L’incubo infinito dei Knicks

Keith Van Horn è un buon giocatore, ma non ciò di cui hanno bisogno i derelitti Knickerbockers dell'era Layden

"L'arrivo di Van Horn ci darà  più solidità , più centimetri, più aggressività  e più forza a rimbalzo, ci consentirà  di giocare con una frontline di tutto rispetto, una delle più alte dell'Eastern Conference. Con Keith, Kurt Thomas e il ritorno di McDyess abbiamo centimetri e stazza per mettere in difficoltà  tutti i nostri avversari."

Queste sono state le parole di Scott Layden durante la conferenza stampa di qualche settimana fa in cui spiegava il perché della cessione di Latrell Sprewell e dell'arrivo di Keith Van Horn a New York. Belle parole, che però, hanno convinto pochissimi, e che potrebbero rivelarsi, come vedremo più avanti, l'ennesimo grave errore del GM più chiacchierato e contestato dell'intero sport professionistico americano degli ultimi 3-4 anni.

Da premettere che i gravissimi orrori del passato di Layden fanno si che ci sia molta prevenzione ad ogni sua manovra di mercato, ma questa diffidenza è più che legittima se si analizzano i suoi errori da quando è al timone di comando dei Knickerbockers. Errori che hanno visto scivolare nella mediocrità  una squadra che sino a qualche stagione fa (la Finale di Conference contro Indiana data giugno 2000, mica 1800") partiva con il preciso obbiettivo di arrivare in fondo.

E' vero che il team è invecchiato, è vero che la sfortuna ci ha messo lo zampino (Camby sempre rotto, Larry Johnson ritirato, McDyess più vicino all'addio che ad un ritorno sui campi di gioco) però 3 anni fa i Knicks avevano in squadra Ewing, Camby, Johnson, Sprewell, Houston e Kurt Thomas, oggi restano i soli Houston e Thomas a cui si aggiungono Eisley, Harrington, Doleac, Van Horn e Weatherspoon, buoni giocatori che guadagnano come star o superstar , e che hanno portato New York ad avere il monte salari più alto di tutta l'NBA, bloccando la flessibilità  sino al 2006 almeno.

Layden è il colpevole di questa situazione, per cui, oltre a domandarsi come sia possibile vederlo ancora al suo posto, il tifoso non può essere certo biasimato se ad ogni sua mossa si tocca sotto l'ombelico"

Da quando è stato scaricato Patrick Ewing e da quando Camby ha iniziato a passare più tempo in infermeria che sul campo, prima di essere ceduto a Denver, i Knicks hanno manifestato immensi problemi a centro area: in difesa mancano peso, centimetri ed intimidazione, mentre in attacco non esistono opzioni in post basso in grado di creare spazi per gli esterni appostati sul perimetro.

Nello scorso campionato, la squadra di coach Chaney è stata la peggiore a rimbalzo offensivo, nei rimbalzi totali catturati, nelle stoppate e nel saldo tra rimbalzi catturati e rimbalzi concessi solo Boston ha fatto peggio. Se la difesa perimetrale ha tenuto in qualche modo (ottava per % concessa da oltre l'arco), dentro l'area dei Knicks si entrava a piacimento, come dimostra la 26esima posizione per percentuale da 2 concessa.

Tutto ciò nasce dal fatto che dentro l'area manca quell'intimidatore, quel lungo in grado di chiudere sulle penetrazioni degli esterni avversari, in grado di occupare spazio, di modificare le parabole di tiro degli avversari, di dare peso, centimetri e qualche botta ogni tanto.

Questo problema non si risolverà  certo con l'arrivo di Van Horn, anzi, con l'assenza di Sprewell verrà  a mancare il miglior difensore perimetrale della squadra.

