A Ruota Libera Ranking: Ovest

Si sta allenando il giocatore più dominante del pianeta…. se i chili sono quelli giusti son dolori!

1) Los Angeles Lakers: quattro quindi di quintetto nella Hall of Fame, Shaq e Malone se in forma entrambi potrebbero risultare la coppia di lunghi più forte della storia dello sport, Payton è il secondo miglior playmaker della scorsa stagione dietro l'amico Kidd, se motivato in difesa potrebbe consentire di non sprecare Bryant sul miglior attacante altrui.

Hanno una fame di vittorie come nessun altra squadra, perchè Shaq Kobe e Phil Jackson si erano abituati troppo a vincere al punto che una sconfitta ha rivoltato il loro orgoglio, Payton e Malone sono li solo per quello e non avranno probabilmente altre chance di anello in futuro, per far si che il duo Payton Malone arrivasse si mormora che Shaq abbia condotto direttamente di persona le trattative con i due escludendo i loro agenti perchè non cercassero di creare inutili problemi, segno che la volontà  di vincere è veramente forte.

Il quintetto è completato da un signor difensore come Bryon Russell, che è l'uomo di racccordo giusto per un quintetto di All Star che permetterà  a Bryant di fatto di prendersi l'esterno più scarso degli avversari, ossia viste le sue doti di difensore da primo quintetto di riposarsi.

Phil Jackson come spesso è successo ai Lakers comunicando con la stampa ha dato obbiettivi singoli per i giocatori, secondo lui Payton può vincere la classifica degli assist che non ha mai vinto, Kobe è il candidato n°1 al titolo di MVP, lo stesso Jackson ha detto che la stagione regolare a differenza dello scorso anno sarà  affrontata con la decisa volontà  di arrivare primi.

Manca obbiettivamente un po' di profondità  in panchina perchè Fisher e Grant a parte sarà  composta da giovanissimi, Rush è andato benissimo nelle Summer League, ha un tiro da tre che potrebbe far male, Cook sembra un giocatore già  pronto, Walton non è un fenomeno di atletismo, ma in campo sa benissimo cosa fare, ma in fin dei conti una rotazione che come minimo prevede in campo uno tra Shaq e Kobe e uno tra Payton e Malone chi se la può permettere.

L'unico serio dubbio riguerda la vicenda giudiziaria di Bryant anche se qualche maligno sostiene che con uno Shaquille in forma, questi vincerebbero anche senza Kobe. Se Shaq e Kobe sono convinti da subito di rinunciare a cinque tiri a sera, per le altre 28 si fa veramente dura. Obbiettivamente perchè perdano l'NBA più che i miracoli di altre squadre deve succedere qualcosa all'interno del loro ambiente, la favorita netta come mai c'era stata nel dopo Jordan-Bulls.

2) Dallas Mavericks : l'immobilismo di Dallas fino al momento dello scambio Jamison – Van Exel, aveva fatto versare fiumi di parole sull'operato di Cuban, ma alla fine anche quest'anno Dallas esce alla grande dal mercato, la cessione di Van Exel non è stata semplice perchè nei playoff è stato l'uomo d'impatto che ha cambiato molte partite, ma lo contropartita era una di quelle da urlo, perchè Antwan Jamison è un giocatore da 20 punti e 10 rimbalzi comodi, che può giocare indifferentemente da ala piccola o ala grande, poi il discusso scambio che ha portato Antoine Walker da Boston ha completato un quintetto offensivo senza precedentil'idea di Nelson sempre meno nascosta e quella di giocare con Nowitzki da centro con Walker ala grande Jamison ala piccola e Finley accanto a Steve Nash, in una squadra da corsa come poche, è ovvia che la tendenza dell'NBA sta cambiando verso un gioco più offensivo.

In questo contesto gli arrivi di Jamison e Antoine Walker sono stati colpi da 90. Ma un gran colpo rischiano di averlo fatto anche al draft con la scelta di Josh Howard, il ragazzo nelle Summer League di luglio ha lasciato tutti di stucco sopratutto quelli che lo hanno lasciato passare fino all'ultima scelta del primo giro, attaccante di razza già  pronto per l'NBA come pochi fatto a posta per il tira e fuggi di Nelson, le sue lacune difensive come quelle di Jamison e Walker in questo contesto non faranno certo notizia.

