Michelle Snow alza il volume della radio in difesa per le Comets…
L'All Star Game ha regalato un week-end di festa e spettacolo al panorama WNBA, mettendo in luce giocatrici fino al quel punto poco blasonate. Un nome su tutti Nikky Teasley.
Dopo lo spettacolo e il divertimento si è ritornati a fare sul serio giocando solo per la vittoria, da raggiungersi con ogni mezzo possibile.
Le Sparks, durante la partita delle stelle, hanno perso Leslie per una distorsione al ginocchio piuttosto seria, che le ha impedito di giocare molte partite della seconda parte di stagione e gli effetti si sono subito sentiti. Per Los Angeles 4 sconfitte in 5 partite post All Star week-end, tra cui quella più pesante della propria storia; un sonoro -36 (56-92) subito dalle Seattle Storm.
L.A. è stata raggiunta in vetta alla Western Conference dalle Houston Comets, ma con un colpo di coda nello scontro diretto (vittoria di un punto 64-63) e il rientro di Leslie, le ragazze di coach Cooper si sono riprese la prima piazza che spetta loro da inizio stagione.
Le Comets hanno, invece, inanellato una serie di vittorie, nelle quali hanno dimostrato la loro solidità e compattezza e hanno messo in mostra, oltre al solito combo Swoopes Thompson, una Michelle Snow da All Star; confermando, se ce ne era bisogno, la loro candidatura per il titolo finale.
Per gli altri due posti disponibili per i playoff nella Western Conference è davvero una guerra senza esclusione di colpi tra Seattle Storm e Minnesota Lynx, alle quali si sono aggiunte, nell'ultimo periodo, anche le Sacramento Monarchs.
Le Storm, dopo l'altisonante vittoria contro le Sparks, sembravano lanciatissime verso il terzo posto finale. Lauren Jackson stava tenendo un rendimento da assoluta MVP, migliorando per due volte in pochi giorni il suo carreer high di punti arrivando a quota 34 e stabilendo il nuovo record WNBA per canestri dal campo con 17, su addirittura 23 tentativi.
La squadra girava bene anche grazie alla sapiente regia di Sue Bird, ma dopo questi bei segnali le ragazze di coach Donovan sono riuscite a complicarsi la vita andando a perdere qualche partita di troppo, di cui una contro le Phoenix Mercury, per farsi riacciuffare dalle dirette avversarie.
Le Lynx hanno avuto un rendimento più costante rispetto alle Storm, e questo è indubbiamente un aspetto positivo, ma sembrano avere meno talento, ma soprattutto meno margine di miglioramento, perché oggettivamente la loro stagione è andata sopra ogni più rosea aspettativa.
Nell'ultimo periodo hanno subito un grande rialzo anche le azioni delle Sacramento Monarchs, che si sono inserite nella corsa ad" un posto al sole" ad ovest grazie all'incredibile solidità di Yolanda Griffith, che ha riportato il vero e proprio cantiere aperto dello scorso anno (peggior record della costa ponente) ad essere una contender e giocarsela contro ogni avversario.
Al momento la situazione vede fuori dai Playoff le Seattle Storm a favore delle Lynx e delle Monarchs, ma tutto è ancora da decidere nelle ultime partite che rimangono.
Ad Est, invece, abbiamo l'egemonia delle Shock che con il loro 22-9 guardano tutti dall'alto in basso e sembrano ben indirizzate verso la finale, visto che faticano a trovare una squadra che riesca veramente ad impensierirle.
Dietro alle Shock c'è un autentico gulag di squadre (esattamente 5 per 3 posti disponibili). Charlotte ha subito un leggero calo di rendimento, ma sembra che possa accaparrarsi comunque una buona posizione per i Playoff. Cleveland tallona Charlotte e sembra anch'essa potersi guadagnare un posto per le partite che contano, se riusciranno ad evitare cali di rendimento o solamente mantenere il buon livello di gioco che le ha portate sino a questo punto.
Il cerchio si stringe: se Charlotte e Cleveland sembrano avere buone probabilità di partecipare alla post season, rimane solamente uno spot disponibile ( probabilmente il quarto) da attribuire ad una tra New York Liberty, Connecticut Sun ed Indiana Fever.
Le Liberty, con la solita esperienza delle proprie veterane (Teresa Weatherspoon su tutte), dopo l'All Star Game sono riuscite a rifarsi sotto mostrando che, oltre al talento, anche il cuore e gli attributi possono ancora dire la loro in questa lega.
Connecticut, squadra nata nell'ultima offseason, ha già fatto molto essendo in ballottaggio per un posto e, centrare la partecipazione ai playoff al primo tentativo sarebbe un risultato incredibile, considerando che la squadra è stata plasmata quest'anno e sia la chimica che lo spogliatoio erano tutti da creare. Onestamente si sono rivelate una gradita sorpresa paragonabile al Chievo del nostro campionato di serie A.
Le Indiana Fever, invece, hanno avuto una piccola debacle negli ultimi tempi, che le ha fatte scendere sino al quinto posto; ma non ce la sentiamo di escluderle dalla corsa, perché hanno solamente un piccolo ritardo e soprattutto hanno Tamika Catchings, fattore da non sottovalutare nella Eastern Conference.
Il rush finale sarà al cardiopalma. E pensare che non si è ancora cominciato a fare sul serio. Come si dice in questi casi… chi ben comincia…