Eddie Jones in azione..ma adesso torna Butler!
A Miami ormai, visto il pessimo, imbarazzante avvio di regular season, caratterizzato da cinque batoste di fila, sono in pochi a sperare che quella in corso possa trasformarsi nella stagione del riscatto, in un'inversione di tendenza rispetto alle delusioni patite sotto il sole della Florida negli ultimi anni.
Gli arrivi di Lamar Odom e del rookie Dwayne Wade, insieme al talento di Caron Butler e all'esperienza dell'incompiuto Eddie Jones avrebbero dovuto evitare alla squadra e alla dirigenza gli imbarazzi del recente passato, conferendo ad un attacco asfittico la giusta spinta per elaborare finalmente una manovra non impacciata ma fluida e veloce, soprattutto in grado di segnare con una certa continuità .
Niente di tutto ciò! Gli infortuni delle prime gare non possono che essere una piccola giustificazione e i tifosi temono già l'ennesima stagione di passione.
I 79.2 di media realizzati sino ad oggi relegano gli Heat negli inferi della Lega; secondo il nuovo coach Stan Van Gundy la colpa è da rintracciarsi nella scarsa attitudine alla corsa dei giocatori e nell'incapacità di imporre i propri schemi di gioco all'avversario, il quale, beato lui, sa sempre dove va l'arancia di Miami.
Odom doveva essere il fattore chiave del team nel gioco in transizione ma fino ad ora, complici anche piccoli infortuni patiti dall'ex Clippers, il suo apporto è stato insufficiente.
"Dobbiamo trovare la nostra identità - ha dichiarato Lamar - sotto ogni aspetto, in difesa, in attacco, nel modo di stare in campo".
Sembra quasi che occorra fare terra bruciata per riportare la parola speranza nel vocabolario di Miami ma guardare il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto potrebbe essere un buon toccasana per tutti gli aficionados degli Heat. Così, alcuni (ma non sono tanti) guardano ai prossimi impegni (per niente agevoli), con qualche timido accenno di ottimismo anche perché finalmente tornerà sul parquet un giocatore che tutti aspettavano con ansia.
La buona notizia per gli Heat arriva infatti dall'infermeria: stasera, contro i Timberowolves, dovrebbe finalmente esordire Caron Butler, fermato fino ad oggi da problemi al ginocchio e dalla successiva operazione per rimetterlo in sesto).
Il suo ruolo sarà da qui in avanti più definito ma anche maggiormente carico di responsabilità e, visto il momentaccio che stanno attraversando i compagni, il compito sarà quello di dare una scossa all'ambiente per poi, in un prossimo futuro, prendere per mano la squadra.
Il ritiro del mitico Riley ha rappresentato una sorta di spartiacque con il passato ed il nuovo corso dovrà riaccendere la passione del pubblico, allontanatosi sensibilmente dai propri beniamini, causa le scarse prove offerte da questi ultimi (basti ricordare gli angoscianti vuoti all'American Airlines Arena, un triste spettacolo per una franchigia che anni addietro di pubblico ne raccoglieva eccome).
Dunque ecco che il ritorno dell'ex Connecticut potrebbe rappresentare, se non la svolta della stagione, almeno un motivo in più per cominciare a regalare soddisfazioni sul campo da gioco e l'ex rookie sa bene quanto si dovrà ricorrere al suo talento ed alla sua determinazione per risalire la china. Lamar Odom non possiede al momento (forse non l'avrà mai) la maturità necessaria per diventare un punto di riferimento mentre Caron, con il tempo dalla sua, ha tutte e carte in regola per diventare il leader del gruppo.
Settantaquattro punti contro i Sixers, 75 contro Boston, 81 con Detroit, 93 in Texas sponda Mavericks e 73 al cospetto dei campioni del mondo". un bilancio negativo da cancellare in fretta!
Stay tuned!