Il backup di Nash questa stagione sarà  Travis Best che ha accetta il minimo salariale nella speranza di un anello a fine stagione. Sono pronosticati tranquillamente sopra le 55-58 vittorie in stagione regolare, anche perchè con la panchina lunga che hanno si possono permettere sei mesi tirati, per arrivare a Walker è stato ceduto Raef LaFrentz che magari era l'unico centro di ruolo nel roster. Nel ranking appena davanti agli Spurs, e potrebbero tranquillamente sbancare l'eventuale rivincita della finale di conference dello scorso anno che magari con Nowitski in campo poteva prendere un'altra piega. Ad un passo dall'anello.

3) San Antonio Spurs: una volta realizzato l'impossibilità  di mettere sotto contratto sia Kidd che Jermaine O'Neal, la dirigenza degli Spurs ha deciso di circondare Tim Duncan di una decina di buoni giocatori con spiccate doti offensive, senza andare ad ingolfare il monte salariale così che gia da ora c'è la certezza che i contratti di Manu Ginobili il prossimo anno e Tony Parker tra due anni saranno rinnovati senza patemi.

Il quintetto prevede probabilmente Tony Parker in regia, Manu Ginobili promosso guardia titolare, Hedo Turkoglu ala piccola, Tim Duncan ala grande e Rasho Nesterovic al centro, spicca il fatto che nessuno del quintetto è nato negli States. Popovic sa benissimo che per ribattere i Lakers con i nuovi acquisti ci sarà  da correre, anche perchè in difesa Duncan dovrà  lavorare molto di più senza l'ammiraglio David Robinson, ma i nuovi Spurs hanno nelle mani già  da ora dieci punti in più di quelli campioni dello scorso anno, cosa obbligatoria per tentare di riconfermarsi in una Western Conference che si preannuncia una battaglia già  in pre season, ovviamente alla base di tutto c'è Tim Duncan che è probabilmente il giocatore d'area che riesce meglio a coinvolgere i compagni da quando esiste l'NBA, sta a loro sfruttare le chance che capiteranno, di sicuro con un quintetto offensivamente più forte di quello dello scorso anno concedere gli spazi che venivano dati a Bowen, sarà  un azzardo da non correre.

4) Sacramento Kings: la mia opinione è che se i Kings si ripresentavano ai nastri di partenza con la formazione dello scorso anno, erano la diretta avversaria dei Lakers, invece con l'affare Brad Miller di fatto si sono bruciati tutta la panchina dello scorso anno, per andare a prendere un giocatore che non sarà  mai fondamentale e che per di più costerà  uno sproposito.

I Kings dello scorso anno probabilmente senza l'infortunio di Webber nella serie contro Dallas avrebbero vinto l'anello, a loro mancava in fin dei conti solo un lungo che riuscisse a contenere Shaq in difesa, invece Miller è un morbidone che con Shaq peraltro ha già  avuto qualche discussione con pessimi risultati in una rissa due anni fa quando era sempre ai Bulls, e in difesa non darà  nulla di più di quello che aveva dato Scot Pollard; in più poi i proprietari si sono messi a fare i conti e per non dover pagare la luxury tax hanno regalato Keon Clark ai Jazz, e hanno deciso di non rinnovare il contratto a Jim Jackson che lo scorso anno era diventato un'arma letale dalla panchina.

In conclusione l'ingaggio di Brad Miller è costato le cessioni di Turkoglu, Jimmy Jackson, Scot Pollard e Keon Clark, un'assurdità  totale, per tappare la falla è stato messo sotto contratto Anthony Peeler reduce da un biennio pessimo a Minnesota.

Il quintetto è il solito, Bibby dovrà  reagire con forza alle disastrose partite degli scorsi playoff, però la panchina meno profonda potrebbe costare cara soprattutto nella rotazione dei lunghi, dove gli anni di Divac ormai sono abbondantemente sopra trenta, i ginocchi e le caviglie di Webber hanno i loro problemi e dunque oltre a Miller si dovrà  ricorrere spesso a Funderburke che da tre anni ai Kings non vede campo.

