Tim Duncan solleva il trofeo per Team USA
La prima parte della “riconquista” del trono di miglior squadra al mondo, perso con molto poco onore ai mondiali di Indianapolis del 2002, è completata.
Infatti nella notte di domenica 31 agosto la selezione guidata da Larry Brown, meglio conosciuta come Team USA, ha sconfitto nella finale del torneo di Porto Rico l'Argentina, vendicando la sconfitta dell'anno scorso.
C'era molta pressione su questa spedizione all'inizio del torneo, e le aspettative di tutto il movimento statunitense erano altissime: in poche parole, vincere e convincere, per dimostrare che i giocatori NBA sono ancora di un altro pianeta.
E il cammino di questa edizione di Team USA non ha lasciato spazio a eventuali dubbi: 10 vittorie e nessuna sconfitta, tra gironi e finali, e un gioco molto spesso spettacolare ma anche concreto e solido nella fase difensiva.
La finale era attesa da tutti con grande interesse, ma forse chi fremeva per scendere in campo era proprio la squadra USA.
E fin dalla palla a due l'impressione che si è avuta è stata quella di una squadra pronta a tutto pur di vincere, e contro questi giocatori, per di più motivati come in una finale NBA, hanno potuto poco anche Ginobili e compagni.
Subito una partenza lampo per gli uomini di coach Brown, che grazie ad un Tim Duncan versione playoff scappavano 20-11.
Poi, negli ultimi 3 minuti del primo periodo, terrificante parziale per Team USA che segnando 21 punti consecutivi gelava gli argentini e chiudeva 60-27 la prima metà di gara.
Nel terzo quarto il vantaggio saliva fino ai 41 punti di margine, e l'ultimo periodo serviva solo per la cavalcata trionfale degli statunitensi che portavano a casa la partita con il punteggio finale di 106-73.
Entusiasta Brown a fine gara: “Raramente ho visto una squadra giocare in questa maniera, ho visto una partita giocata praticamente alla perfezione, da una vera squadra. Per noi era difficile chiedere a giocatori come i nostri di sacrificarsi per gli altri, ma credo che tutti lo abbiano fatto volentieri, e i risultati si sono visti.“
Duncan, eletto nel miglior quintetto del torneo insieme al compagno di reparto O'Neal e a Nash, Ginobili e Nocioni, appare raggiante: “Non pensavamo sarebbe stata una partita così facile, non credevamo potesse andare in questa maniera. Abbiamo conquistato subito degli ottimi rimbalzi offensivi che ci hanno permesso di segnare anche dopo un errore, consentendoci di allungare. E poi stavolta eravamo pronti difensivamente, e non gli abbiamo concesso facili lay-up come nella scorsa partita.“
Gara quindi preparata nei minimi particolari dalla coppia Brown-Popovich, come ha poi dichiarato lo stesso allenatore dei Pistons, che ha anche sottolineato quanto rispetto ci fosse nei confronti degli avversari.
Avversari che però si sono fatti travolgere dalla piena di Team USA, ma ieri sera chi non lo avrebbe fatto, e hanno avuto dai soli Ginobili e Oberto un rendimento accettabile.
Bene ha fatto anche Lucas Victoriano entrando dalla panchina, ma hanno profondamente deluso i due gioielli del Tau Vitoria Andres Nocioni e Luis Scola, appena 11 punti in due.
Per Team USA, oltre allo strepitoso Duncan (23 punti e 14 rimbalzi), doppia cifra anche per O'Neal, McGrady, Allen, Carter e Mike Bibby, autore anche di 7 assist e di giocate superbe in cabina di regia, dove si è alternato, con risultati eccellenti, a Jason Kidd (6 assist anche per il play dei Nets).
Questa vittoria consegna alla selezione americana non solo la qualificazione alle Olimpiadi di Atene 2004, già assicurata peraltro dal passaggio in finale, ma soprattutto la convinzione che la squadra da battere, in Grecia, sarà quella USA.
La Yugoslavia di Peja Stojakovic è avvisata.
E poi chissà , forse ad Atene si potrà tornare a parlare di Dream Team…