Cedendo Spree per Van Horn, Scott Layden si è preso un rischio immenso, un rischio che potrebbe costargli il posto, anche se il proprietario dei Knicks, James Dolan ha sempre mostrato grande fiducia nelle capacità  (???) dell'ex GM dei Jazz, forse perché non capisce niente di basket, come candidamente confessò qualche anno fa, quando subentrò al padre nella gestione della squadra"

La cessione del beniamino del Garden, del giocatore simbolo della squadra di questi ultimi anni, è un errore, a nostro avviso naturalmente: è stato ceduto il fuoco per un po' di ghiaccio molle (come ha sentenziato Greg Logan dalle colonne del Newsday), è stato ceduto un giocatore che ha sempre dato il 110% sul campo, un giocatore che non ha mai mollato, che sul parquet ha sempre lasciato sangue e sudore, un giocatore che nello spogliatoio era il leader, amato e rispettato dai compagni, in cambio di un giocatore il cui limite mentale e caratteriale è ben noto a tutti da anni. Ma l'errore non è solo a livello emotivo, ma anche a livello tecnico

Per quanto riguarda l'aspetto offensivo (che comunque non era un problema , NY è stata l'11esima squadra per punti realizzati) , Van Horn darà  alla squadra più tiro da fuori, ma va ricordato che i Knicks nel tiro da fuori sono stati la seconda miglior squadra della Lega dietro Dallas (nonostante l'assoluta mancanza di una presenza in post basso), hanno avuto ben 5 giocatori tra i migliori 40 tiratori da 3 di tutta l'NBA, e soprattutto, lo Sceicco Bianco, non è un giocatore in grado di crearsi un tiro da solo (a differenza di Latrell), raramente gioca spalle a canestro (e con risultati rivedibili) e se mette palla a terra difficilmente riesce ad andare via al difensore avversario, a meno che non si sia creato un miss match.

Inoltre, ha bisogno di un vero playmaker al fianco, un play che penetra e scarica sul perimetro per la sua conclusione morbida: in passato questi assist col contagiri li hanno forniti, a turno, Cassel, Marbury, Kidd o Iverson, ora toccherà  a Charlie Ward o Howard Eisley"

Van Horn non è assolutamente un'ala piccola, la sua carriera parla chiaro (Kendall Gill era il 3 dei primi Nets, successivamente era K-Mart che in difesa andava sui 3 avversari), è un giocatore che in attacco si apposta sul perimetro e dev'essere servito alla perfezione, mentre in difesa non ha il passo per marcare le small forward avversarie, per cui deve andare sui 4 avversari, dove però subisce a causa della debolezza fisica rispetto al 90% dei pariruolo avversario.

Layden con l'acquisizione di Van Horn ha aggiunto l'ennesima ala forte in un settore che andava assolutamente sfoltito, vista la presenza dei vari Weatherspoon, Harrington, Sweetney, McDyess (se mai tornerà ), Thomas (che è una power non un centro) e del giovane polacco Lampe (che è vicino alla firma di un pluriennale e conseguente pagamento del buy out col Real Madrid). Per rinforzare la squadra si doveva procedere all'acquisizione di un centro prima di tutto, di un playamaker e di un'ala piccola vera, non adattata.

Invece con l'ex Nets, se Chaney vorrà  giocare con la frontline tanto pubblicizzata in questi giorni ,composta da Thomas, Sweetney e Van Horn, dovrà  rivolgersi alla zona, con le conseguenze che una difesa a zona può portare nell'NBA se usata per buona parte della stagione.

Se passerà  ad uomo, o manderà  al macero il Sweetney o l'Harrington della situazione lanciati contro ali piccole che non possono assolutamente sperare di contenere (e lo stesso discorso vale per Van Horn), oppure dovrà  mettere in campo Shandon Anderson nel ruolo di 3 e decidere se Van Horn gli da garanzie nella marcatura della power forward avversaria. Scommettiamo che nei momenti decisivi il ruolo di small forward sarà  ricoperto da Anderson?

In attacco invece bisognerà  sperare nello sviluppo di Frank Williams, playmaker di talento reduce da una stagione di apprendistato, che in summer legue ha disputato ottimo gare, perché Ward è troppo lento per praticare il run and gun , mentre Eisley prima pensa al tiro e successivamente alla creazione di opportunità  per i compagni (senza dimenticare che con Anderson sul parquet la frontline con Van Horn da 3 resta confinata tra i sogni estivi").

