Lauren Jackson ha guidato la WNBA in punti con 21,2 di media a partita…
Su quali criteri viene assegnata l’onorificenza dell’MVP?
I più maligni diranno: ”it’s all politics” ed effettivamente c’è un fondo di verità ; altri diranno che siccome alle votazioni partecipano anche i giornalisti delle singole città è quasi ovvio che un giornalista di San Antonio sia “vincolato” a dare il suo voto a Duncan per non sembrare una pecora nera, ma soprattutto per salvaguardare la sua reputazione.
In sostanza molti ritengono che i premi di fine stagione siano un bel passatempo, ma fine a se stesso.
Noi proviamo ad addentrarci nell’analisi dell’MVP della WNBA sperando che sia meno politico e più attinente alle prestazioni delle singole giocatrici.
Possiamo affermare senza paura di smentita che le candidate per l’onorificenza sono cinque, per la precisione: Lauren Jackson (Seattle Storm), Chamique Holdsclaw (Washington Mystics), Tamika Catchings (Indiana Fever), Katie Smith (Minnesota Lynx) e Lisa Leslie (Los Angeles Sparks).
Queste giocatrici hanno caratteristiche diverse tra loro, ma rappresentano degli autentici leader per le rispettive squadre.
Jackson, Catchings e Holdsclaw sono caratterizzate da una tanto spiccata, quanto efficace bidimensionalità , Leslie da un gioco in post a dir poco dominante e Smith da un “in- between game” di livello assoluto.
Nonostante queste differenze strutturali possiamo dire che a chiunque di queste candidate andrà l’onorificenza, sarà comunque, in un certo qual modo, meritata.
Jackson ha condotto per tutta la stagione le sue Storm con cifre strabilianti per quanto riguarda le più importanti categorie statistiche, avendo un’influenza totale sulle partite della propria squadra nsu entrambi i lati del campo.
Oltre a tutta la leadership e la classe che Lauren porta ad ogni partita, allestisce anche cifre di questo tipo: 21,2 pts; 9,2 reb; 1,97 bl; 47% 2pt e 12 doppie doppie stagionali.
Holdsclaw nonostante la sfortunatissima stagione delle sue Mystics ha dispensato talento in ogni angolo del campo mettendo insieme cifre “Duncanesche” e meritandosi ampiamente l’appartenenza all’élite WNBA; anche perchè le poche partite che le Mystics hanno vinto sono state leggermente influenzate dall’ apporto di ‘Mique. Non ci credete? 20,6 pts; 11,2 reb; 43% 2pt e 13 doppie doppie.
Un’altra giocatrice “dentro-fuori” assolutamente ammorbante per talento è sicuramente Tamika Catchings, che sta conducendo con gran parte del merito le Fever ad una possibile post season, facendosi sentire sia dentro che fuori dal campo, dimostrando voglia di vincere e una leadership da veterana, pur essendo solamente una sophomore.
Le statistiche non dicono tutto di Tamika ma perché non prenderle in considerazione.. 19,5 pts; 8,1 reb; 2,17 st e 10 doppie doppie.
Nel settore lunghi da ormai qualche anno c’è un dominio piuttosto imbarazzante di Lisa Leslie, che oltre ad essere già fortissima di suo, ritiene di poter imparare dei nuovi movimenti e delle nuove tecniche anche dai ragazzini che giocano al campetto, cercando di emularli e aggiungerli al suo già vastissimo repertorio.
Questo sua umiltà mixata allo spirito competitivo tipico dei grandi campioni le hanno portato gli ultimi due titoli WNBA con altrettanti MVP, oltre alle stats di quest’ultima stagione che non sono proprio da buttare: 18,6 pts; 9,8 reb; 2,95 bl; 42% 2pt e 11 doppie doppie.
Abbiamo una sola candidata che arriva dal settore esterni nel nome di Katie Smith. Katie ha un movimento di palleggio arresto e tiro di una velocità supersonica e di una pulizia davvero incredibile; la sua esecuzione è quasi “instoppabile” (se ci passate il termine) per velocità e coordinazione. Anche se le sue percentuali rimangono ancora un pò ondivaghe notiamo cifre di tutto rispetto: 18,9 pts; 40,8 3pt; 42%ca 2pt.
La scelta per la giuria sarà davvero difficile e posto che il trofeo non si può sdoppiare in 5 mini trofei, se vi interessa un parere premieremmo Lauren Jackson per la sua strepitosa stagione e per la continuità di rendimento dimostrata.