Districarsi nei meandri del CBA è un gioco da ragazzi. Vero Kiki?
Si è conclusa la stagione NBA, con il trionfo dei San Antonio Spurs. Si sono spente le luci di quel luna park chiamato Draft, con l'attesa incoronazione dell'Eletto, LeBron James, tante parole al vento e qualche sorpresona.
Ora è il momento di pensare alla firma dei free agents, ma soprattutto è il periodo della stagione in cui esplode il fantabasket, e le voci che danno per già praticamente fatti gli scambi più astrusi si susseguono a ritmo vertiginoso. I columnists di tutta america infiammano le pagine dei giornali con immaginifiche ipotesi di trades, ma purtroppo la loro fervida fantasia deve affrontare un avversario ostico, ovvero il CBA.
Il contratto collettivo disciplina infatti in modo puntuale e restrittivo le ipotesi in cui è possibile effettuare scambi, ed è quindi importante una rapida infarinatura riguardo a tali regole, per fare una bella scrematura fra le ipotesi di trade davvero fattibili e gli “sgub” biscardiani.
Premessa: valutando i contratti dei giocatori da inserire in uno scambio, quello che conta è il valore annuale del contratto, non quello complessivo: confrontando due giocatori con lo stesso identico contratto annuale, è del tutto ininfluente che uno dei due sia all'ultimo anno di contratto mentre il contratto dell'altro proseguirà negli anni successivi.
-Sopra o sotto al cap?
Un primo fattore da analizzare è proprio questo: le squadre il cui monte salari è al di sotto del salary cap, e che a trade completata comunque non lo sforerebbero, possono scambiare giocatori senza alcuna restrizione.
esempio:se la squadra A ha 10 milioni di spazio sotto al cap, può scambiare un giocatore da 1M in cambio di un giocatore da 5M. Però non può scambiare un giocatore da 1M in cambio di un giocatore da 13M, perchè così facendo si verrebbe a trovare sopra al cap.
Tutte le squadre che si trovano al di sopra del salary cap, o vi si troverebbo dopo aver compiuto la trade, hanno un solo modo per effettuare degli scambi: le eccezioni.
-ECCEZIONI: Assigned Player Exception (APE)
E' l'eccezione più importante e anche quella utilizzata più di frequente, dato che quasi tutte le squadre NBA si muovono stando al di sopra o comunque nelle vicinanze del cap. La si semplifica generalmente chiamandola “regola del 115%“, perchè infatti consente a qualunque squadra sopra al cap di scambiare uno o più giocatori, purchè la somma dei contratti che vengono acquisiti non sia superiore al 115% + 100mila dollari dei contratti che vengono ceduti in cambio.
esempio: A cede due giocatori con contratti da 4M e 6M in cambio di un giocatore X da 11M. La trade è valida, perchè il 115%+100k di 10M sono 11.6M: cifra che rappresenta infatti il massimo salario ottenibile se si cedono contratti per 10M. Se il giocatore X avesse un contratto da 12M, la trade non sarebbe possibile.
-Sign and Trade
Quando una squadra vuole scambiare un giocatore cui ha da poco rinnovato il contratto, entrano in funzione regole particolari per impedire che si firmino i propri FA proprio alle cifre che servirebbero per far funzionare una trade non rispondente ai criteri fissati dall'APE.
Per questo motivo esiste la Base Year Compensation (BYC): quando una squadra che si trova sopra al cap rifirma un proprio free agent (utilizzando l'eccezione Bird o Early Bird, o estendendo il contratto da rookie), e il nuovo contratto è superiore almeno del 20% rispetto al vecchio, il valore di scambio del giocatore stesso viene modificato in modo da essere inferiore al suo valore reale, per un determinato periodo di tempo (uno o due anni). Più precisamente, il valore di scambio così modificato consiste nel valore maggiore fra il vecchio salario e il 50% del nuovo.
Questa modifica ha effetto solo per quanto riguarda le trades (il valore del contratto per quanto riguarda il monte salari resta immutato), e solo nei confronti della squadra che ha rifirmato il giocatore, non per tutte le altre: tutto ciò rende molto complicate le ipotesi di sign and trade.
esempio: la squadra A (che è sopra al cap) vuole scambiare il proprio FA X con il giocatore Y della squadra B (anch'essa sopra al cap). X ha un contratto da 2M, Y da 10M. In base alla APE, la squadra A non può semplicemente scambiare X con Y, e allora decide di rifirmare X a 10M all'anno: in questo modo la trade sembrerebbe valida; però entra in gioco la BYC:
X, essendo stato appena rifirmato, ha un valore di 10M per B, ma di soli 5M (la metà del nuovo contratto) per A, e quindi la trade non rientra più nei parametri della APE: con lo scambio infatti B scambierebbe 10 per 10, mentre A scambierebbe solo 5 per 10.
A non può nemmeno inserire un altro giocatore da 5 nella trattativa: in questo caso, la APE sarebbe soddisfatta per A, che cede 10 e riceve 10, ma non per B, che cede 10 e riceve 15!
In sostanza, è possibile concludere queste benedette “sign and trade”, oppure no? Si, è possibile, ma solo in certi casi:
-se il giocatore viene rifirmato ad un salario non superiore al suo salario precedente + il 20%.