Non sarà  certamente sfuggito ai più attenti ,l'assenza di un certo giocatore nelle varie ipotesi di impiego nel ruolo di ala forte: non abbiamo preso in considerazione seriamente il ritorno di Antonio McDyess, cosa che sia Chaney che Layden hanno invece fatto per spiegare l'utilità  dell'arrivo di Van Horn. Peccato che ogni qual volta venivano chieste informazioni sullo stato di salute di Totò, e su un suo possibile ritorno, il GM dei Knicks si trincerava dietro il classico no comment…

Parecchi sono i dubbi su un ritorno di McDyess all'attività  agonistica, e se mai avverrà , sarà  impossibile rivedere lo stesso giocatore di prima, eppure, nelle varie spiegazioni sull'utilità  di Van Horn, il nome dell'ex Denver compariva sempre come uno dei componenti della famoso frontline di peso della prossima stagione"

Con Van Horn al posto di Sprewell i Knicks perderanno quello spirito guerriero che ha contraddistinto la storia della franchigia, perderanno moltissimo in difesa (toccherà  a Houston curarsi dei vari Kobe,TMac, Pierce o più "semplicemente" di Hamilton, Ricky Davis o Butler"), perderanno un esterno in grado di coprire comunque due ruoli (Houston e Anderson sono gli unici esterni veri della squadra, se uno ha problemi fisici o semplicemente di falli saranno dolori ), aggiungono l'ennesima ala forte non pura ad un collezione già  ricchissima, ci saranno meno spazio e minuti per i giovani Sweetney e Lampe, ma soprattutto restano le lacune a centro area e resta la mancanza di un realizzatore dal post basso resta (e il payroll nel 2005 sarà  di oltre 60 milioni di dollari).

Il video gioco vivente non è più il giocatore di qualche anno fa, non ha più quel primo passo fulminante, penetra meno in area rispetto al passato, ma resta un esterno di alto livello, anche se per qualcuno è un "vecchietto" al tramonto: al di là  del fatto che oggi nello sport mondiale a 33 anni non si è certo vicini al ritiro, è strano che un giocatore come Spree, con un fisico integro (mai un infortunio rilevante in carriera) sia visto in netto calo quando un Payton o un Cassel vengono considerati di alto livello pur avendo più anni, o un Christie (stessa età  di Latrell) sta giocando il miglior basket della propria vita, per non parlare di Houston (reduce dalla miglior stagione in carriera) o di Van Exel (fondamentale negli ultimi playoff) che sono di un solo anno più giovani.

I numeri dell'ultima stagione hanno visto la produzione offensiva dell'ex Golden State in calo, ma i numeri vanno analizzati approfonditamente, i 3 punti in meno segnati nascono essenzialmente dai minori viaggi in lunetta, ma soprattutto dai quasi 3 tiri in meno presi ad incontro. La sua assenza peserà  molto ma molto di più di quello che i numeri possono far credere, perché non mancherà  soltanto il miglior difensore della squadra, l'uomo in grado di dare elettricità  quando serve, ma verranno a mancare le sue scorribande offensive, le sue iniziative in grado di creare spazi e conclusioni per i compagni (Houston in primis), i tiri creati dal nulla quando la manovra ristagna, tutte situazioni che un giocatore come Van Horn non potrà  minimamente riprodurre.

Da'altronde se nella scorsa stagione i Knicks dopo l'1-7 iniziale hanno chiuso con 36-38 con Sprewell in campo, un motivo dev'esserci, al di là  ei 3 punti in meno segnati"

In definitiva i punti deboli della squadra restano gli stessi degli ultimi 24 mesi, molto probabilmente si sono accentuati nella metacampo difensiva ma non saranno attenuati da una grossa crescita offensiva, visto che ciò che serviva di meno era pericolosità  da fuori.

