Nesterovic in difesa su Robinson, il passato e il futuro degli Spurs
La carriera NBA di Olowokandi è stata fin qui segnata da poche luci e molte ombre, tanto che la battuta resa immortale dal grande Ginettaccio Bartali: “l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!” calza davvero a pennello per l'ex centro dei Clippers.
Il pivot di origine africana, scelto con il pick numero uno del draft 1998 può contare su un fisico robusto ma asciutto, su una buona capacità di corsa e di salto ma è carente in parecchi aspetti della pallacanestro “giocata”,
inoltre non può certo essere considerato un esempio di professionalità e di amore per lo sport.
Il suo rendimento finora è stato gravemente insufficente, tuttavia quel che davvero lo ha reso impopolare è il suo agente, il celebre David Falk, che fino a qualche mese fa offriva il suo assistito pretendendo cifre astronomiche, fuori da ogni logica di mercato e che per tanto per gradire lo esortava spesso e volentieri a “piantare” grane alla società guidata da Sterling.
Cosi in questo mercato 2003, il free agent che avrebbe dovuto recitare una parte da leone si è ritrovato solo e poco considerato dai “big” team, non molto propensi a concedergli fiducia nonostante le potenzialità fisiche del ragazzone, in un periodo in cui i settepiedi validi sembrano un miraggio il nostro eroe è riuscito nell'impresa di non spuntare un contratto valido.
Ma come sempre succede c'è un rovescio della medaglia interessante, almeno per i coraggiosi che han preso la decisione di firmarlo, dato che il suo nuovo salario nella NBA di oggi può essere considerato un saldo di fine stagione.
McHale l'uomo dei bottoni dei Wolves, perso Nesterovic si è trovato costretto a guardarsi intorno e l'agente di cui parlavamo poco sopra gli ha quasi implorato di concedere spazio, fiducia e quant'altro al suo ingombrante cliente, richiesta accolta con entusiasmo peraltro.
Minnie ha deciso di cambiare look tecnico e “Kandiman” è capitato davvero a fagiolo, certo per ora ha deluso, ha mostrato una fragilità fisica sospetta (36 gare disputate quet'anno)ma trovare un big man della sua stazza e delle sue potenzialità a un prezzo simile non era davvero possibile.
Olowokandi sa di giocarsi la credibilità e di essere giunto ad un crocevia importante della sua vita agonistica, si è dichiarato entusiasta del nuovo team e di giocare con KG, uno che non è mai andato troppo d'accordo con i pigroni, vedremo il curioso mix in aerea tra i due.
Nesterovic invece ha preferito allontanarsi da Garnett e Saunders, stufo della sua scarsa esposizione e sopratutto del suo coach, un genio della lavagna, avaro però di riconiscimenti e di fiducia con la “f” maiuscola nei suoi confronti.
Rasho è uno dei giocatori più sottovalutati della costa ovest perchè dotato di buon fisico e di una intelligenza tecnico – tattica sempre più rara nella lega, i suoi numeri sono buoni ma non fanno girare la testa, il suo gioco pulito, lineare e concreto ma poco spettacolare.
La sua nuova squadra è San Antonio, bisognosa di un big man di qualità per affiancare a Duncan un partner capace di non far rimpiangere troppo l'ammirevole ammiraglio, facile a dirsi ma impresa quanto meno impegantiva.
Sulla carta il duo è molto ben assortito, sopratutto perchè consentirebbe a Popovich di imperniare di nuovo la sua difesa su due “settepiedi”, certo Nesterovic ha caratteristiche diverse dal numero cinquanta, tuttavia è più giovane di undici anni ed nel miglior momento della carriera, un bel colpo questo per gli Spurs.
Popovich aveva pensato anche a Olowokandi, ma poi la scarsa mobilità laterale dell'anglo- nigeriano e la sua poca voglia di sudare ha convinto il management degli speroni a cercare altrove.
L'Ovest si sta rifacendo il trucco, le big four (Spurs,Lakers,Mavs,Kings) sono sempre una spanna sopra gli altri ma alle loro spalle stanno scaldando i motori nuovi agguerriti team, tra questi Minesota è un affascinante punto interrogativo.
“Kandiman” sarà in grado di elevare la competitività dei Wolves?
con la speranza di ricevere dal campo una risposta positiva, un applauso va indirizzato comunque a McHale, un vero mago del mercato “sommerso” della lega, Rasho non era possibile da trattenere, lui non si è perso d'animo ed ha realizzato un colpo di mercato da non sottovalutare, semplicemente magistrale.