Quanto è largo l’Atlantico

L'Europeo scelto più in alto di sempre, Darko Milicic.

“Se mi fossi trasferito in Croazia e avessi cambiato il nome in Vladimir Kaponovic allora sarei stato perfetto!” le ormai celebri parole dell'ex UCLA Jason Kapono, ala piccola scelta nello scorso drafto con il pick n°31 dai Cleveland Cavaliers ci danno uno spunto per ritornare un attimo ad analizzare il draft che io ritengo il più folle dell'ultimo decennio, perchè la quantità  di talento complessivo era notevole, ma ottimi giocatori hanno finito addirittura per scivolare al secondo giro o addirittura di non essere scelti.

Per inciso Jason Kapono non è uno di questi, magari senza tanti europei di mezzo sarebbe finito al termine del primo giro, ma non molto più in alto, visto che tutto sommato nella sua permanenza ad UCLA non è riuscito minimamente ad risollevare l'ateneo Californiano dalla mediocrità  in cui è sprofondata da oltre un lustro, ma le sue parole sono quanto di più vero ci sia, perchè se quello di due anni fa fu il draft dei liceali, con scottature per tutti, ma fu anche un draft povero di talento, quello di quest'anno è stato il draft degli europei, un valanga tra primo e secondo giro, i più sconosciuti anche a noi, alcuni scelti solo per il fisico, senza escludere che il ritiro di Pavel Pozdoline ha scombussolato i piani di tutti da Toronto in poi.

Quest'anno poi abbiamo addirittura visto l'assurdo, ovvero che un paio di giocatori non sono stati scelti da nessuno e dieci minuti dopo la fine del draft avevano mezza NBA al telefono del loro agente per metterli sotto contratto, i due in questione sono Chris Marcus e Brandin Knight, Marcus su cui gravano seri dubbi sui suoi problemi fisici, è stato cercato praticamente da tutti, Lakers compresi che hanno insistito a lungo, ma ha scelto già  il giorno dopo il draft Denver dove se sta bene avrà  molto spazio in una squadra giovane, Knight invece nonostante le mille richieste, è ancora in attesa perchè vuole valutare con calma la squadra per non ritrovarsi a fare il garbage time tutto l'anno, su lui i soliti Lakers, ma anche Utah e Toronto.

Ma veramente in Europa ci sono tutti questi fenomeni ai nostri giorni? La risposta è no, semplicemente no, ci sono buoni giocatori come è sempre stato, ma ci sono abilissimi agenti, che sanno come vendere un prodotto, con la complicità  di squadre di alto rango che l'anno prima che i giocatori vadano al draft li firmano con pluriennali, con altissime clausole di uscita, insomma un affare per tutti, ma in fin dei conti per rendersi conto di cosa sta succedendo basta leggere molto attentamente alcuni report nei mock draft nei giorni antecedenti al draft stesso, e frasi del tipo “ha un fisico eccellente, ma non sa giocare minimamente a basket, ma quello glielo insegneranno” o “tiratore da tre sopraffino, manca totalmente di attitudine difensiva” sono frasi che devono far pensare prima di gettare al vento una scelta al primo giro, e invece succede il contrario, ossia il draft invece di essere una cosa studiata finisce per essere un momento di libidine di massa dove la ragione finisce dopo pochi istanti.

Io posso dare la conferma avendo visto con i miei occhi i tre giocatori del Budocnost scelti quest'anno Zarko Caparkaba (Phonix n°17), Aleksandar Pavlovic (Utah n° 19), Slavo Vranes (New York n°39), in teoria una squadra con due prime scelte e una seconda scelta NBA dovrebbe vincere l'Eurolega a mani bassi, o perlomeno arrivare alla final fuor senza grossi problemi, invece i tre signori e i loro compagni a Siena hanno subito un senssantello, da una Mens Sana che nonostante i grossi nomi a roster non è mai riuscita in tutto l'hanno a giocare più di cinque minuti consecutivi di basket decente, i tre in questione hanno giocato poco o nulla senza lasciare tracce di loro, ed io che ero con un paio di amici quando gli ho detto che Pavlovic e Caparkaba forse sarebbero stati scelti al primo giro, mi hanno preso per pazzo, ma evidentemente il pazzo non sono io.

Discorso molto più drastico per Pavel Pozdoline, un lungo veramente lungo e basta, il basket e lui sono distanti come Mosca e Washington venti anni fa.

Ma nonostante il mio scetticismo, tutti questi ragazzi qualcosa avranno dimostrato nei tanti work out, quindi cerchiamo di vedere un po più nel dettaglio alcuni di loro:

– Milicic già  prima di arrivare ha fatto saltare il banco dei Pistons, è noto che Carlisle, voleva Carmelo Anthony, e aveva già  in mano Juwan Howard, ma il GM Dumars, ha imposto Milicic e fatto fuori il coach, ha preso Brown che dopo dieci giorni voleva fare come Carlisle, ma ancora una volta ha tenuto duro e alla fine ha scelto Darko, Milicic obbiettivamente è forte, avrà  un sicuro futuro NBA, ma che diventi uno dei primi dieci giocatori della lega obbiettivamente è molto difficile, diciamo che nella migliore delle ipotesi diventerà  un Divac più fisico, ma poi bisognerà  anche considerare l'aspetto psicologico che ha tanti slavi forti è costato caro, vedi Danilovic e Djorgevic, a parere mio poi è capitato nella squadra meno adatta a lui, perchè con accanto Ben Wallace inesistente in attacco finirà  per trovarsi addosso anche l'altro lungo, che nel tuo primo anno di NBA a soli 18 anni non è il massimo della vita. Un ottimo giocatore ma chi dice che è un Garnett bianco beve di brutto.

