Kobe in un momento di serenità , per lui le accuse sono pesantissime
L'accusa di violenza sessuale a carico di Kobe Bryant rischia di trasformarsi in un evento mediatico senza precedenti, gli accusatori continuano a fornire elementi sempre più pesanti contro di lui, il suo staff di angeli custodi (nel senso legale) almeno per ora non ha prodotto niente di concreto, se si escludono le solite velate (ma neanche troppo) accuse di razzismo nei confronti delle autorità del Colorado.
Kobe rischia molto, per cominciare la Nike, il suo nuovo sponsor tecnico ha reso noto di aver preso in considerazione l'ipotesi di rescindere il contratto, facendo valere una clausola che prevede la rescissione unilaterale dell'accordo se l'atleta sia invischiato in problemi legali, la casa del baffo attende sviluppi del caso ma è pronta a scaricare la stella dei Lakers senza troppi complimenti.
Oltre alla Nike, gli sponsor impegnati a sfruttare ben bene il nome e l'immagine vincente del ragazzo hanno cominciato a muovere i propri legali in cerca di una via d'uscita, di una scappatoia, per evitare di rischiare denari in caso Bryant non riesca a provare la sua innocenza, di certo il suo nome è andato in frantumi ed è difficile capire quanto ciò possa intaccare la sua "appetibilità commerciale" perlomeno nel lungo periodo, in ogni caso.
Il figlio di Jelly Bean dopo l'accusa è comparso in una drammatica conferenza stampa, ammettendo di aver ceduto alla tentazione dell'adulterio ma ha negato di aver commesso violenza nei confronti della ragazza coinvolta, una confessione resa davanti ad un microfono, con la voce rotta dal pianto con la mano stretta dalla compagna tradita, neanche una commedia off-Broadway avrebbe osato tanto.
Su infelice suggerimento del suo ufficio stampa, l'asso gialloviola per ripulire un poco il suo nome ha fatto rendere noto di aver regalato un prestigioso e raro diamante alla moglie tradita come pegno di amore eterno, certamente il buon senso ed il buon gusto sono estranei all'intera vicenda.
Delicato a dir poco anche il rapporto con i suoi familiari, da anni in litigio con lui per aver sposato troppo giovane la bella Vanessa contro il loro parere , vista la situazione non hanno fatto mancare il loro appoggio ma il loro sostegno appare più labile di quanto vogliano far credere i mass-media.
Il giocatore ha chiesto di impedire alle telecamere di entrare in aula, richiesta respinta dalla autorità , c'è la possibilità che le malefatte e le debolezze umane di Kobe vengano servite dai network durante la cena al pubblico americano, a pensarci bene la cosa fa veramente rabbrividire, non è comunque questa la sede per discutere sull'etica delle televisioni d'oltreoceano, innegabile però che la pressione su Bryant rischia di diventare ancora più insopportabile di oggi.
La vittima della violenza (o presunta tale) viene considerata attendibile, ha solo 19 anni, si sa di lei che ha provato a partecipare ad un programma simile al nostro "Saranno Famosi", che è molto attraente e che è iscritta al primo anno di università , la sua identità è stata ferocemente difesa dalla polizia, come prevedibile infatti giornalisti d'assalto e personaggi di diverso genere hanno provato a smascherare le generalità della ragazza.
Secondo le ultime indiscrezioni ad incastrare realmente Kobe sarebbero i segni di percosse sul corpo della giovane, diversi testimoni infatti hanno descritto come "pietose" le sue condizioni dopo "il fattaccio", lividi su molte parti del corpo, escoriazioni sul viso e ferite pesanti intorno agli occhi.
Certamente è stata picchiata, ha forse avuto un complice che le ha procurato quelle percosse per costruire ad arte l'accusa? Bryant è stato sedotto oppure le ha effettivamente usato violenza?
Domanda terribili, domande legittime che fanno male al cuore e che fanno pensare con velata nostalgia alle prodezze sul parquet del ragazzo, nessuno è da considerarsi colpevole fino a prova contraria, tuttavia la vicenda rischia di mandare i frantumi la facciata pulita e perbenista che la NBA da anni cerca di costruire.
Barkley, uno che non ha mai avuto problemi di loquacità ha sempre sostenuto di non comprendere le motivazioni di questa politica di Stern, secondo Sir Charles infatti promuovere a tutti i costi atleti apparentemente integerrimi non fa che peggiorare la credibilità della lega, l'argomento è di indubbio interesse ed offre parecchi spunti, vero è che Kobe rischia di rimanere vittima di questo meccanismo.
Una cosa è sicura; da anni tra i tanti “NBA fan” il nome di Bryant non fa prigioneri, c'è chi lo ama, c'è chi pur riconoscendo il talento fatica ad apprezzarlo fino in fondo, questa squallida vicenda ha ulteriormente rinvigorito questa “divisione”, è mai possibile dichiarasi innocentisti o colpevolisti solo in base al proprio amore/odio per un giocatore?
Si attendono nuove dalla giustizia e mai come oggi si spera in un giudizio equo, se Kobe è stato accusato ingiustamente deve veder riconoscere i propri diritti e riconquistare la propria immagine, se la sua colpevolezza dovesse essere dimostrata oltre ogni ragionevile dubbio merita una punizione esemplare, in caso non importa che sappia giocare con la palla da basket come pochi altri al mondo.
Mentre scrivo il management della lega non ha espresso una posizione ufficiale e per ora si limita a seguire la vicenda "dalla finestra", in attesa di elementi certi per evitare pericolose cadute di stile, gli stessi Lakers non hanno mosso alcun passo ufficioso per sostenere la loro star.
Bryant ha dovuto rinunciare alla chiamata in nazionale per disputare il torneo pre-olimpico, la sua intenzione sarebbe quella di onorare la convocazione per Atene 2004, purtroppo per lui e per noi, questa almeno in teoria dovrebbe essere la sua ultima preoccupazione, con la speranza che possa tornare al più presto al basket giocato, vi terremo informati sui nuovi sviluppi di questo brutto pasticcio.