2003/04 Team by team preview.

La “Beef” tra Shaq e Kobe è il primo grande tema della nuova stagione '04.

Stasera comincerà  finalmente la stagione 2003/04, la prima di Lebron e Melo, la stagione nella quale l’Ovest è sempre più forte e l’Est sempre più debole, e Kobe deve dimenticare le sua brutta estate con presunto stupro e relativa pressione insopportabile anche per un ragazzo caparbio come lui.

Intanto, nelle tante preview che avete letto, avete trovato giocatori da seguire, novità  e possibili sorprese. Ok, niente di più di quello che troverete qui, ma con il permesso, che scoprirete in basso, di scherzare un po’ sulla nuova stagione NBA con gli occhi di un gran filosofo, Immanuel Kant.

Vi chiederete, cosa ci fa Kant, il filosofo del Criticismo settecentesco con un gioco con una palla… Bah, non lo so e non me lo chiedete….Ma studiando sulle pagine dell’Abbagnano i giudizi sintetici a priori, ho subito pensato come Kant avrebbe immaginato con i suoi schemi mentali il sorgere della nuova stagione NBA.

Oh, se vi chiedete ancora se anche quando cerco di studiare penso sempre alla NBA, beh, quello è un dato di fatto, perché queste mitiche tre lettere si impossessano di ogni momento della mia giornata. Ma se vi domandate, sempre se avete avuto la pazienza di leggere le precedenti quattro righe, cosa possono centrare i giudizi sintetici a priori con le preview, non indugio oltremodo a tergiversare.

Darò per ogni squadra NBA il mio giudizio sintetico a priori. Giudizio, come opinione personale della squadra in generale, sintetico, perché ve ne elencherò il quintetto, e a priori cercando di indovinare la preview “prima di qualsivoglia esperienza…”

L’ordine delle squadre va dalla peggiore alla migliore ; gli occhi sono i miei ma gli occhiali me li ha prestati per un giorno Immanuel Kant, il filosofo del Criticismo che sapeva guardare lontano….

29. UTAH JAZZ

Giudizio : il dopo “Stockton to Malone” sarà  fin troppo difficile e ci farà  capire il vero valore di coach Sloan.
Sintetico : Carlos Arroyo è l’unico non rookie come PG e partirà  all’inizio titolare per l’inesperienza di Raul Lopez e Maurice Williams. La guardia sarà  Matt Harpring, con DeShawn Stevenson, e Raja Bell come back-up, le SF Andrei Kirilenko e Aleksandar Pavlovic, le PF Keon “Tree” Clark, Jarron Collins e Michael Ruffin e il centro Greg Ostertag (sarà  il più pagato !) con alle sue spalle Curtis Borchardt e Ben Hanglogten.
A priori : è la squadra di AK47 e già  questo la posiziona come una delle peggiori di sempre. Nonostante il 7-1 di pre-season.

28. ATLANTA HAWKS

Giudizio : troppo indefinita, con la confusione che comincia da Terry Stotts, non proprio il miglior coach NBA.
Sintetico : Jason Terry si sforza di essere il play che non è, e non lo possono aiutare il vecchio Terrell Brandon, il modesto Jacque Vaughn e il giovane “pazziarello” Dan Dickau. Come SG mi viene da ridere, perché il posto se lo giocheranno i rookie Boris Diaw e Travis Hansen (uno scarso mormone) mentre partirà  titolare da ala piccola l’ex Spurs Stephen Jackson, con due buoni ricambi come Dion Glover e l’italiano Lee Nailon ; sotto canestro Shareef Abdur Rahim, Alan Henderson, Cris Crawford e l’infortunato per la stagione Obinna Ekezie formano un buon reparto, mentre come centro la diatriba è aperta tra l’altalenante Theo Ratliff e il sottovalutato Nazr Mohammed.
A priori : Abdur Rahim e Jason Terry faranno il loro dovere ma gli esterni faranno crollare in toto questi Hawks tra le nuvole.

