Che ne sarà  dei Red Sox? (2)

Dalle decisioni di Damon dipenderanno molte delle sorti dei Sox nel 2006

Nella prima puntata del nostro rapporto sui Red Sox abbiamo discusso l'annata 2005. Nella seconda invece dettaglieremo le principali operazioni di mercato effettuate finora, dando un'occhiata a cosa potrebbe servire per un 2006 da protagonisti.

Il mercato

Molti Red Sox sono (o erano) free agents. I rilievi Mantei, Remlinger e Stanton sono stati lasciati andare, idem per Perisho e Hyzdu che però hanno gia firmato rispettivamente per i Mets ed i Rangers. Timlin ha invece firmato il rinnovo e probabilmente terminerà  la carriera nei Sox, come ha fatto John Olerud che non potremo rivedere in campo nel 2006, avendo appeso il guanto al chiodo.

Era previsto da tutti che i Red Sox rifirmassero, o quantomeno facessero un'offerta a Mike Myers, ma non è accaduto, ed il sottomarino ha sottoscritto un biennale con l'Impero del Male. Lajoie, uno dei coordinatori del mercato dei Sox (in attesa di un GM che sostituisca Theo Epstein), ha detto che avendo già  Bradford come lanciatore da sotto, e considerato che si tratta tecnicamente di pitchers che vengono sfruttati soltanto nei matchup destro-destro e mancino-mancino, ma praticamente mai per un inning intero, non ci si poteva permettere di tenere ben due specialisti nel roster. Bradford già  aveva un contratto e quindi la scelta è stata pressochè obbligata, a malincuore.

Oltre ai giocatori sopraelencati, ci sono tra i free agents anche altre pedine chiave dello schieramento. Il primo è Kevin Millar, al quale però in maniera abbastanza scontata non è stato offerto un contratto. Al di là  delle eventuali richieste, che non sono neanche state sondate, la squadra ha intenzione di spostare in prima Youkilis e quindi al massimo sarebbero interessati in una mazza mancina.

Millar, difensore mediocre, e la cui produzione offensiva è scesa drasticamente nel 2005, è di interesse scarsissimo, considerando anche le polemiche che lo hanno colpito verso il finale di stagione, quando sui giornali di Boston sono uscite delle frasi di una "gola profonda" dello spogliatoio, la quale criticava aspramente Schilling "reo", dopo aver sacrificato una caviglia per il titolo, di avere tutto concesso dal pubblico di Fenway, pronto a fischiare e criticare i comuni mortali, ma non il proprio idolo. Molti hanno subito indicato Millar come colpevole e la pressione, a fronte di un valore aggiunto alla squadra ridottissimo, era diventata troppa per confermare il giocatore.

Anche Tony Graffanino è free agent, ed è un giocatore estremamente interessante: stipendio relativamente basso, capacità  di giocare in più posizioni, nessuna pretesa particolare ed una buona resa sia in difesa che in attacco. I Red Sox hanno però preferito puntare su Mark Loretta, altro italo-americano, proveniente da San Diego, dov'è andato il backup Doug Mirabelli.

Simile a Graffanino difensivamente, Loretta è però un eccellente battitore di contatto, .335 nel 2004 e .314 nel 2003, che ha avuto qualche problemino fisico nel corso del 2005, idealmente superato. Sarà  free agent al termine del 2006 quando però il prospetto migliore dell'organizzazione dei Sox, Dustin Pedroia, sarà  pronto a prendersi la posizione.

Come Graffanino, anche Bill Mueller dovrà  cambiare indirizzo, pur non sapendo dove andrà . Gli è stata offerta l'arbitration, ma è solo per ottenere una compensazione dalla squadra per la quale firmerà . Lo switch-hitter, batting champion del 2003, è stato sacrificato per prendere Mike Lowell dai Marlins, nello scambio che ha portato a Boston anche Josh Beckett. Lowell è sicuramente un netto miglioramento dal punto di vista difensivo (Gold Glove in carica), tiene meravigliosamente la terza base, facendo sembrare semplici anche le giocate più complicate.

L'ex giocatore di Florida è anche un upgrade dal punto di vista della potenza. Ha avuto dei problemi in attacco nel 2005, ma ciò non toglie che andare a giocare a Fenway migliorerà  sicuramente la sua media ed aiuterà  anche la sua produzione da extra-base ed i suoi fuoricampo. Per un pull-hitter come lui, la presenza del Green Monster a sinistra provvederà  a trasformare in valide, possibilmente in doppi, molte delle flyball che venivano prese al volo in Florida.