Non si capisce come mai la dirigenza arrivati ad un passo dall'anello, si sono messi a fare i conti con la Luxury Tax, l'affare Miller se il titolo non arrivasse sarà  ricordato per anni come una follia.

5) Minnesota Timberwolves: le sette eliminazioni consecutive al primo turno cominciavano a pesare davvero soprattutto in prospettiva estate 2004 quando il leader storico di Minnesota Kevin Garnett sarà  Free Agents, ecco quindi che il GM Kevin McHale ha smosso il mondo per circondare Kevin della maggior quantità  di talento possibile, ecco che quindi gli arrivi di Sam Cassell, Latrell Spreewell, Michael Olowokandi, Marc Madsen e Fred Hoiberg.

Il quintetto da solo parla chiaro Cassell, Sprewell, Sczrebiak, Garnett e Olowokandi da solo significa assalto all'anello, però se leggiamo i nomi il difficile sarà  far convivere tanti caratterini così “allegri” senza che il gioco ne risenta, perchè Cassell è dotato di una stima per se stesso oltre ogni immaginazione, Sprewell è reduce da un lustro ai Knicks dove era il leader assoluto dello spogliatoio, ma soprattutto il giocatore più amato dal pubblico e dai tifosi, Wally Sczrbiack possiamo tranquillamente definirlo il giocatore più strafottente dell'NBA, ma sicuramente il più odiato dai colleghi, infine accanto a Garnett sottocanestro c'è Olowokandi, probabilmente il più grande flop cestistico dell'ultimo lustro, titolare però di uno dei pochi corpi da centro vero, anche se la testa ovviamente è tutta da rivedere.

Saunders spera che la personalità  di Garnett schiacci tutte le altre, ma avrà  tanto da lavorare, se però riescono a convivere senza litigare sono pienamente in lotta per l'anello con le quattro sopra elencate e i Nets.

A dire la verità  manca però anche un po' di panchina dove il solo nome di spicco e Troy Hudson, da verificare il rookie Nbudi Edi arrivato direttamente dal liceo. Il mercato dovrebbe essere chiuso per loro, anche se da tempo McHale cerca di cedere Wally senza però regalarlo. Non riuscire a passare il primo turno nemmeno questa stagione sarebbe grave anche se con il rinnovo di Garnett sarebbe solo ancora rimandato.

6) Phoenix Suns: i due rookie scelti al primo giro Barbosa e Carpakaba due tra le novità  dei Suns, da Memphis è arrivato in cambio di Outlaws e Tsakalidis Brevin Knight ottimo cambio per Maboury, si scommette forte su DeMarr Johnson ex Hawks fermo ai box da due anni, ma i progressi di Amare Stoudmire e Shawn Marion potrebbero far fare un ulteriore passo in avanti a Phoenix, ovviamente come premessa di tutto ci deve essere un rendimento di Stephon Marbury, sui livelli della stagione appena conclusa, soprattutto come approccio mentale alle partite.

I Suns visti nel finale della scorsa stagione sono una gran bella squadra, tanto che nel primo turno di playoff contro i futuri campioni San Antonio Spurs hanno gettato al vento un'occasione irripetibile, quando dopo aver vinto gara 1 all'SBC Center di San Antonio in gara due sono riusciti a farsi rimontare da Duncan e soci 20 punti nel secondo tempo, di sicuro se in quella gara avessero retto la storia dell'NBA della passata stagione avrebbe un finale ben diverso.

I Suns ripartiranno proprio da li, con un anno di esperienza in più per tutti, coach Johnson compreso, Joe Johnson è atteso all'anno cruciale della sua carriera in cui dovrà  far capire se sarà  solo un buon giocatore oppure potrà  fare il salto di qualità  motivo per cui i Suns lo avevano prelevato dai Boston Celtics, se poi magari Penny Hardaway si svegliasse dal torpore dell'ultimo trienno e rimettesse a disposizione dei Suns almeno la metà  del talento fatto vedere anni fa ai Magic allora l'obbiettivo stagionale non si limiterebbe senz'altro al primo turno di playoff.

La prossima estate sarà  cruciale, scadrà  l'immenso contratto di Gugliotta, quello di Brevin Knight e c'è anche la remota possibilità  che Penny Hardaway faccia valere l'opzione per uscire dal suo.