27. MILWAUKEE BUCKS

Giudizio : dopo le partenze di Karl, Payton e del Big Three (Robinson, già  da un anno, Ray Allen e Sam Cassell) devono ricostruire tutto daccapo.
Sintetico : T.J. Ford ha fatto scintille a Texas e si ripeterà  al piano di sopra, ma il suo cambio, Damon Jones, lo costringe a forzare troppo nella sua stagione da rookie. Il tiratore Michael Redd e l’esperto Erick Strickland sono due buoni giocatori ma anche qui manca profondità , problema invece che manca con il pittore Desmond Mason, il grande Toni Kucoc e il secondo anno Marcus Haislip in ala grande. In vernice dovranno adattarsi i diseredati Tim Thomas e Joe Smtih, attesi entrambi al riscatto, e il sorprendente Brian Skinner come PF e i tre stranieri, in tutti i sensi, Joel Pryzbilla, Dan Gazduric e Daniel Santiago come centri.
A priori : il playmaker del futuro, T.J. Ford, e l’ora finalmente libero Tim Thomas traghetteranno una squadra troppo debole a rimbalzo per poter sognare con i soli esterni e con l’entusiasmo dell’idolo locale Terry Porter.

26. LOS ANGELES CLIPPERS

Giudizio : se sull’homepage del sito ufficiale dei Clippers c’è Marko Jaric, spero solo sia temporaneo per far spazio a tutti altrimenti c’è da piangere.
Sintetico : il bolognese Marko Jaric sarà  il PG titolare ma dovrà  stare attento al non espresso Keyon Dooling, come guardia partirà  in quintetto Quentin Richardson, talento ribelle, con l’energico Eddie House in panchina, in ala piccola ci sono Corey Maggette, l’ex De Paul Bobby Simmons e l’acciaccato veterano Glen Rice mentre toccherà  al nababbo Elton Brand, al deludente atleta Cris Wilcox e al tiratore cinese Wang Zhizhi aiutare i centri Pedrag Drobnjak, il rookie Crhis Kaman, il veterano Olden Polynice, il sophomore Melvin Ely e il rookie da Michigan Josh Moore sotto le plance.
A priori : tra Brand e “Q-Rich” c’è la prima opzione offensiva, manca un play e cinque nomi non fanno un solo centro. Ma Mike Dunleavy sa lavorare con i giovani.

25. TORONTO RAPTORS

Giudizio: Vince Carter in Canada non vuole giocare, Antonio Davis lo stesso e il morale, nonostante il nuovo coach Kevin O’Neill non è alto. E’ lui l’unica novità  in un ambiente che ha bisogno si scossoni più forti.
Sintetico : Alvin Williams è ancora lì a non sbagliare, con Milt Palacio e Rick Brunson come due mediocri cambi, Vince Carter è uno dei più attesi quest’anno e alle sue spalle c’è il difensore Michael Curry nel ruolo di guardia mentre a cambiare Morris Peterson come SF ci saranno i punti facili di Lamond Murray e il magrolino Cris Jefferies ; sotto canestro l’aggressività  animalesca di Jerome Williams, la freschezza della “giraffa” Cris Bosh, il deludente Michael Bradley e i rimbalzi di Jerome Moiso come ala forte possono anche bastare, ma al centro oltre allo scontento Antonio Davis ci sono solo Mengke Bateer e il vecchio Eric Montross.
A priori : se Vince torna quello del 2001 possono anche andare ai playoff perché il gruppo è immutato. Ma forse il problema è proprio la mancanza di motivazioni all’interno del roster.

24. WASHINGTON WIZARDS

Giudizio : il dopo- Jordan è il primo anno di…Jordan. E’ Eddie, coach che giocherà  con il Princeton Offense di Pete Carrill.
Sintetico : il playmaker è Gilbert Arenas, forse un po’ strapagato, i back-up Chris Whitney, il bravo ragazzo Steve Blake e il talentuoso Jarvin Hayes, che può anche sostituire l’acciaccato Jerry Stackhouse oppure Larry Hughes, che torna a giocare da guardia o ancora l’ex campione NCAA Juan Dixon ; come ala piccola potrebbe partire addirittura Jared Jeffries ma è più probabile vedere Stack con Hughes in guardia, con il bentornato Mitchell Butler a guardare dalla panchina, mentre come ala grande il posto se lo giocheranno Christian Laettner e l’atteso (da tempo ormai…) Kwame Brown. Come centro, infine, uno tra Brendan Haywood, Jahidi White ed Etan Thomas nell’ordine.
A priori : il talento non manca ma per assorbire gli schemi di Jordan e ci vorrà  del tempo e Stack non è in grande forma. Stagione ambigua, che potrebbe deludere o sorprendere senza mezze misure.

