Bobby Abreu in battuta: i Phillies avranno bisogno di una stagione sopra le righe da lui.
I Philadelphia Phillies sono la terza forza della National League East, e sembra che almeno per un altro anno le cose rimarranno così.
La franchigia della Pennsylvania spera di aver migliorato il lineup in maniera da rendere almeno le vite dei Mets e dei Braves un po' più complicate, ma in realtà è difficile che alla verifica del campo il responso sia positio.
Qualora i Phillies ce la facessero, sarebbe la loro prima volta nei playoff dal 1993, quando persero le World Series dai Blue Jays, e solo la seconda dal 1983! Chiaro che con un'unica apparizione nella post-season negli ultimi 23 anni, la loro massima speranza è quella di tornare competitivi e giocare qualche partita importante ad ottobre, senza comunque troppi sogni di gloria.
In realtà , sembrano essere molto più deboli in rotazione rispetto ai soliti Braves, perenni vincitori della division, e nel lineup rispetto ai Mets, che questo inverno hanno deciso di allargare ulteriormente i cordoni della propria borsa portando a casa nomi di grosso calibro, a partire proprio da Billy Wagner, il super-closer che lanciando fastball a 100 miglia orarie, ha fatto le (comunque poche) fortune dei Phillies negli ultimi tempi. La ricerca di un posto nei playoff è quanto meno complicata.
Pitching & Difesa
I Phillies giocano in un campo che tende a favorire i battitori, e pertanto è certamente fondamentale un lineup adeguato, ma è ulteriormente stressata l'importanza di una rotazione in grado di tenere bassi i punteggi avversari. Rispetto all'anno scorso è stato perso Padilla, rimpiazzato da Ryan Franklin proveniente da Seattle, 5.10 di ERA nel 2005 giocando in uno dei migliori stadi per lanciatori di tutte le majors, e 4.34 in carriera. Franklin sarà solo il numero 4, ma questo dimostra la debolezza della rotazione.
Il posto da numero 1 sarà presumibilmente affidato a Jon Lieber, 17 W e 218.1 IP nel 2005, un buon lanciatore, ma che in altre rotazioni, aspiranti ad un posto nella post-season non sarebbe più che un onesto numero 3. Il numero 2 Brett Myers viene da una buona stagione, ma non fenomenale, mentre il numero tre, Cory Lidle altrove farebbe fatica a trovare un posto tra i partenti.
Come detto sono seguiti da Franklin, mentre per il quinto lotteranno Ryan Madson, Robinson Tejeda e Gavin Floyd, che partiranno tutti più o meno con le medesime chances, prima che 2 di loro si accomodino nel bullpen. In realtà Tejeda e Floyd sono giovani e promettenti, e forse bisognerebbe dare loro un'occasione, con la speranza che crescano abbastanza da ottenere magari anche lo spot da numero 3 o 4.
Il bullpen non da' spettacolo, ma può fare il suo lavoro, coi due scarti della rotazione, più Geoff Geary ad occuparsi del ruolo di setup, e lo stagionato Rheal Cormier a prendersi il sesto o il settimo inning, prima di dare la pallina al nuovo closer Tom Gordon. Quest'ultimo viene da qualche anno come setup man a New York, sponda pinstripes, ma è un veterano ed è perfettamente capace di mantenere freddi i nervi e portare a casa partite dal punteggio ravvicinato.
Ovviamente non è Billy Wagner, ma considerato quanto offrisse il mercato, davvero non ci si può lamentare col management di questa scelta. I problemi grossi, come detto, sono in rotazione, dove almeno 3 lanciatori, a bocce ferme e basandosi sui risultati in carriera, sono totalmente inadeguati agli obiettivi che i Phillies vorrebbero perseguire.
Lineup
Se n'è andato Jim Thome. Il giocatore simbolo della franchigia, troppe volte infortunato negli ultimi tempi, è andato a fare il DH nelle file dei campioni del mondo dei White Sox, ma dietro la perdita del grande nome, a Philadelphia si fregano le mani. Sono riusciti ad ottenere qualche prospetto interessante più Aaron Rowand, difensore ottimo e slugger da non sottovalutare, buono come quinto o sesto in battuta. Può decidere più di una partita con qualche giocata difensiva o una battuta al momento giusto. Fisicamente la posizione da prima base di Thome verrà rilevata da Ryan Howard, come peraltro è stato per gran parte dell'anno scorso. Howard, che compirà 27 anni nel 2006, ha vinto il Rookie of the Year della National League ed ha dimostrato di avere discreta potenza (22 HR). Non ci si può decisamente lamentare.