7) Houston Rockets: situazione molto simile a quella dei Phoenix Suns, l'obbiettivo annuale più che i playoff sono i miglioramenti della muraglia cinese Yao Ming, anche perchè è sempre più evidente che lui e Steve Francis (che però è una certezza già  da anni) sono i giocatori su cui è impostato il futuro dei Rockets.

Le novità  che ha portato l'estate non sono molte, innanzitutto è cambiato l'allenatore, Rudy Tomjanovic, il coach dei due anelli a metà  degli anni '90, è stato sostituito, un po per i suoi problemi di salute, ma soprattutto è stato accusato di non essere riuscito a sfruttare al meglio il potenziale di Ming, è nota ormai che Yao lo scorso anno si è ritrovato a giocare in una realtà  come i Rockets che non ha cambiato una virgola del proprio gioco per farlo inserire, la famosa questione della distribuzione dei tiri è stata pagata cara dai Rockets, ricordiamoci che Ming tirava 6-8 volte a sera con il 60% abbondante, mentre Mobley sparacchiava con il 40% scarso almeno una ventina di tiri a sera, anche in termini di risultati, perchè alla fine i Rockets si sono fatti soffiare l'ultimo posto utile per i playoff dai Suns.

Giudicare la stagione d'esordio di Ming non è semplice, Yao ha dato sensazioni contrastanti, tutti si attendevano chissa cosa, alla fine le statistiche potrebbero anche essere giudicate deficitarie rispetto alle attese, in realtà  però di Yao va valutato soprattutto il potenziale, ma anche il fatto che si è trovato catapultato in pochi giorni in un modo di vita per lui del tutto sconosciuto.

Jeff Van Gundy, è l'uomo designato dalla dirigenza dei Rockets per costruire ed amalgamare intorno al cinese una realtà  che per forza di cose prevede come obbiettivo finale, il ritorno all'anello. Van Gundy ha allenato da head coach nell'NBA solo i Knicks con risultati eccellenti soprattutto se confrontati con i giocatori da lui allenati, arriva con il massimo della fiducia da parte di tutti. Sul fronte giocatori le novità  sono Jim Jackson, Adrian Griffin e Eric Piatkowski, l'idea di Van Gundy era quella di spostare Francis in un ruolo alla Iverson con accanto un play, ma poi è naufragato lo scambio che doveva portare Snow a Houston in cambio di Eddie Griffin, soprattutto per la volontà  dei Rockets di non privarsi di un giocatore che per ora ha deluso, ma che ha del potenziale enorme da sprigionare.

Van Gundy conta molto di recuperere Maurice Taylor ad alti livelli, l'idea è di farlo giocare in quintetto con Eddie Griffin in ala piccola, che con la sua fisicità  lo aiuti sia a rimbalzo che in difesa che sono i suoi talloni di achille.

Mobley vedrà  molto ridimensionato il suo ruolo in attacco perchè sia Ming che Eddie Griffin sono giocatori in crescita che non possono essere tenuti in campo con le mani legate, il suo approccio mentale alla nuova situazione sarà  probabilmente la chiave della stagione dei Rockets, perchè per ora la volontà  della dirigenza è quella di non cederlo, ma se dovesse diventare di nuovo un problema tecnico come nel finale della scorsa stagione, gli acquirenti per un giocatore da 20 punti a sera di media che in fin dei conti guadagna 5 M$ a stagione, non mancheranno di certo. Jim Jackson probabilmente sarà  un'arma tattica importante dalla panchina. Playoff quasi sicuri, non raggiungerli potrebbe prevedere una mini rivoluzione.

8) Portland TrailBlazers: dopo anni di basket a buon livello senza grandi sussulti, fatta eccezione per la finale di conference del 2000 contro i Lakers, a Portland si cambia strada, inunciando a alle stelle o presunte tali, per far crescere i giovani che già  ci sono oppure per scambiando qualche veterano per qualche giovane, da questo punto di vista i Blazers sono un laboratorio aperto ad ogni tipo di trade in qualsiasi momento.