23. SEATTLE SONICS

Giudizio : purtroppo gli infortunati Ray Allen e Nick Collison tolgono molto a una squadra altrimenti promettente.
Sintetico : in attesa della maturazione del folletto biondo Luke Ridnour, come playmaker partirà  Antonio Daniels, coperto da Brent Barry, che però è utile anche come guardia in alternativa all’infortunato Ray Allen, all’attaccante Ronald Murray da Shaw (22 di media in pre-season, il miglior Sonic) e al triplista bianco Richie Frahm ; come ala piccola Rashard Lewis è chiamato a salire di un piano e gli servirà  l’aiuto di Ansu Sesay, MVP dell’NBDL nel 2002, mentre tra ala grande e centro giocheranno tutti buoni giocatori : il tiratore Vladimir Radmanovic, l’ottimo rimbalzista Reggie Evans (guidò anche la NCAA nel 2001), il rookie Nick Collison e come centro Jerome “Sexy” James, Vitaly Potapenko e Calvin Booth.
A priori : dentro e fuori i playoff della Western ma senza Allen, Rashard Lewis deve veramente salire di livello.

22. MEMPHIS GRIZZLIES

Giudizio : Jayson Williams si sta imborghesendo e mi dispiace, ma aiuta Memphis a migliorare come squadra.
Sintetico : Jason “White Chocolate” Williams oscurerà  il tracagnotto Earl Watson e il talentuoso Troy Bell, come guardia via libera all’atletismo di James Posey a dispetto del tiro sicuro di Wesley Person e della gioventù da Duke di Dahntay Jones, e come ala piccola Mike Miller saprà  fare bene con Shane Battier scalpitante in panchina, oltre che col sophomore Ryan Humprey ; Pau Gasol sarà  invece l’ala grande titolare con il deludente Stromile Swift e il rookie da Ball State Theron Smith a coprirgli le spalle, mentre per lo spot di centro partirà  Lorenzen Wright perché sia Bo Outlaw che Jake Tsakalidis hanno limiti evidenti, seppur differenti.
A priori : ad Ovest non faranno i playoff, ma la sapienza di Hubie Brown migliorerà  ulteriormente la squadra della Piramide.

21. GOLDEN STATE WARRIORS

Giudizio : dirigenti incauti (in testa Garry St.Jean) hanno quasi distrutto una squadra promettente, buttando nel cesso Antawn Jamison come se fosse un anonimo rookie.
Sintetico : ci sono fin troppi playmaker ; inizierà  ovviamente Nick Van Exel per dare un senso alla trade con Dallas, ma dietro di lui ci sono Speedy Claxton, Pepe Sanchez e l’anziano campione Avery Johnson, mentre come guardia il discorso non si fa più semplice perché Mickael Pietrus è il doppione di Jason Richardson e meno male c’è come specialista il veterano Calbert Chaney ; come SF Mike Dunaleavy ha la fiducia di coach Musselman ma al primo errore Clifford Robinson e lì per sostituirlo, con un Brian Caridinal in più in panchina ; il settore lunghi è certamente buono ma manca di una stella perché non lo è nessuna tra Troy Murphy, Popeye Jones e nel ruolo di centro tra il pur positivo Erick Dampier, Adonal Foyle e il perenne infortunato Evan Eschmeyer.
A priori : playoff difficili, perché né Van Exel né “J-Rich” sono leader nello spogliatoio.

20. DENVER NUGGETS

Giudizio : Jeff Bzdelik ha fatto un ottimo lavoro l’anno scorso e con l’aggiunta di un play vero come Miller e un futuro campione come Melo sarà  tutto più facile.
Sintetico : Andre Miller dovrà  far dimenticare la brutta annata con i Clippers e Earl Boykins deve invece confermarsi sulle prestazioni con i Warriors ; il ruolo di guardia è il punto debole della squadra ma coach Jeff Bzdelik può scegliere tra la difesa di Jon Barry, il tiro di Voshon Lenard e la freschezza atletica del giovane Jeff Trepagnier, pochezza che ovviamente non si può dire del reparto di ali piccoli, con Carmelo Anthony favorito come rookie dell’anno, Ryan Bowen e Chris Andersen, entrambi bianchi vivaci. In ala grande Nenè è atteso alla stagione della conferma e deve giocare bene perché né l’atleta dal gran potenziale Rodney White né Mark Pope né l’ex trevigiano Nikoloz Tskitishvili possono fornire grandi numeri e lo stesso vale per Marcus Camby, dimenticato ormai da molti ma ancora valido, che non può certo giovarsi dell’aiuto di Francisco Elson e Chris Marcus, rookie possente da West Kentcuky, come numero “5”.
A priori : per me la squadra che farà  più progressi quest’anno, anche se non basterà  per i playoff.

