd Jones (RHP, DET), Paul Lo Duca (C, NYM), Mike Lowell (3B, BOS), Jim Mecir (RHP, ritiro), Guillermo Mota (RHP, CLE), Juan Pierre (OF, CHC), John Riedling (RHP, STL), Ron Villone (LHP, NYY), Josh Wilson (UTIL, COL).
Arrivi
Alfredo Amezaga (SS, PIT), John Baker* (C, OAK), Joe Borowski (RHP, TB), Dante Brinkley* (OF, NYM), Travis Bowyer (RHP, MIN), Jesus Delgado* (RHP, BOS), Harvey Garcia* (RHP, BOS), Gaby Hernandez* (RHP, NYM), Wes Helms (UTIL, MIL), Mike Jacobs (1B, NYM), Ben Julianel* (LHP, NYY), Michael Megrew (LHP, LAD), Sergio Mitre (RHP, CHC), Ricky Nolasco* (RHP, CHC), Miguel Olivo (C, SD), Yusmeiro Petit* (RHP, NYM), Renyel Pinto* (LHP, CHC), Grant Psomas*(UTIL, NYM), Hanley Ramirez (SS, BOS), Pokey Reese (UTIL, SEA), Anibal Sanchez* (RHP, BOS), Scott Tyler* (RHP, MIN), Daniel Uggla* (UTIL, ARI).
NB: sono inclusi tutti i giocatori che erano sul 25-man roster nel 2005, e tutti quelli che dovrebbero rimanerci nel 2006. I nomi denotati da * indicano i giocatori senza alcuna esperienza MLB. Jacobs e Ramirez hanno avuto pochissime esperienza e per questo sono ancora eleggibili per il premio di Rookie of the Year. Viene specificata la squadra con cui disputeranno la stagione 2006, quindi per Mota si tratta di Cleveland, anche se inizialmente era stato mandato a Boston.
Giudizio Finale
Il giudizio non può essere che positivo. Normale che questo ad una prima occhiata possa sembrare contraddittorio, visto che si sta parlando della squadra che probabilmente terminerà col peggior record della stagione, ma in realtà non lo è.
I Marlins non si accontentano di avere una squadretta con cui vivacchiare, rimanendo nel proprio budget, come invece fanno franchigie come i Tigers, i Reds, i Pirates e via dicendo, organizzazioni che certamente termineranno con un record migliore quest'anno, ma che non hanno una chance di competere per il titolo nè oggi, nè in futuro, se non cambieranno radicalmente il proprio approccio alla creazione del roster.
Il management di Florida preferisce azzerare tutto dopo la conclusione di ogni ciclo, e puntare su giovani di sicuro valore per cercare di fare il colpaccio, come accaduto già 2 volte negli ultimi 9 anni, piuttosto che attestarsi su una mediocrità sterile. In quest'ottica i giovani dei Marlins sono veramente eccellenti, e c'è da giurarci che entro al massimo 5 anni ritroveremo la franchigia di Miami a lottare per i piazzamenti che contano, ovvero quelli che schiudono le porte di ottobre.