Partiamo da chi non c'è più come Pippen e Sabonis che nell'ultimo lustro hanno dato tanto, ma trattenerli senza concrete speranze di titolo non aveva molto senso, la stella della squadra in teoria dovrebbe essere Rashedd Wallace, ma la sua applicazione al basket giocato è nota da tempo, quindi il vero punto di forza della squadra allenata dal confermatissimo Mo Cheecks, saranno gente come Bonzi Wells, il sorprendente Zach Randolph eroe della serie contro Dallas negli ultimi playoff, ma anche Qyntel Woods, scelto al draft nello scorso anno, e Travis Outlaws scelto quest'anno, in mezzo ci sono due giocatori come Stoudamire e Derek Anderson che nonostante un talento indiscutibile sono finiti per diventare un problema enorme.

Cheeks molto probabilmente sposterà  Rasheed nel ruolo di centro, aprendo le porte del quintetto nel ruolo di ala grande a Randolph, Weels e Anderson saranno li due esterni, mentre McInnis potrebbe soffiare il ruolo di playmaker a Stoudamire che con Cheecks proprio non lega, in panchina l'esperienza di Davis e poco più, la realtà  è che a Portland si attende che la stagione finisca per liberarsi di diversi contratti pesanti, magari sperando che i dollari a palate del socio di Bill Gates, Paul Allen attirino in Oregon quel leader che i Trail Blazers cercano dal giorno delle cessione di Draxler a Houston.

In lotta per l'ottavo posto, se tutto fila liscio possono farcela, ma l'ambiente nello spogliatoio da sempre non invita all'ottimismo, rimane però un discreto gruppo di giovani da cui ripartire in oni caso.

9) Seattle Sonics : il primo anno del dopo Payton, vede comunque i Sonisc con molti buoni motivi per sorridere, innanzitutto Ray Allen, arrivato proprio nell'affare Payton che a Seattle giocò un finale di stagione da urlo, poi Rashard Lewis grande giocatore atteso alla stagione della verità  che ci dovrà  dire se è solo un ottimo giocatore oppure può elevarsi al ruolo di stella NBA.

Seattle inoltre a mio parere è la squadra che ha lavorato meglio al draft, con il pick n°12 si sono ritrovati per le mani Nick Collison (che però si è subito infortunato seriamente) che non speravano di trovarcelo nemmeno nei sogni più remoti, mentre due posizioni dopo hanno selezionato Luke Ridnour, il loro playmaker del futuro, uno di quei giocatori con lo spettacolo nel sangue, passatore da urlo, tiro pestifero da qualsiasi posizione, capacità  di far girare la squadra eccellenti, viene contestato molto per la sua attidudine difensiva su cui obbiettivamente dovrà  lavorare molto, ma nell'NBA attualmente gioca gente molto meno dotata di lui.

Dal mercato l'unico arrivo è quello di Antonio Daniels arrivato per coprire le spalle a Ridnour. Il quintetto base dovrebbe prevedere Ridnour da play, Allen da guardia, lewis da ala piccola, Collison da ala grande (quando rientrerà ) e Radmanovic da centro, quintetto molto tecnico e forse poco aggressivo, Brent Barry, sempre che non venga ceduto potrebbe fare il sesto uomo tutto fare cambiando in teoria tutti gli esterni, per il resto in panchina a parte Daniels e Sexy James c'è poco o nulla. Lotteranno con Portland per l'ultimo posto ai playoff, sicuramente migliorati rispetto ai Sonics del finale della scorsa stagione.

10) Denver Nuggets : la dirigenza dei Nuggets secondo me meriterebbe il premio Nobel per la saggezza se esistesse, da anni lavoravano come noto per arrivare all'estate del 2003 con una situazione salariale che permettesse ampia spazio di manovra, l'estate è arrivata ma invece di spendere comunque tutti i soldi a disposizione una volta realizzato che alcuni obbiettivi non erano raggiungibili, si sono tirati indietro, in attesa di spenderli in futuro, così una volta raggiunto l'obbiettivo primario del mercato Andre Miller, ad una cifra onesta, visto che l'alternativa che era Gilbert Arenas ha Washington ha estorto una ventina di M$ in più, poi hanno preferito firmare qualche veterano come Lenard o Joe Barry con contratti annuali.