19. NEW YORK KNICKS

Giudizio : la solita stagione da Knicks e se la stampa voleva un capro espiatorio l’ha trovato in Van Horn, fischiato anche dai tifosi in pre-season.
Sintetico : il problema storico nel ruolo di play si conferma con il trio Howard Eisley, Charlie Ward e Frank Williams mentre “Mister 100 milioni” Allan Houston e il sempre positivo Shandon Anderson copriranno lo spot di guardia e Keith Van Horn, Clarence Weatherspoon e Maciej Lampe quello di ala piccola. Kurt Thomas in ala grande è ormai una sicurezza e la panchina è lunga con Mike Sweetney, Othella Harrington e soprattutto Antonio McDyess che dovrebbe tornare al più presto. Sotto canestro invece partirà  Dikembe Mutombo, con l’ausilio necessario di Micahel Doleac e del 2,26 Slavko Varnes.
A priori : ottimo reparto dei lunghi se sono in salute, ma senza l’aiuto di un buon playmaking non si gioca a metà  aprile.

18. MIAMI HEAT

Giudizio : Riley lascia come coach una squadra giovane e futuribile e che proprio per questo merita le attenzioni di un allenatore con più pazienza dell’ex di Lakers e Knicks.
Sintetico : Lamar Odom è la scheggia impazzita del quintetto e secondo le ultime notizie giocherà  da ala piccola, ma io lo porrei idealmente come ala grande, con Malik Allen, il pesante Udonis Haslem e il rookie Jerome Beasley dietro per rimbalzi e “dirty game” di cui lui non è abituato a fare. Come playmaker dovrebbe partire Dwyane Wade, rookie tuttofare, con Rafer Alston, il mitico “Skip to my Lou” e il veterano Bimbo Coles che gli forniranno i cambi indispensabili ; la guardia è invece Eddie Jones con in panchina Rasual Butler, mentre il rasta Brian Grant giocherà  più tempo di Samaki Walker e dello “spinello” Loren Woods.
A priori : coach Stan Van Gundy (fratello più grande di Jeff ed ex Fordham dell’amico Acquaviva) farà  bene, ma non così presto per andare ai playoff. Con Skip to my Lou e Odom NY sbarca in Florida e ci sarà  comunque da divertirsi.

17. BOSTON CELTICS

Giudizio: hanno una grande difesa ma la partenza di Walker li danneggerà , perché in cambio è arrivato soltanto un buon giocatore e nulla più, Raef Lafrentz.
Sintetico : playmaking debole, perché in attesa che Marcus Banks, rookie da UNLV, impari come si gioca in NBA, partirà  titolare Mike James, sosia un po’ di Tony Delk ; Paul Pierce, con il ceco Jiri Welsch dietro, è la stella della squadra ancor di più senza “The Genius” e partirà  come guardia per permettere di sperimentare l’atletismo di Kedrick Brown, altrimenti l’alternativa è sempre l’agonismo difensivo di Eric Williams o ancora l’energia di Jumaine Jones o l’esperienza di Chris Mills. Vin Baker e Walter McCarty combatteranno per lo spot di ala forte, con preferenza per il primo se è vero che McCarty rende di più come sesto uomo, magari a fianco di un altro tiratore come Raef Lafrentz, centro titolare ai danni dei già  rodati Tony Battie e Mark Blount.
A priori : se l’incognita Brown ingrana porta Boston ai playoff, ma Banks, Baker e lo stesso Lafrentz non sono meno misteriosi di lui laddove solo Pierce è sicuro che giochi a dovere.

16. CLEVELAND CAVALIERS

Giudizio : il primo anno di LeBron James scuote perlomeno l’ambiente, se non, aggiungo io, la griglia dei playoff della Eastern Conference.
Sintetico : sarà  proprio Lebron James il playmaker, che si avallerà  dei consigli di Kevin Ollie, che è qui per questo; la guardia è il confermato Ricky Davis, giocatore elettrico se c’è ne uno, come pure lo è Dajuan Wagner, sesto uomo di lusso che anticipa nella rotazione il positivo a Boston J.R. Bremer, mentre in ala piccola coach Silas da al fiducia a quella mentalità  da bambino di Darius Miles, pronto però a cedere il quintetto a Jason Kapono o a Ira Newble se, come prevedibile, fallirà . Ottimo il settore lunghi con Carlos Boozer, Chris Mihm e Jelani McCoy in ala forte e Zydrunas Ilgauskas, il misterioso Desagana Diop, Michael “The Animal” Stewart e il croato Bruno Sundov come centro.
A priori : se Silas amalgherà  bene la squadra, qui non ci scappano i playoff ma molto di più perché il talento è in tutti i ruoli. Lasciate giocare LeBron e vedremo. Come tira, soprattutto.