Tutto sommato Lowell potrà  battere anche più in alto nell'ordine rispetto a Bill Mueller considerate le caratteristiche, e se dovesse ritrovare la sua forma offensiva, non ci sarebbe da stupirsi nel vedere a fine stagione una media intorno al .285 con 25-30 HR, e se così dovesse essere, l'acquisizione sarebbe tutto sommato un affare.

Il nodo più grande da sciogliere, il grande oggetto del desiderio, è Johnny Damon. L'esterno centro, leadoff degli ultimi anni, rischia di non tornare a giocare a Fenway. E' un battitore da .290 in carriera, ma .304 nel 2004 e .316 nel 2005. Porta a casa un sacco di RBI ed è una minaccia da 20-20 (rubate e fuoricampo) ogni anno.

Non è un difensore pazzesco alla Vernon Wells, Torii Hunter o Jim Edmonds, ma copre molto territorio grazie alla sua velocità , commette pochi errori e conosce il territorio esterno di Fenway come nessuno. Insomma, è una priorità  sia per l'attacco sia per la difesa. Damon, a sua volta, vorrebbe tornare a giocare a Boston, dove si è trovato benissimo e dove è emerso anche come personaggio dal punto di vista mediatico.

Il problema è che Johnny vuole 7 anni di contratto a cifre decisamente alte, e nessuno è disposto a prenderlo a queste condizioni. Per questo motivo Damon, che ha superato i 30 anni, non ha ancora firmato.

C'è una possibilità  che finisca agli Yankees, che hanno bisogno di un esterno centro, ma neanche loro gli vogliono dare tutti quei soldi. Damon inoltre è cliente di Scott Boras, l'agente più potente del mondo MLB, e questo complica non poco le trattative, perchè difficilmente cederà . Dalle scelte di Damon (che per continuare a giocare a Boston dovrà  ridurre le pretese prima o poi) dipenderà  molto della stagione di Boston.

Il 2006

La squadra ha iniziato a formarsi, anche se ovviamente sarà  definita nei dettagli una volta assunto il nuovo GM, ma possiamo iniziare a discuterne, almeno in fase preliminare. Dal punto di vista dei position players, si sa già  per certo che Varitek e Ortiz non saranno toccati neanche di striscio, ma il resto rischia di essere rivoluzionato.

In prima base non ci saranno più Olerud e Millar, e probabilmente verrà  spostato Youkilis dalla terza, ma serve una mazza mancina da schierare contro partenti destri, perchè non c'è troppa fiducia nei suoi confronti. In seconda base, come già  detto, ci sarà  Loretta, ed in terza verrà  schierato Lowell.

Renteria sembrava il punto fermo come interbase, considerato il quadriennale che aveva firmato, e considerato anche lo scambio che aveva portato Hanley Ramirez (il miglior prospetto in quella posizione) in Florida, ma è finito ad Atlanta, scambiato col talentino Andy Marte, terza base che dovrà  ancora maturare un anno a Pawtucket in AAA. La posizione è pertanto vacante: sul mercato dei free agents è libero solo Alex Gonzalez, l'ex-Marlin, ma non sembra una soluzione del tutto affidabile.

Sembra più concreto l'interessamento per Miguel Tejada, senza dubbio il miglior interbase dal punto di vista offensivo insieme ad A-Rod, ormai però convertitosi in terza base. Gli Orioles potrebbero anche essere interessati a cederlo in cambio di minor leaguers, dato che lui se ne vuole andare e Baltimore sembra più interessata a ricostruirsi che a diventare immediatamente competitiva. Non è interamente da escludere anche l'arrivo, assieme a Tejada, di Javy Lopez nell'inedito ruolo di prima base fisso, con Youkilis sulla panca.

Altri giocatori di grandissimo interesse sono Julio Lugo di Tampa Bay ed Izturis dei Dodgers, chiuso dall'arrivo di Furcal nella sua posizione (dovrebbe spostarsi in seconda), che potrebbe essere scambiato con David Wells, il quale vorrebbe tornare a giocare ad ovest. Non è da escludere un ritorno di Cabrera dagli Angels, inquadrato nell'ottica di uno scambio con Manny Ramirez.

