Spurs a caccia del bis

Tutti si aspettano una grande stagione da parte di Manu Ginobili

Vincere il titolo NBA non rientrava nei “progetti” del management Spurs, la stagione trascorsa avrebbe dovuto rappresentare un momento di transizione, l'obbiettivo era quello di chiudere nel miglior modo possibile l'avventura di Robinson nella lega e se possibile gettare solide basi per un futuro vincente.

La crescita di Parker (passato da 7 a 15 punti di media), l'esplosione di Stephen Jackson e sopratutto la qualità  e la quantità  fornite da Ginobili superati i guai alla caviglia, ha consentito a Popovich di disporre di una squadra competitiva e dinamica oltre ogni ragionevole pronostico.

Trovata nuova linfa, al coach va dato merito di aver costruito una perfetta chimica, certo quando si può disporre di Duncan le cose diventano più semplici, tuttavia la conquista dell'anello è sopratutto una vittoria “di squadra” dove tutti hanno fornito un importante contributo.

Come avevo accennato, il nucleo dei campioni non era stato costruito per “durare”, i free agents Jackson e Claxton hanno preferito altri lidi, Robinson come è noto si è ritirato (giù il cappello), la perfetta situazione di salary cap faceva ipotizzare la firma di un stella come O'Neal o Kidd, l'estate però ha preso una piega del tutto inaspettata.

L'obbiettivo del Gm Buford era il playmaker dei Nets, l'accordo sembrava solo una formalità , eppure Jasone ha preferito restare a New Jersey mentre O'Neal non ha mai fatto intendere di volersi muovere da Indianapolis, per qualche giorno i campioni del mondo hanno avuto l'impressione di essere rimasti solo con un pugno di mosche.

Se firmare i “big” si era mostrata cosa impossibile, la dirigenza non si è persa d'animo e ha tempestivamente provveduto a mettere sotto contratto con un ricco pluriennale Rasho Nesterovic, centro dalle buone doti che almeno sulla carta dovrebbe consentire al suo coach di confermare nei momenti caldi della partita la sua difesa basata su due “settepiedi”.

Poco dopo la firma dell'ex Wolves, il primo colpo di scena; si diffonde la notizia dell'ingaggio di Malone e Payton da parte dei Lakers,in questo modo si rivela impossibile per i gialloviola la conferma del “diabolico” Robert Horry, l'uomo dei tiri pesanti.

I giornali lo danno come probabile acquisto dei Rockets, Houston infatti è la città  dove la figlia del giocatore riceve cure mediche e dove risiede stabilmente, Buford però inizia a tempestare di telefonate Horry e il suo agente alla ricerca del colpaccio.

L'ambiente Spurs ben ricorda i “danni” che Robert le ha inflitto da avversario, schierarlo nelle proprie file sembrava puro fantabasket, tuttavia il giocatore lusingato dalla corte dei campioni del mondo e irato con i Lakers per averlo “scaricato” senza mezzi termini ha deciso di firmare un biennale con gli Spurs anche se solo il primo anno è garantito mentre il secondo è in opzione a discrezione dei texani.

La squadra di Popovich può ora contare su un pacchetto lunghi senza eguali in tutta la lega (Horry,Duncan,Rose,Nesterovic,Willis), reparto che nella scorsa stagione era spesso soggetto alle naturali oscillazioni di forma e rendimento dell'ammirevole ammiraglio, che alla carta di identità  denunciava trentotto primavere e una schiena provata duramente.

Il reparto esterni dopo la firma dell'ex Lakers era quello che necessitava urgentemente di efficaci ritocchi, il mercato dei free agents non offriva molte possibilità  interessanti ma il notevole spazio stotto il cap e la necessità  dei Pacers di scambiare Miller ai Kings per nn far partire per nulla il centrone bianco e ottenere Scot Pollard, ha generato una situazione davvero irripetibile.

Gli Spurs infatti erano l'unico team della lega in grado di assorbire contratti di una certa rilevanza, mentre Indiana e Sacramento per raggiungere la trade agognata avevano disperata necessità  di aggiungere un terzo team a questa operazione di mercato.

Cosi Buford ha richiesto per il “disturbo” Mercer e Turkoglu (!), inizialmente per non rimetterci in modo troppo doloroso i Pacers hanno tentato di guadagnare nella operazione denaro o scelte future ma senza successo, per pareggiare il cap a Indiana è virtualemnte approdato Ferry che si è però ritirato subito dopo(!) e non a caso è stato nominato braccio destro di Buford poco dopo.

Mercer è solido realizzatore che cerca rivincite e almeno sulla carta ha più potenziale di Steph Jackson, Turkoglu è uno dei giovani con più appeal e almeno inizialmente si alternerà  con Bowen nel ruolo di ala piccola.

Per completare il roster è stato firmato Carter, l'ex Heat è stato scelto per le doti difensive, non ha le possibilità  di Claxton ma sembra probabile che spesso come back up di Paker giostreranno il prodotto locale Devin Brown e il brasiliano Alex Garcia che è titolare di buona visione di gioco ma deve ancora compiere molti progressi.

Confermare l'anello sarà  impresa proibitiva ma gli Spurs si ripresentano al via con un team più profondo e più ricco di talento, a fine stagione scadranno i contratti di Turkoglu,Ginobili e Mercer che saranno pronti a dare battaglia per strappare un rinnovo, finchè c'è Duncan il futuro non può che apparire luminoso, se poi il manegement lo circonda di talento e gente motivata, i tifosi texani non hanno davvero di che lagnarsi!

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