15. CHICAGO BULLS

Giudizio : c’e entusiasmo a Chicago, con un gruppo giovane e ambizioso, che non è cambiato nel suo quintetto rispetto all’anno scorso.
Sintetico : con l’assenza per tutta la stagione di Jay Williams (auguri e a presto, campione !) vedremo come se la cava finalmente senza dualismi interni l’infinito talento di Jamal Crawford, che avrà  minuti di cambio da Kirk Hinrich, da verificare come play, e da Roger Mason Jr. alla sua seconda stagione ; Jalen Rose e Kendall Gill sono le due esperte guardie e Scottie Pippen e Donyell Marshall le altrettanti esperti ali piccole, con l’aggiunta ulteriore di Eddie Robinson e del rookie da Tulane, il difensore Linton Johnson. I “Baby Twins” Tyson Chandler ed Eddy Curry sono la coppia di lunghi, coperti alle loro spalle da Marcus Fizer, Lonny Baxter e dall’ex Laker Corie Blount.
A priori : playoff quasi sicuri perché la squadra è già  rodata, ma Jamal deve contribuire senza i tentennamenti di cui è capace come pochi.

14. PHILADELPHIA 76ERS

Giudizio : l’incognita più grande è il coach Randy Ayers, ex di Ohio State, di cui non conosciamo le sue capacità  di allenare a livelli più alti della Big 10.
Sintetico : Solita tregua Eric Snow – Allen Iverson tra point guard e guardia, con alle loro spalle John Salmons come play e il potente scorer dal piccolo Detroit Mercy Willie Green e il solido Greg Buckner come guardie. Glenn Robinson è la novità  in ala piccola, ma darà  tanto spazio a Aaron McKie, che giocherà  da sesto uomo, e sicuramente di più del tiratore da tre col caschetto biondo Kyle Corver e del veterano Monty Williams. Kenny Thomas è la sempre positiva ala grande perché eguali elogi non si possono fare dell’oscillante Marc Jackson né tanto meno del rookie da Seton Hall Samual Dalambert, mentre come centro ci sarà  ancora Derrick Coleman perché Todd MacCulloch pare abbia problemi seri che lo faranno saltare per intero la stagione e Amal McCaskill non è più di un degno operaio.
A priori : se Glenn Robinson è veramente la prima vera spalla in attacco di “The Answer” si può anche andare al secondo turno, ma lo dubito fortemente.

13. NEW ORLEANS HORNETS

Giudizio : la loro ultima stagione ad Est prima dell’arrivo degli Charlotte Bobcats coincide con la prima di Tim Floyd, il più perdente coach NBA a Chicago.
Sintetico : Baron Davis, il sempre vitale Darrell Armstrong e il pacato Bryce Drew sono i playmaker, David Wesley rimarrà  l’unica guardia pura del roster per i sei mesi di stop del nuovo arrivato Courtney Alexander, carenza invece che non interessa lo spot di small forward, con Jamal Mashburn, George Lynch, Stacey Augmon e il tweener David West, né tantomeno le ali forti, perché P.J. Brown, il ciccione Robert Traylor, il bianco scuola Indiana Kirk Haston sono validi elementi. In centro invece Jamal Magloire deve confermarsi una bella realtà , ma la panchina è di scarso livello, bastino i nomi del vecchio Sean Rooks e del rookie da Central Park Christian HS (Alabama) James Lang.
A priori : eliminazione al primo turno, forse perché il coach deve ancora cancellare la scomoda etichetta di “loser”.