Eh, già , Manny. Anche lui se ne vuole andare, dopo tutti i fastidi causatigli dall'incredibile notorietà  acquisita. Vorrebbe andare ad ovest e gli Angels sarebbero la squadra perfetta. Sembra anzi già  disegnato uno scambio con Erstad, Cabrera e magari un prospetto giovane a fare la tratta inversa. Erstad può sia giocare in prima, sia come esterno centro, e Cabrera sarebbe la soluzione perfetta come interbase.

Qual'è il problema allora? Beh, i Sox non possono permettersi di cedere Manny senza sostituirlo adeguatamente nel lineup, e rimarrebbe solo Ortiz a garantire 45 HR in stagione. Questa soluzione è in totale evoluzione e da ciò che succederà  con Manny e Damon dipenderà  l'80% della stagione dei Sox.

Tra gli esterni solo Nixon per ora è confermato, ma molte squadre hanno già  chiesto informazioni su di lui. Difficile dire cosa accadrà , ma io terrei un occhio su Tejada e non escluderei un ritorno di Damon. La conferma di Manny è difficilissima, ma se restasse i Red Sox sarebbero i favoriti a quel punto per le WS. La sua perdita, magari in uno scambio sbilanciato, rischierebbe addirittura di escluderli dai playoff.

Dal punto di vista del monte tutto è molto più chiaro. In questo momento sono a Boston i seguenti partenti: Schilling, Beckett, Wells, Wakefield, Clement, Arroyo, Miller e Papelbon. Wells se ne andrà  quasi certamente ed è un'importante pedina di scambio da utilizzare per avere il necessario interbase, o al limite l'esterno centro qualora Damon firmasse altrove.

Probabilmente se ne andrà  anche Wade Miller e non è da escludere uno scambio che includa Clement, se particolarmente favorevole. Gli altri rimarranno, con Papelbon destinato ad un'altra stagione di bullpen, con qualche partenza giusto per farci l'abitudine. Schilling sembra finalmente recuperato in tutto e per tutto, e il vantaggio di avere 6 mesi per preparare la stagione lo porterà  ad aprile in piena forma.

Josh Beckett è un potenziale vincitore del Cy Young Award. E' giovane, ha un talento spaventoso e solo gli infortuni l'hanno frenato finora. Ma nel 2005 ha lanciato tantissimo e sembra finalmente aver superato i problemi di vesciche che l'hanno tormentato in passato.

Wakefield continuerà  a lanciare la sua knuckleball ed a garantire 12-15 vittorie con una ERA intorno a 4.00, e non c'è motivo di pensare che Clement non possa tornare quello dei primi 3 mesi del 2005. Se così fosse, i primi 4 partenti sarebbero decisamente esplosivi, con Arroyo e Papelbon a dividersi il posto di quinto ed i doveri di bullpen.

Certo, bisogna stare attenti agli infortuni, perchè se Beckett e Schilling dovessero esserne colpiti, la stagione potrebbe improvvisamente andare a sud, e non è, ahimè, da escludere del tutto, d'altronde la sfortuna si è accanita già  in passato sul Massachusetts.

Infine il bullpen. Foulke dovrebbe essere recuperato, e se così fosse già  molti problemi sarebbero stati risolti, considerato anche il ritorno di Timlin nel ruolo di setup. L'acquisizione di Mota aiuterà  la profondità  del parco lanciatori, dove ci saranno anche Bradford e quello tra Arroyo e Papelbon che non partirà .

In sostanza mancano solo un paio di mancini, ed eventualmente un closer qualora non si voglia accordare fiducia a Keith Foulke, ma ci sono tutti i presupposti per fare bene nel 2006.

In conclusione, il lavoro dello staff dei Sox sarà  lungo e complesso. La prossima stagione rischia di essere tanto esaltante quanto potenzialmente deludente. Cosa succederà  con Manny, Damon e l'interbase? Queste domande racchiudono l'essenza di un'intera annata e forse anche di quelle successive.

Di sicuro tutti i fan passeranno questa off-season sulle spine, molto più dei tifosi di qualsiasi altra squadra, data la situazione di totale incertezza, ma conoscendo la Red Sox Nation, io sarei assolutamente ottimista: un'altra stagione da protagonisti è in arrivo.

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