-se una delle squadre coinvolte nello scambio è sotto al cap, e quindi può permettersi di ricevere contratti più alti di quelli che cede.
esempio:se B è sotto al cap, A può dargli il giocatore rifirmato e uno da 5M; A è a posto e B pure, perchè cede 10 e riceve 15, ma gli è permesso.
oppure A e B coinvolgono una terza squadra (C) che sia sotto al cap, e che faccia da intermediario inserendo nella trattativa un altro giocatore (chiamiamolo Z, con un contratto da 1M). Cosa succede?
A cede X a B in cambio di Y. A cede un altro giocatore (W, che ha un contratto da 5M) a C in cambio di un giocatore Z, da 1M.
La trade funziona, perchè
A cede 10M (il valore BYC di X, + W) e ne riceve 11 (Y + Z).
B cede 10M (Y) e riceve 10M (X), dato che per essa il valore di scambio di X è quello nominale del contratto, senza modifiche BYC.
C cede 1M e ne riceve 5, ma può farlo perchè è sotto al cap e quindi non sottomessa al rispetto dei parametri della APE.
-Traded Player Exception (TPE)
E' possibile fare trade che non vengono completate immediatamente: due squadre si scambiano un giocatore a testa, e poi hanno 1 anno di tempo per completare l'operazione (però in questo caso la differenza fra il salario ceduto e quello acquisito non può essere il 15% +100mila, ma solo 100mila dollari).
esempio: A cede X (2M) a B in cambio di Y (1M), e dopo qualche tempo lo scambio viene completato con un altro scambio: B cede ad A un giocatore da 1M, e A gli da' in cambio una scelta (che ha valore di scambio 0, ma ne parleremo specificamente).
Fino a che l'operazione non viene portata a termine, B ha un “credito” di 1M, che è comunemente noto come Traded Player Exception (TPE). Tale eccezione può essere usata come “merce di scambio” per portarsi a casa altri giocatori, ma con alcune limitazioni: non può essere cumulata con altre eccezioni, non può essere usata per firmare free agents, può essere divisa fra più giocatori ma non aggiunta ad altre all'interno di scambi multipli.
esempio: A, in seguito ad uno scambio precedente, ha una TPE da 2M. Con essa non può firmare un FA, nè può aggiungerla ad un giocatore da 6M per ottenere in cambio un giocatore da 8M.
Però mettiamo il caso che A abbia un giocatore X da 10M, e accetti di cederlo a B. L'offerta iniziale di B (due giocatori Y e W da 5M l'uno) è però ritenuta inadeguata da A, che vorrebbe anche il giocatore Z (2M): una modifica che farebbe saltare lo scambio, in base alle regole della APE. Avendo invece a disposizione la TPE, lo scambio si può fare: vengono scambiati Y + W per X, e (in uno scambio formalmente separato ma in realtà collegato) Z per la TPE .
-Varie ed Eventuali
Una squadra può sempre acquisire in una trade giocatori con un contratto al minimo salariale, che non vengono contati nel calcolo della APE. Questa possibilità è nota come Minimum Salary Exception.
esempio: A cede X (7M) a B in cambio di Y (7M), W e Z (entrambi veterani al minimo contrattuale, 1M a testa). Questa trade sembrerebbe impossibile in base all'APE, in quanto A cede 7M e ne riceve 9. In realtà i due contratti al minimo salariale non vengono considerati.
Se una squadra ha ricevuto una Disabled Player Exception (DPE), come compensazione per un proprio giocatore afflitto da un infortunio a lungo termine, può usarla sia per firmare un FA che come merce di scambio all'interno di una trade.
In ogni trade può essere inserita una somma di denaro a piacimento, fino ad un massimo di 3M. Essa però non viene considerata nel computo della APE.
esempio: A può inserire in una trade con B 3M come “mancia”… però non può usare questi 3M aggiungendoli ad un giocatore da 5M per arrivare ad uno da 8M.
Le future scelte al draft che una squadra possiede, possono essere scambiate come giocatori normali, ma il loro valore di scambio è 0. Acquisteranno valore solo quando il giocatore selezionato con la scelta in questione firmerà un contratto, e il suo valore sarà ovviamente quello del contratto stesso.
-Usare più eccezioni contemporaneamente.
Non è permesso usare più eccezioni sommate una all'altra per ottenere in cambio un solo giocatore. Le eccezioni possono essere utilizzate contemporaneamente all'interno di scambi multipli solo se, formalmente, lo scambio multiplo viene suddiviso in vari scambi minori, all'interno dei quali viene usata una sola eccezione per volta.
esempio: A vuole liberarsi di X (3M) e Y (3M); è sopra al cap, quindi è costretta ad usare la APE. Ha anche a sua disposizione una TPE da 3M e una DPE da 6M.
Mettiamo che le interessi un giocatore W (9M): non può sommare X + Y + la TPE, perchè in questo caso utilizzerebbe due eccezioni (APE e TPE) per lo stesso giocatore, che è una operazione non consentita.
Per lo stesso motivo, non può nemmeno sommare DPE e TPE, che messe assieme darebbero proprio 9M.
Può però utilizzare X, Y e la TPE per ottenere in cambio un giocatore da 6M e uno da 3M: questo perchè, formalmente, esegue due scambi distinti: il giocatore da 6M in cambio di X e Y (che sommati assieme fanno 6M), e la TPE in cambio del giocatore da 3M.
L'importante è quindi tenere a mente che non è possibile utilizzare più eccezioni per uno stesso giocatore: è invece possibile il contrario, ovvero utilizzare una sola eccezione “dividendola” fra più soggetti.