12. ORLANDO MAGIC

Giudizio : non contiamo Grant Hill perché forse tornerà  solo a Febbraio, ma oltre Tmac non c’è grande talento, escluso probabilmente Drew Gooden.
Sintetico : come a Boston anche qui partirà  come play un rookie, Reece Gaines, che al college a Louisville, non giocava in questo ruolo e per questo avrà  tempo di imparare il mestiere da Tyronn Lue (ha giocato con Kobe, Jordan e Tmac !) e dal deludente Shammond Williams ; le guardie sono invece più esperte e comprendono ovviamente Tracy McGrady e il rookie da Kentucky Keith Bogans mentre l’ex Utah Britton Johnsen, il tiratore Pat Garrity e lo sfortunato Grant Hill cercheranno di strappare più minuti possibili al sempre più concreto Gordan Giricek in ala piccola ; Chiudono il roster i lunghi, Drew Gooden, il super-atleta Donnell Harvey e lo smilzo Steven Hunter come ala forte e Juwan Howard, Andrew DeClercq e il georgiano 2,11 Zach Pachulia come centro.
A priori : secondo turno più che possibile, perché Tmac è davvero di un altro pianeta e può ambire anche al titolo di MVP.

11. INDIANA PACERS

Giudizio : da anni è la squadra ad Est con più talento e più potenziale e il ritorno, questa volta da head coach, di Rick Carlisle, non può che far ben sperare per i tifosi più appassionati di tutta l’America.
Sintetico : peccato per lo “streetballer” Omar Cook ma qui come play ci saranno solo Jamaal Tinsley, il campione incostante Kenny Anderson, lo specialista Anthony Johnson e Jamison Brewer, che da due anni ai Pacers ha visto il campo solo dalla panchina. Per la guardia partirà  titolare la bandiera Reggie Miller, ma potrebbe avere minuti importanti Fred Jones, giocatore veloce ed esplosivo, mentre in ala piccola spazio all’arcigno Ron Artest, con Al Harrington, Jonathan Bender e il rookie James Jones, saltatore eccezionale da Miami, pronti a togliersi la tuta. In vernice Jermaine O’Neal è il faro di tutti, del centro titolare Scott Pollard e anche delle riserve Austin Croshere, Jeff Foster e Primoz Brezec.
A priori : l’ambizione è la finale ad Est e non è detto che non ci riescano con la sapienza in panchina di coach Carlisle.

10. PORTLAND TRAIL BLAZERS

Giudizio : perdono esperienza con le dipartire di Pippen e Sabonis (cercato invano da Dallas) ma con la coppia Outlaw-Woods si guarda con fiducia al futuro.
Sintetico : Damon Stoudamire sarà  il play numero uno ma al primo errore coach Cheeks non esiterà  ad affidare le chiavi dell’attacco a Jeff McInnis ; la guardie saranno in ordine Bonzi Wells, Derek Anderson e “Lil’ TMC” Qyntel Woods, le ali piccole Rasheed Wallace e Ruben Patterson. “Sheed” quindi in ala piccola per permettere di far giocare in quintetto Zach Randolph, ragazzo che cresce di giorno in giorno, che avrà  come suo sostituto Travis Outlaw, mentre il centro, Dale Davis, avrà  sicuramente più minuti di Vladimir Stepania e Ruben Boumtje Boumtje.
A priori : playoff sicuri come ogni santo anno, ma non si va oltre perché tra Bonzi e Sheed non c’è nessun leader “ufficiale”.

9. HOUSTON ROCKETS

Giudizio : Jeff (precisiamo…) Van Gundy punta tutto sulla coppia Yao – Steve “Franchise” per rilanciare una squadra cui serviva proprio un coach che assemblasse al meglio il talento disponibile.
Sintetico : Steve Francis, Moochie Norris e il 1,78 Mike Wilks i play, Cuttino Mobley Bostjan Nachbar e Eric Piatkowki le guardie e il ritrovato Jim Jackson e l’ex Mavs Adrian Griffin le ali piccole. Come power forward è favorito Maurice Taylor sul problematico e ribelle Eddie Griffin ma occhio a Scott Padgett, appena acquistato da Utah, al buon rimbalzista Ben Davis e al rookie di 27 anni Torraye Braggs, buon attaccante. Come centro invece c’è ovviamente il cinesone Yao Ming, con in più il sempre utile Kelvin Cato e il meno utile John Amaechi, interessato piuttosto a qualcos’altro che alla NBA.
A priori : la sfida per l’ultimo posto per il playoff è ancora con Phoenix e li vede di nuovo in svantaggio, perché in Arizona sono più squadra.