Il cuore del lineup, oltre che dai 2 giocatori già menzionati, sarà riempito dai corner OF's, ovvero da colui che dovrà raccogliere il testimone da Thome come leader della squadra, Bobby Abreu, difensore forse sopravvalutato ma comunque bravo abbastanza da vincere un Gold Glove, e da Pat Burrell, due mazze molto pesanti, in grado di cambiare gli incontri con la loro sola presenza al piatto.
Come leadoff, ancora una volta ci sarà l'interbase Jimmy Rollins, che aprirà la stagione cercando di proseguire l'incredibile striscia di 36 partite consecutive con almeno una battuta valida. Oltretutto bisogna dire che la sua velocità e la sua difesa non vanno assolutamente disprezzate, ed è tutt'altro che folle ritenerlo attualmente uno degli shortstops più completi delle majors.
L'altro infielder interno è il seconda base Chase Utley: eccellente potenza per uno del suo ruolo (28 HR nel 2005!) ma anche ottima media (.291). Insomma, nel lineup c'è parecchia potenza, ma anche la capacità di raggiungere base con molta semplicità . Le uniche note dolenti sono rappresentate da Mike Lieberthal come ricevitore, ormai anziano, debole in battuta e sempre peggio anche dietro al piatto, e da David Bell, pessimo in terza base difensivamente, ed un totale peso dal punto di vista offensivo.
Non c'è che dire però, nonostante Bell e Lieberthal: il lineup è sicuramente un punto di forza di questa squadra, ma potrebbe non bastare se la rotazione combinerà disastri e si rivelerà inefficace dietro Lieber e Myers, che comunque fenomeni non sono.
Giocatore Chiave
Bobby Abreu. Sicuramente la scelta del giocatore chiave sarebbe ricaduta sull'eventuale asso della rotazione, qualora fossero riusciti i Phillies ad acquisirne uno, ma non avendolo, non si può far altro che sperare che il venezuelano, di ritorno dal World Baseball Classic, trascini la squadra esaltandola offensivamente, in maniera da sopperire alle inevitabili carenze della maggior parte dei lanciatori partenti. Non è impossibile, ma è comunque estremamente difficile.
Partenze
Terry Adams (RHP, PIT), Endy Chavez (OF, NYM), Jared Fernandez (RHP, MIL), Pedro Liriano (RHP, Free Agent), Kenny Lofton (OF, LAD), Ramon Martinez (SS, LAD), Jason Michaels (OF, PHI), Vicente Padilla (RHP, TEX), Todd Pratt (C, ATL), Jim Thome (1B, CWS), Michael Tucker (OF, WAS), Ugueth Urbina (RHP, Free Agent), Billy Wagner (LHP, NYM).
Arrivi
Chris Booker (RHP, DET), Sal Fasano (C, BAL), Ryan Franklin (RHP, SEA), Alex S. Gonzalez (3B, TB), Gio Gonzalez (LHP, CWS), Tom Gordon (RHP, NYY), Dan Haigwood (LHP, CWS), Josh Kroeger (OF, ARI), Abraham Nunez (INF, STL), Arthur Rhodes (LHP, CLE), Ricardo Rodriguez (RHP, TEX), Aaron Rowand (OF, CWS), Julio Santana (RHP, MIL).
Giudizio Finale
Per la truppa del manager Charlie Manuel sarà durissima raggiungere i playoff, nonostante l'ottimo lineup, perchè non hanno comunque la potenza di fuoco dei Mets, e non hanno neanche lontanamente i lanciatori dei Braves. E' più che probabile che finiscano per accontentarsi del terzo posto nella division, e dovranno guardarsi più alle spalle, dai Nationals, che davanti, dove le due superpotenze rischiano di involarsi.
E' fondamentale per i Phillies che almeno uno tra Tejeda e Floyd esploda, e che almeno uno tra Lidle, Franklin e Madson disputi una stagione intera sopra le proprie possibilità . Se questo dovesse succedere, e se il lineup, come sembra, dovesse tenere fede alle proprie possibilità , allora nessun obiettivo sarà precluso alla squadra della doppia P. Purtroppo tutti i segnali puntano alla mediocrità sul monte di lancio, e come qualsiasi osservatore di baseball sa, senza lanciatori adeguati non si va da nessuna parte.
Buona fortuna ai Phillies: per lottare con Atlanta e New York, sponda Mets, ne avranno decisamente bisogno!