Yao Ming, la luce nel buio di Houston…
Denver@Houston 85-102
Memphis@Houston 79-71
Buona la prima, non la seconda. I Rockets targati 2003-04, guidati dal nuovo coach Jeff Van Gundy hanno cominciato la stagione con una W (vittima sacrificale Denver) e una sconfitta contro i Grizzlies di Jason Williams.
Il Gigante Buono, dal canto suo, non ha dimenticato come si gioca a pallacanestro, contribuendo al successo dei texani nella gara d'apertura con una prestazione più che convincente, frutto di una classe sopraffina che Yao continua a nutrire con duri allenamenti volti a perfezionare quella che, tra qualche anno, potrebbe diventare la più micidiale arma sotto canestro dell'intera Lega (allora il buon Shaq sarà forse impegnato a far rispettare la legge a Los Angeles in qualità di sceriffo!).
A far perdere la verginità (cestistica s'intende) alle morbide retine del nuovo e ultramoderno Toyota Center ci ha pensato proprio la Grande Muraglia, con un fadeaway jump pulito pulito, ormai un marchio di fabbrica per Yao.
I 18,189 spettatori corsi ad assistere all'esordio stagionale dei Rockets erano tornati a casa soddisfatti, con la consapevolezza di avere un centro dominante ed una squadra in grado, se ben guidata dalla panchina, di centrare l'obiettivo playoffs, sciaguratamente mancato la scorsa stagione con il confusionario Tomjanovich in plancia di comando.
"[ì]Spero proprio di ripetere, un giorno, ciò che ha fatto qui Akeem; so quanto sia stato amato, che cosa abbia significato per la città di Houston. Si, sono geloso del suo successo ma chissà , un domani"".
Le due stoppate inflitte al rookie Carmelo Anthony nella gara contro i Nuggets fanno dire a Ming: "Questo è il trattamento che gli avversari riservavano a me l'anno scorso!".
E' un altro Yao quello che senza timidezza si presta alle domande della stampa e il sottoscritto ritiene che ciò sia solo l'inizio; il potenziale è lungi dall'essere stato svelato nella sua completezza e la Grande Muraglia lo sa!
Sentite Jon Barry di Denver: "Non c'è modo di difendere contro di lui. Ha una grande conoscenza del gioco".
"La scorsa stagione, nella serata di apertura ero uno della panchina, adesso sono nel quintetto base. Non c'è male no?", il commento del Cinese circa il confronto tra l'esordio del 2002 e la gara contro le Pepite.
A raffreddare gli entusiasmi ci ha pensato però Memphis e i "vecchi" problemi sono tornati inevitabilmente a galla: le 24 palle perse e il terribile 24 su 66 dal campo riportano i Rockets indietro di un anno e adesso molti si chiederanno se rispetto al passato è realmente cambiato qualcosa.
I tifosi sanno già con chi prendersela: "La questione è semplice - il messaggio arriva dalla California - Francis e Mobley non sono riusciti a portare Houston ai playoffs negli ultimi 5 anni e non lo faranno mai. Soltanto tre parole possono portare la squadra alla post-season: YAO".
"Io dico di vendere Francis: non ha ancora imparato niente e non ci porterà da nessuna parte" - altra critica a Steve Franchise, questa volta da Los Angeles.
"Fate tirare di più Yao. Quanto ci metterà ancora Francis per imparare come si passa???!!" - ennesima bocciatura per il numero 3, da Seattle.
Insomma, la misura è colma e Van Gundy dovrà trovare in fretta il bandolo della matassa perché sconfitte come questa non si ripetano!
Yao Ming deve diventare il vero leader della squadra e Mobley e Francis hanno l'obbligo di servirlo di più altrimenti la dirigenza farebbe meglio a prendere in considerazione l'ipotesi di cedere i due giocatori, rivelatasi fino ad ora incapaci di dare quadratura al team.
Il Toyota Center è dunque già stato teatro della prima figuraccia stagionale dei Razzi, a Ming e compagni il compito di far ricredere i tifosi, stanchi per le continue occasioni gettate alle ortiche.
Stay tuned!