8. PHOENIX SUNS

Giudizio : ai Suns manca davvero solo un discreto centro, problema ormai decennale, e potrebbero anche andare in Finale.
Sintetico : Stephon Marbury è chiamato a ripetere gli ottimi numeri del 2003 e in più quest’anno avrà  due buoni cambi in Brevin Knight e Leandro Barbosa ; discorso diverso per le guardie, due mezze delusioni, in modi certo differenti, cioè Penny Hardaway e Joe Johnson, cosa che non è ovviamente Shawn Marion che avrà  l’aiuto in ala piccola di Casey Jacobsen e Zarko Cabarkapa, difensore debole ma attaccante da ammirare. Amarè Stoudamire è il degno rookie dell’anno e come sophomore ha ancora ampi margini di miglioramento, cosa che non appartiene da tempo né a Tom Gugliotta né a Scott Williams né tanto meno ai modesti Jake Voskuhl e Robert Archibald ma piuttosto al polacco Cezary Trybanski.
A priori : secondo turno anche possibile se il Big Three rimane tale e Joe Johnson ci mette qualcosa di suo. Ma per il centro…no comment.

7. DETROIT PISTONS

Giudizio : Joe Dumars è stato coraggioso e un po’ pazzo a cacciare l’ottimo Carlisle, ma alla fine aveva ragione lui se poi è arrivato il miglior coach di X e O di questa lega, Larry Brown.
Sintetico : Chancey Billups e Chucky Atkins i due ottimi play, con l’aggiunta ulteriore di Lindsey Hunter, persosi un po’ ultimamente ; le guardie sono Richard Hamilton, Bob Sura e il tiratore Hubert Davis mentre Tayshaun Prince sarà  la small forward del quintetto dopo gli ultimi ottimi playoff difensivi e offensivi e avrà  come back-up Corliss Williamson. A Larry Brown Ben Wallace non piace molto per la sua nullità  offensiva, ma deve per forza farlo giocare come ala grande titolare perché Darko Milicic non è poi così pronto come si credeva e Darvin Ham sa rompere vetri ma non sa fare chissà  cos’altro ; Elden Campbell, infine, chiuderà  qui la sua dignitosa carriera anticipando Zele Rebraca e soprattutto Mehmet Okur nella rotazione del centri.
A priori : finale con New Jersey in una partita difensiva come poche, nella quale Brown saprà  far emergere la sua classe.

6. NEW JERSEY NETS

Giudizio : migliorano di anno in anno e quindi teoricamente dovrebbero vincere il titolo. Teoricamente sì…
Sintetico : il croato Zoran Planicic è un buon tiratore e un giocatore interessante che con Jason Kidd in allenamento migliorerà  sicuramente, ma il problema qui è ancora la guardia, dove uno stanco Kerry Kittles si trascina da anni e certo non lo potranno aiutare il pur utile Lucious Harris e il buon shooter Brandon Armstrong. Come 3 c’è sempre Richard Jefferson, titolare su Rodney Rogers, il buon scorer Damone Brown e l’ottimo fisico di Tamar Slay. Kenyon Martin, pur inserito in tante presunte trade, sarà  ancora l’ala forte, con i due soliti Aaron Williams e il rosso Brian Scalabrine in panchina mentre come centro torna, lo spera vivamente, il ritrovato Alonzo Mourning , con il buonissimo Jason Collins pronto a dargli una mano.
A priori : in finale, e dico purtroppo, perché con loro lo spettacolo è sempre assente.

5. SACRAMENTO KINGS

Giudizio : l’unica novità  di rilievo è il centro Brad Miller, e forse è per questo che l’entusiasmo pare sia calato a Sac-Town.
Sintetico : Mike Bibby e Bobby Jackson, e Doug Christie e Anthony Peeler rappresentano il back-court, Peja Stojakovic, Gerald Wallace (che slam dunk in pre-season !) le ali piccoli, Cris Webber (tornerà  a Dicembre), Darius Songaila e Lawrence Funderburke le ali forti e Brad Miller, Vlade Divac e Tony Massemburg i centri.
A priori : mi paiono stanchi e senza Webber partiranno piano; in generale però sono vecchi e non mi ispirano grande fiducia.

