28 punti, 7 su 8 da 3: Iverson non scherza!
E' cominciata la seconda fase del torneo pre-olimpico di Porto Rico, con altre 4 partite a testa per le squadre partecipanti.
Primo impegno di questo secondo girone per Team USA è stato il Canada, squadra totalmente dipendente da Steve Nash.
La squadra del playmaker dei Mavs si presentava a questo incontro con un record di 2 vittorie e 2 sconfitte, mentre gli imbattuti statunitensi volevano continuare la loro marcia trionfale verso la finale.
Come spesso capita però a questa edizione di Team USA, la partenza non è stata delle migliori, con gli avversari pronti ad approfittarne per tentare un allungo.
E in effetti l'allungo c'è stato, con Nash e compagni avanti anche di 7 nel primo quarto. Poi però le cose sono rapidamente cambiate: il folletto di Dallas si sedeva in panchina per restarci a lungo, solo 10 minuti in campo per lui, e Team USA scatenava i suoi tiratori.
Prima Ray Allen e poi Vince Carter riportavano sotto la squadra di coach Brown, che poi allungava in modo decisivo, e francamente impressionante, per chiudere la partita in totale tranquillità .
Privi del loro miglior realizzatore, Tracy McGrady, alle prese con i soliti problemi alla schiena, Duncan e compagni trovavano in Allen Iverson un finalizzatore micidiale, soprattutto dall'arco dei tre punti.
28 i suoi punti finali, nuovo record per una partita di qualificazione olimpica per Team USA; il precedente apparteneva a Gary Payton, che lo aveva stabilito nel '99 realizzandone 25.
Ma la statistica che impressiona di più sono le percentuali, 10 su 13 dal campo con uno strepitoso 7 su 8 da tre, anche questo nuovo record di squadra.
“E' stata una sensazione bellissima, perché qualsiasi tiro prendessi andava dentro. Quando sono in momenti come questo di solito segno qualche lay-up, con qualche penetrazione, ma stasera sentivo di essere più caldo dall'arco.“
Queste le parole dell'assoluto protagonista della serata, che dimostra di poter essere ancora il devastante realizzatore dei primi anni NBA.
Anche Vince Carter, fin qui sempre positivo entrando dalla panchina, ha dimostrato di essere in ottima forma, stavolta partendo nello starting five, al posto dell'infortunato cugino T-Mac.
16 punti per lui, gli stessi di Tim Duncan e Ray Allen, ispirati da un ritrovato Mike Bibby, tornato finalmente quello della serie con i Lakers del 2002 e autore di ben 9 assist, e da un Richard Jefferson in versione point forward di qualità : 15 minuti, 6 assist.
Altra vittoria facile quindi, 111-71, per Team USA, che non può che aver accresciuto la fiducia di Larry Brown, che commenta così la starordinaria serata del suo ex numero 3 a Philadelphia:”Non l'ho mai visto in questa forma! Sono stato suo allenatore per 6 anni ma non l'ho mai visto giocare come in queste due settimane. Ovviamente non ha tutte le responsabilità che aveva ai Sixers, sicuramente lui vi dirà che è più facile giocare in mezzo a tutti questi campioni, ma la verità è che la cosa è reciproca: gli altri lo aiutano a giocare meglio, ma anche lui aiuta a giocare meglio gli altri e quindi tutta la squadra.“
Ora la marcia sin qui devastante di Team USA proseguirà con la sfida di martedì 26 con i vice-campioni del mondo dell'Argentina, guidata da un Ginobili che sta trovando la forma migliore di partita in partita.
Questo sarà il primo vero test importante per la squadra statunitense, e molto probabilmente anche un'anticipazione della finale.