Se ci saranno miglioramenti passeranno inevitabilmente dall'arrivo del tanto sospirato centro, se mai arriverà  (un Ratliff sarebbe l'ideale, un Dampier un ottimo ripiego così come andrebbe bene anche Ostertag), dall'impatto del rookie Sweetney e da Frak Williams: alla fine l'impatto di Van Horn (buon giocatore sia chiaro ma con parecchi limiti e con uno stipendio da superstar) arriverà  soltanto dopo l'impatto del centro e dei giovani, un Bradley per fare un nome, avrebbe un impatto infinitamente superiore a quello del prodotto dello Utah"

Era proprio necessario quindi cedere Spree per prendere un giocatore come Van Horn? Se Layden voleva un 3 naturale, avrebbe fatto meglio a prendere Glenn Robinson, che avrà  anche un carattere bizzoso, sarà  un difensore pessimo ( non che Van Horn sia molto meglio comunque ) ma almeno è una small vera, non adattata"..

Se proprio lo strangolatore della Baia andava ceduto, perché così voleva la proprietà , sarebbe stato meglio guardare al futuro, prendendosi il contratto di Brandon che avrebbe portato i Knicks sotto il payroll nel 2004 ma soprattutto nel 2005, quando sul mercato ci saranno giocatori come lo Sceriffo, Mashburn, Ray Allen e soprattutto Iverson Tmac e Marbury, ed anche se puntare sui free agent è un'arma a doppio taglio, un conto è poterlo comunque fare con l'asso nelle manica di essere New York e magari di avere un gruppo di giovani interessanti come Lampe, Vujanic, Sweetney, Williams e qualche scelta accumulata per dare garanzie tecniche, un altro è restare bloccati per anni, col massimo obbiettivo di raggiungere il primo turno dei playoff"

Ancora una volta Layden sembra avere le idee molto confuse, ha messo in piedi una trade senza senso se la si analizza attentamente (se poi si crede che Van Horn sia una small forward allora buonanotte), lo slogan young, big & better sembra destinato a restare confinato tra le dichiarazioni entusiastiche del mercato estivo, i punti deboli dei Knicks sono rimasti quelli di sempre (e sembrano essersi accentuati), ha trasformato una squadra guerriera,cattiva e dura in una compagine soft dove a parte Thomas, Anderson e Ward non esiste neanche una controfigura di un difensore, e soprattutto ancora una volta, non ha capito che a New York è tempo di ripartire, è tempo di progettare per il futuro, perché mai come negli ultimi mesi, tifosi e stampa avvertono la necessità  di rifondare un team che neanche nel derelitto Est riesce a raggiungere i playoff da due stagioni.

Oggi New York ha davanti a se un futuro nero, nerissimo, l'Est è in uno stato di debolezza tale che potrebbe anche realizzarsi il sogno di raggiungere i playoff (solo 3 anni fa si puntava all'anello".). la concorrenza è comunque parecchia, basti pensare a team che lo scorso anno sono finiti in lotteria come Chicago, Washington, Toronto o Cleveland ma lotteranno per accedere alla post season potendo contare su una quantità  di talento incredibilmente superiore a quella dei Knicks.

Soltanto qualche miracolo e qualche colpo di fortuna possono rovesciare le sorti di questo team, che forse uscirà  dal tunnel nel 2006-2007, quando scadranno tutti i terribili contrattoni che generosamente Layden ha elargito o ha acquistato nelle sue folli operazioni di mercato, e quando i giovani Lampe, Vujanic, Sweetney e Williams si saranno trasformati in giocatori importanti (sempre che Chaney non li lasci in panchina per inseguire qualche vittoria che gli garantisca il posto").

Sino ad allora i Knicks faranno parte della fascia medio-bassa dell'NBA, saranno una squadra ed un'organizzazione di poco interesse per i vari free agent (Clark lo scorso anno rifiutò l'offerta di New York, quest'anno né PJ Brown né Brad Miller hanno preso minimamente in considerazione l'ipotesi Knicks ed Olowokandi ha rifiutato un colloquio con Layden"".): cari tifosi Knickerbockers, l'augurio è quello di sbagliare clamorosamente, se invece volete sognare, credete pure alle favole di Bin Layden sulla squadra molto competitiva, siete liberi di farlo, young, big & better è il vostro sogno estivo, e non costa nulla"

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