4. MINNESOTA TIMBERWOLVES

Giudizio : sarà  bellissimo vedere come giocherà  questa squadra ora rivoluzionata, che apparentemente non ha punti deboli.
Sintetico : quintetto che pensavo si potesse fare solo su NBA Live della Ea Sports, che parte con Sam Cassell, Troy Hudson e il rookie triplista Keith McLeod, prosegue con Latrell Sprewell e il “sindaco” Fred Hoiberg in guardia, con lo scontento Wally Szcerbiak, il progetto liceale Ndubi Ebi e l’ex Jazz Quincy Lewis in ala piccola, con Kevin “Big Ticket” Garnett, il folle Mark Madsen e il granitico Gary Trent come power forward e si conclude con Michael Olowokandi e Ervin “No Magic” Johnson come “5”.
A priori : battere Mavs, Lakers e Spurs potrebbe anche essere possibile ma Flip Saunders sa bene di dover stare con i piedi per terra. Il leader è KG, ci mancherebbe pure…

3. DALLAS MAVERICKS

Giudizio : con Walker e Jamison si imbottiscono ulteriormente di scorer indebolendosi proporzionalmente in difesa. Sapevamo che il trend era questo ma a tutto c’è un limite…
Sintetico : Steve Nash, Travis Best e il triplista islandese Jon Stefansson come play, in guardia Michael Finley, il sorprendete Josh Howard da Wake Forest e Tariq Abdul Wahad, in ala piccola Antawn Jamison, il messicano Eduardo Najera e il versatile Marquis Daniels da Auburn mentre Antoine Walker contribuirà  con il suo genio dal ruolo di ala forte forzando Dirk Nowitzki a spostarsi in centro, con il rimbalzista Danny Fortson e lo spilungone inutile Shawn Bradley pronti a dargli una mano.
A priori : il talento offensivo è addirittura esagerato e per questo si confermeranno i problemi in difesa. Da finale ad Ovest al massimo, perché purtroppo San Antonio e Lakers di difesa ne sanno qualcosa.

2. SAN ANTONIO SPURS

Giudizio : senza Robinson ma con una panchina più profonda. La squadra è fin troppo solida per farsi scippare il titolo facilmente.
Sintetico : Tony Parker e un Anthony Carter subito decisivo come play, Emanuel Ginobili titolare per la prima stagione ai danni di Ron Mercer, dell’australiano Shane Heal, del campione nella NBDL Devin Brown e del rookie brasiliano Alex Garcia ; Hedo Turkoglu deve convincere Popovich che vale il quintetto come ala piccola, altrimenti è costretto a riesumare Bruce Bowen ; Tim Duncan deve convincere sé stesso di essere da Hall of Fame e Malik Rose, Robert Horry e il vecchio riconfermato Kevin Willis (diciannovesima stagione NBA per lui !) cercheranno di strappare più minuti possibili all’altalenante Rasho Nesterovic.
A priori : finale contro i Lakers ma la sensazione è che si siano rinforzati molto negli esterni senza cambiare degnamente David Robinson, perché magari Horry non sarà  più quello dei Lakers e Nesterovic soffre molto la pressione di dover rendere come a tutti i costi per difendere il titolo.

1. LOS ANGELES LAKERS

Giudizio : Gary Payton e Karl Malone insieme con Shaq e Kobe ? Chi l’avrebbe mai detto…Con un Kobe spensierato avrebbero dovuto sospendere il campionato, ma qui siamo in America e nello specifico a Hollywood, e quindi la trama si fa complicata con la il processo a Kobe e la lite tra lui e Shaq.
Sintetico: Gary Payton, Derek Fisher e Jannero Pargo come play, Kobe Bryant e Kareem Rush in guardia, in ala piccola invece il reparto più debole con Devean George, Byron Russell, Luke Walton e Rick Fox, che fa da contro-altare alla grandezza di Karl Malone e Shaquille O’Neal in vernice, che avranno come riserve rispettivamente Horace Grant e Brian Cook e la coppia Stanislav Medvedenko – Jamal Sampson, stoppatore in erba.
A priori : è sicuramente da titolo, anzi, lo può solo perdere da sola ; se Phil Zen però non comincia a lavorare fin da ottobre la situazione può anche sfuggire di mano o credete per caso alla pazzia di scambiare Kobe, magari ad Orlando ?

La stagione NBA 2003/04 ha già  regalato le prime scintille, magari extra-cestistiche certo, ma ugualmente importanti. Kant intanto vi saluta, me lo ha riferito personalmente, lasciandomi anche un’ultima preview.

Il premio “Estetica trascendentale” andrà  a….Skip to my Lou. Che Dio lo benedica e lo conservi “baller”, su un asfalto come su un parquet di buon legno.

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