– Pietrus : la brutta, brutta copia di Jason Richardson, tira bene da tre, schiaccia da Dio tanto da meritarsi il soprannome EuroJordan, ma nei 6 metri che vanno dalla linea dei tre punti a vicino al canestro non sa cosa fare, per di più è finito in una squadra dove serve anche a poco, e sinceramente non si capisce perchè i Warriors non abbiano preso Collison o Ridnour finiti a Seattle.

– Carpakaba : questo l'ho visto dal vivo, molto alto sui 2,10 comodi, buon tiro fronte a canestro, ma i pregi probabilmente finiscono qui, quasi indisponente a rimbalzo dove prende solo qulli che gli cadono addosso, manca totalmente di gioco spalle a canestro e in difesa è poco fisico e lento. Puzza di fregatura lontano un miglio soprattutto se pensano di farlo giocare centro. Se questo vale la scelta 17, quindici anni fa Rusconi era da lotteria, e diaci anni fa Chiacig e Marconato da primi 10 sicuri.

– Pavlovic : ottimo attaccante, tira divinamente da tre, ed è più che discreto in penetrazione, in difesa siamo al nulla soprattutto se si dovrà  occupare delle ali piccole dove troverà  di tutto, da qualche 2,10 super atletico, a qualche piccoletto super veloce. Se questo finisce al primo giro come mai uno come Langdon gioca in Europa, di certo non sarà  la statura, ritorna in ballo la frase di Kapono.

– Diaw : sa fare bene un po di tutto, difende forte, va discetamente a rimbalzo, passa benone, ma poi alla fine non segnava nemmeno dieci punti a sera nemmeno in Francia, segno evidente che in attacco prorpio non c'è al punto che per tirare deve essere messo alle strette. Una follia per una squadra che aveva bisogno come poche di energia fresca.

– Planicic : Questo mi piace, un play di due metri abbastanza veloce, buon fisico, e ottima visione di gioco, se Kidd gli insegna un po di mestiere potrebbe essere un colpaccio.

– Delfino : altra scelta Europea dei Pistons, altro tema di discussione interna perchè Brown proprio non lo voleva, preferendogli Cook, Walton, Josh Howard o addirittura Shortsanitis, ma Dumars lo ha preso comunque. Al momento Carlos è un buon difensore, ma in ottica NBA in attacco è un po lento è ha un tiro non perfetto e deve migliorare enormemente il trattamento della palla. Deve accendere un cero a Manu Ginobili perchè senza il suo spledido finale di stagione non sarebbe mai finito al primo giro.

– Barbosa : questo non è Europeo ma ce lo mettiamo, discorso simile a quello di Delfino, ossia se Hylario non fosse stato scelto lo scorso anno nessuno saprebbe nulla di lui, ma ha meno talento del connazionale, è veloce come una scheggia, passa bene, il resto lo deve ancora imparare, fose glielo insegnerà  Marbury?

– Lampe: doveva finire nei primi 10, invece è scivolato al secondo giro, per non chiari problemi contrattuali con il Real Madrid, alto 2,15 grande tecnica, ma non sa stare minimamente sotto le plance, tanto che gli scout lo mettevano tra le ali piccole, a mio parere molto meglio di Carpakaba, magari finito nel posto più sbagliato del mondo, comunque al secondo giro si trova senz'altro di peggio anche tra i prodotti made in USA.

– Shortsanitis: ecco io se avessi dovuto prendermi il rischio su un Europeo ci avrei provato con lui, fisico da bomba, un po basso ma ha solo 18 anni e se mette 5 cm con la sua potenza di gioco sottocanestro ci può stare eccome, discreto gioco spalle a canestro, schiacca di potenza anche su rimbalzo, se gli insegnano a trattare bene la palla, ci può scappare il colpaccio, io se ero il GM di Orlando o Phoenix lo avrei preso di sicuro. Una grossa scommessa, ma almeno la base per farne un centro c'è.

– Pozdoline: non è stato scelto, ma se non si ritirava dal draft probabilmente finiva alla 4, e i mock draft del 2004, lo danno addirittura alla 2, non male per uno altissimo, con qualche problemino fisico dovuto all'altezza stessa, che in fin dei conti con il basket vero a poco da giocare, tanto che a Varese spesso in mezzo giocava addirittura Cecco Vescovi, dicono che a giocare imparerà  in America, ma una volta con le scelte da lotteria arrivava gente già  pronta per l'All Star Game.

In conclusione si può tranquillamente dire che per ora e per molto altro tempo, il nuovo “Magic”, o il nuovo “Jordan” o il nuovo “Bird” o il nuovo “Shaq” difficilmente arriverà  dall'Europa, anche perchè l'Europa offre giocatori altissimi che sanno tirare bene da fuori, ma che non sanno stare minimamente sottocanestro, non hanno un gioco spalle a canestro e che non hanno il senso del rimbalzo, l'NBA invece ha sostanzialmente bisogno di centri veri, non di falsi lunghi anche se di grandissimo livello come Nowitski o Gasol, questo credo sia il concetto di base da cui parte lo sbaglio, poi chissà  il prossimo Draft sarà  dominato magari dai Senior dell'NCAA.

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