Ma la vera novità  dell'estate è senz'altro Carmelo Anthony, fenomeno uscito da Syracuse con taglio di retina, che sarà  il loro giocatore franchigia. I Denver Nuggets della scorsa stagione nonostante il basso livello del roster dettero spesso indicazioni importanti, ossia un tecnico giovane con idee chiarissime, un'impostazione difensiva di prim'ordine con evidenti lacune offensive, dovute evidentemente ad un tasso di talento troppo basso.

L'obbiettivo annuale è inserire sia Carmelo Anthony che Andre Miller in questo contesto, se poi ci aggiungiamo i miglioramenti che fornirà  Nene Hilario, già  in crescità  nel finale della scorsa stagione, la cosa si fa teoricamente molto interessante, perchè i Nuggets poveri di talento della scorsa stagione hanno messo in crisi con la loro difesa molte squadre, se ci aggiungiamo il talento e i punti di Anthony, e quelli di Miller, sognare l'ottavo posto dei playoff non è poi così difficile.

Carmelo Anthony è atteso da tutti ad una stagione vicina ai 20 punti di media, Miller è atteso da una stagione che faccia dimenticare l'anno nei Clippers, il tutto poi la prossima estate potrebbe essere ulteriormente miglioranto, considerando che oltre allo spazio salariale libero adesso, la scadenza del contratto di Camby ne creerà  altrettanto, potendo ipoteticamente sognare di tutto (Kevin Garnett in primis), gli unici due punti interrogativi della stagione sono Rodney White che un giorno gioca da fenomeno e il giorno dopo da brocco e Nicoloz Tskitishvili. L'ultimo posto dei playoff è un sogno remoto, se realtà  fragili come Seattle e Portland crollano sono pronti.

11) Memphis Grizzlies : ad un anno dall'insediamento di Jerry West sulla principale scrivania dei Memphis Grizzlies, non si vedono miglioramenti sostanziali, hanno sfiorato per un secondo il sogno LeBron James, perchè la scelta finita ai Pistons era protetta in caso di pick N°1, al draft sono stati protagonisti di un doppio scambio con Boston che a portato a Memphis Troy Bell e Danthae Jones, scambio criticatissimo da tutti, immobili sul mercato si ritrovano con tanti buoni giocatori per lo più giovanissimi, che finiscono per pestarsi i piedi a vicenda.

Il reparto degli esterni è sovraffollato, al punto che al momento sono in corso diverse trattative per alleggerire il roster, proprio per questo lo scambio della sera del draft non ha un gran senso, sottocanestro invece c'è poco o nulla Lorenzen Wright è l'unico centro, Stromile Swift ha deluso tutti, per di più entra nell'ultimo anno di contratto situazione sempre delicatissima da gestire, Gasol è una certezza solo che al duo Hubie Brown – Jerry West non piace al punto di poterlo addirittura cederlo.

Tre le novità : James Posey firmato come Free agents e Bo Outlaws e Jake Tsakalidis arrivati da Phoenix in cambio di Knight, Posey è un ottimo atleta, buon difensore, attaccante da rivedere che però no sposterà  per nulla il valore del team. Michael Dickerson sembra inenzionato al ritiro, il quintetto che Brown metterà  in campo sarà  probabilmente Jason “Hot Choccolate” Williams playmaker, Mike Miller guardia, Shane Battier ala piccola, Gasol ala grande e probabilemte Tsakalidis come centro.

Tencicamente sarà  proprio il ruolo in cui Brown deciderà  di utilizzare Gasol a condizionare tutto il resto. la panchina comunque vada impostato il quintetto sarà  fornita di molto talento, Wesley Person è un ottimo giocatore, con un tiro pestifero, Posey pure, Earl Watson lo scorso anno fece buone cose, in più ci saranno i due rookie, sottocanestro si conta molto su Stomile Swift, mentre Bo Outlaws potrà  dare poco o nulla, si può sperare di vincere più di trenta partite nella migliore delle ipotesi.

Molto dipenderà  come sempre dalla prima parte di stagione, se ingranano la marcia, qualche ideuccia possono farla, ma se a metà  gennaio sono sotto le quindici vittorie, verrà  come sempre impostata la squadra per vaolrizzare i singoli perdendo il più possibile in vista del draft. Jerry West se ci sei fai un colpo…

12) Golden State Warriors : sull'estate dei Golden State Warrior potrebbe essere scritto un vero e proprio libro, infatti la squadra che sembrava finalmente aver ingranato la marcia giusta dopo un decnnio deludente è stata smembrata in poco più di un mese, i Golden State della scorsa stagione avevano fatto vedere un bel gioco veloce, un grande Antwan Jamison , le tre scelte del 2001 Gilbert Arenas, Troy Murphy e Jason Richardson che mettono la marcia giusta, uno dei pochi centri veri della lega come Erik Dampier che non sarà  un fenomeno ma è un giocatore più che onesto, il backup degli esterni Earl Boykins e Bob Sura che riusciva veramente a cambiare volto alla partita, spesso giocando per intero il quarto periodo.

Una seconda parte di stagione esaltante che lasciava intravedere finalmente la fine del tunnel. Invece qualcosa non stava andando per il verso giusto, si sapeva da tempo che Arenas sarebbe stato impossibile da trattenere, poi però il draft è un'altro passaggio controverso dell'estate dei Warriors, al momento di selezionare con la loro undicesima scelta, c'era ancora l'ex Kansas Nick Collison disponibile, sembrava veramente l'uomo giusto per loro soprattutto per poter sfruttare Murphy da sesto uomo, oppure la scelta poteva essere sfruttata per scegliere un playmaker vista partenza di Arenas, invece ecco la sorpresa che lascia tutti di stucco, Mike Pietrus, ossia la brutta copia (soprattutto per l'inesperienza) di Jason Richardson che va ad affollare un reparto degli esterni che a fine giugno era già  sazio.

Non è finita perchè a metà  agosto scoppia l'atomica, il giocatore simbolo dei nuovi Warriors, Antwan Jamison viene ceduto a Dallas in uno scambio che comprende complessivamente 9 giocatori tra cui due già  ritirati dal basket attivo NBA, a Dallas vengono ceduti oltre a Jamison, Danny Fortson, Chris Mills e Jiri Welsh in cambio di Van Exel, Eshmeyer, Popeye Jones (appena rifirmato con un triennale a 3M$ totali), Avery Johnson (gia ritirato dal basket attivo) e Antoine Rigadeau già  tornato in Europa.

Tutto questo enorme scambio ai Warriors non porta ovviamente nessun vantaggio a livello strettamente tecnico, perchè come noto la prima regola non scritta del mercato è non scambiare un lungo per un esterno, se poi sei ad ovest e il lungo è anche più giovane ditemi voi che senso ha?

Ovviamente c'è il suo lato positivo ossia che tra un paio di anni i Warriors avranno tanto spazio libero nel salary cap, ma il recente mercato ha confermato, per spostare un Free Agents di grido ormai non bastano più i soldi e basta, quindi cedere Jamison è stata una follia, perchè con tutti i soldi da investire che avranno tra un paio di anni uno meglio di Antwan non lo troveranno mai.

Poi c'è stato un ulteriore scambio con Detroit da cui arrivano Cliff Robinson e Pepe Sanchez in cambio di Bob Sura, emblematica ancora una volta la cessione di Sura che dopo diverse stagioni non proprio convincenti, per la prima volta lo scorso anno ha giocato veramente bene, risultando un'arma tattica notevole, al punto che spesso Musselman lo preferiva a Jason Richardson nei finali giocati punto a punto.

Ad inizio estate per sopperire alla partenza di Arenas era stao messo sotto contratto Claxton, che però subito dopo lo scambio con Dallas manifesta subito la volontà  di essere ceduto, perchè il motivo per cui Speedy aveva accettato l'offerta di Golden State era la possibilità  di giocare da play titolare, ovviamente con l'arrivo di Van Exel la porta gli viene chiusa in faccia.

Per quello che si sa i Warriors potrebbero accontentare le sue richieste per farsi perdonare un atteggiamento non propriamente corretto nei suoi confronti. Il bello è che nemmeno Van Exel vuole rimanere a Golden State, chiedendo pubblicamente la cessione ad un team che lotti per il titolo, e l'offerta arriva in pochino giorni dai New York Knicks (che lottino per il titolo loro mi pare un tantino improbabile, ma non si può mai sapere), che offrono a Golden State Kurt Thomas e Charlie Ward, che messo così potrebbe sembrare sicuramente un buon affare, visto che Thomas è un signor lungo e Ward ha solo un anno di contratto, l'affare però al momento è in frigorifero, perchè per andare in porto devono passare 60 giorni dall'arrivo di Van Exel a Golden State, e solo Dio sa quante volte i GM dell'NBA cambiano idea in 60 giorni.

In conclusione difficilmente dopo un'estate così si riuscirà  a mettere insieme una squadra decente le previsioni vanno da 25-28 vittorie nella migliore delle ipotesi al tracollo totale intorno alla 10 o poco più vittorie.

13) Los Angeles Clippers : i Clippers sono tornati ad essere i Clippers ossia la barzelletta della lega, la grande fuga c'è stata, del quintetto dello scorso anno tutto in scadenza rimangono solo Magette, e Elton Brand (il secondo firmato ad una cifra spropositata), per il resto il neo coach Mike Dunleavy si troverà  ad allenare la solita banda di ventenni, che sono li in attesa di andare altrove, non certo con la speranza anche remota di vincere un giorno con i Clippers.

La strategia di Sterling è stata chiara da subito, Brand a tutti i costi e degli altri non me ne frega nulla, poi l'offerta fatta dai Jazz a Magette era troppo conveniente perchè non potesse essere pareggiata. Dal draft arriva un centro vero, come Kaman, magari non un fenomeno, ma data la pochezza che c'è nel ruolo si poteva scegliere di peggio, ma ovviamente si è subito infortunato e quindi da Seattle è stato fatto arrivare Drobnjak.

Trovare un quintetto non è semplice, Jaric e Dooling si giocano il posto di play, conoscendo Dunlavy probabilemnte il secondo, l'eterno scontento Quentin Richardson (sono due anni che vuole essere ceduto) nello spot di guardia, Magette ala piccola, Brand ala grande e Kaman (quando tornerà ) in mezzo, in panchina solo giovanissimi Wilkox e Ely sono i cambi dei lunghi, Eddie House sarà  il tuttofare per gli esterni. Obbiettivi nessuno, a parte prevedere due buone stagioni numericamente parlando di Brand e Magette, magari sopra i 20 punti entrambi, un'altro inverno in attesa del draft, e di vedere chi scappa (il prossimo anno è il turno di Quentin Richardson).

Situazione irrisolvibile, diffcilmente sopra le 15-18 vittorie.

14) Utah Jazz : il primo anno del dopo Stockton-Malone potrebbe essere semplicemente imbarazzante, nessun colpo di mercato vero, nonostante una situazione salariale che permetteva di tutto, le uniche novità  sono keon Clark l'unico vero affare strappato ai Kings con due seconde scelte, e Glen Rice arrivato da Houston in solo perchè i Jazz a conti fatti erano sotto il limite minimo del salary cap, e il contratti di Rice era in scadenza la prossima estate.

Parlare di un ipotetico quintetto è impossibile, ad occhio il ruolo di play dovrebbe essere del rookie Maurice Williams, scelto al secondo giro dell'ultimo drafr, in alternativa Raul Lopez ex Real Madrid, nel ruolo di guardia probabilemnte sarà  adattato Matt Harpring ottimo la scorsa stagione, ma da rivedere senza i passaggi di Stockton, Kirilenko sarà  il futuro e la stella dei Jazz numeri importanti già  lo scora anno dalla panchina atteso al botto, Clark e Ostertag la coppia di lunghi.

Panchina povera, l'utilizzo di Rice è da determinare, ma potrebbe anche giocare poco o nulla, si spera che DeShawn Stevenson esca dal buio, Raja Bell sarà  un bel cambio, la prima scelta Pavlovic è un tiratore vero ma anche un gran punto di domanda, Michael Ruffin, Jarron Collins e Borchardt saranno il backup dei lunghi.

Da vedere con curiosità  quanto vale Sloan senza Stockton e Malone, perchè in una situazione simile non sempre il coach ne esce con le ossa rotte, si può anche far bene come Bzdelik lo scorso anno a Denver. Senza dubbi la peggior squadra dell'NBA, attentano seriamente al peggior record di sempre, non stupitevi se non arrivano a dieci vittorie.

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