Cavs,l’inizio di una nuova era

LeBron legge…se stesso. Non lo fare più Bron, a volte è meglio essere incoscienti e pensare solo a giocare.

"Houston, abbiamo un problema !".

Un anno prima che LeBron James venisse alla luce, era il 1984, gli Houston Rockets scelsero con la prima scelta assoluta un giovane nigeriano che si era fatto le ossa nella locale università  : Akeem Olajuowon, allora senza la "H" iniziale.

Cosa c'entra con King James ? Beh, anche l'ex portiere di calcio, come il ragazzino da Akron, aveva sollevato delle attese da prossimo dominatore della lega e quindi tutti si aspettavano da lui la stessa sicurezza di saper fare il proprio lavoro come quella che può avere Jimi Hendrix quando suona una chitarra.

Castel made of sand

Ma hai scelto il titolo sbagliato, caro vecchio Jim, perché come dirai in seguito nella stessa"."eventually"".

Si chiamano "false friend", miei amici, veri amici, quindi ho preso in mano il Garzanti per non farmi ingannare dall'"eventualmente" e la mia ignoranza si è placata "alla fine".

Ecco, l'africano convertitosi all'islamismo poteva pure essere un re "eventuale"".allora certo, il futuro può sempre riservarci sorprese, gradite o nefaste che siano ma"."alla fine""..i conti tornano ; perché un pandemonio come quello scatenato per i due non è solo un caso, altroché ; varrà  solo per Hakeem per adesso ma i Public Enemy non cantavano ancora "Don't believe the hype" e quindi era facile trovare il credulone che alla prima affondata di un sette-piedi annotava il malcapitato come il nuovo Chamberlain.

Oggi le cose sono cambiate, si sa, viviamo in un'altra era, nella quale si muovono più pirroniani, più scettici. Ma il gioco della pallacanestro i cantori della sua grazia non gli ha certo perduti e l'ultimo dei "Next MJ" sembra proprio che due qualità  per questo giochetto inventato da una canadese un secolo fa ce l'abbia.

He got game

M cosa c'entra King James con l'africano, una volta per tutte ? Ok, già  da liceo erano dei fenomeni, e poi ?

Houston sarà  pure la città  dei computer della NASA ma sportivamente parlando "Choke City" era e "Choke City" è rimasta fin quando una stella è caduta dal cielo. Dopo il primo titolo del 1994 si alzano i primi cartelli al Compaq Center.

"We livin in Clutch City, baby !"

Altro paese, altri problemi. In Texas si soffoca a qualche yard dalla end zone (gli Oilers si fecero recuperare 32 punti di vantaggio in due quarti per capitolare in OT contro i mitici sfigati di Buffalo) e a Cleveland si convive con un lago che non è quello cantato dal Manzoni.

The mistake on the lake

Le etichette non si staccano così facilmente, possono variare i prezzi, è vero, ma rimane incollato.

Ma Gordon Gund, che ha fatto tanto per rigenerare se stesso con l'omonima arena – è come se la Virtus avesse intitolato il PalaDozza il "Cazzola Center", tanto per rendere l'idea - he didn't give a fuck (facile da capire") per aggiornare la franchigia e di conseguenza la città , per qualcuno, la più brutta, la più anemica, tra quelle che ospitano una franchigia pro.

Peggio di 30.000 abitanti, quattro zampe comprese, di Green Bay, casa del fu Lombardi (Vince, non Dado) coach dei Packers.

Chi ha detto che nessuno è profeta in patria ? Akeem certo no, e molto probabilmente nemmeno King James. No, non è nelle sue intenzioni. E se qualcuno dice che per mangiare del buon riso bisogna solo fare i bagagli e andare in Cina si sbaglia parimenti. A volte è meglio rovistare per bene casa propria prima di allacciare lo spago attorno a una valigia ; i Cavs il gioiello lo teneva in casa, ed era pure in bella vista.

King James, maglie arancioni, squadra che sfiora i 23 anni di età  media, un coach buonaccione e pacioccone, un tabù da sfatare e la citata etichetta da levare. Le premesse per una nuova era ci sono.

Intanto la seconda scelta di questo draft è Jason Kapono, ala dal tiro educato che ha il vizietto, tipico di molte stelle NBA, ma che non ci si aspetta da chi compie l'anomalia di finire il quadriennio universitario, di parlare molto.

All everything

"Non capisco il motivo che spinge molti GM a pescare talenti in Europa". Parla, ripeto, un caso raro come una giornata senza pioggia a Cambridge. "Se mi fossi lasciato crescere la barbara e mi fossi chiamato Vladimir Kaponovich la scelta sarebbe stata più alta." Soprassediamo, anche se il trend è chiaro a tutti.

Dirk lesson

Accanto a Bron Bron evoluiranno giovani leoni che potevano solo augurarsi di non trovarsi davanti Jeff Van Gundy. Hanno avuto Paul Silas, omone nero del Sud, 60 anni, un uomo che non alza mai la voce nemmeno quando dovrebbe (è il meno pagata dei coach NBA) e ancora leale, diretto.

Se il GM Jim Paxson voleva prendere un insegnante severo ma cortese al tempo stesso e che sapesse parlare ai giovani, ha trovato l'uomo giusto. Con lui Terry Cummings diventò Rookie of the year, il Barone e l'altrettanto nobiliare gioco di Jamal Mashburn si sono realizzati a pieno.

Signori si nasce

Ha vinto tre anelli da giocatore (2 a Boston, 1 a Seattle), ma mai da vero protagonista, contribuendo comunque con rimbalzi e difesa "priceless", dal valore inestimabile. Ha allenato i Clippers, quelli veri, di San Diego, quando nel 1982 scrivevano 17-65 di record e i numeri sono pure generosi, e poi a Charlotte, dove negli ultimi tempi la gente al palazzo sì, ci veniva, ma per biasimare l'intera franchigia.

Adesso avrà  Lebron certo, ma anche il più egoista tra le rising star NBA, Ricky Davis, quello che per assicurasi la prima tripla doppia di carriera sbagliò volontariamente un tiro nel suo canestro per raccogliere automaticamente il rimbalzo del record, salvo poi vederselo negato perché le regole non lo permettono.

Avrà  Darius Miles, il ragazzo di East St.Louis che con Q-Rich formava la Banda della Benda"..Moda passata. Rimane un giocatore ambiguo come pochi, devastante in campo aperto ma un enigma come ruolo. Altro campo aperto. Di discussione perenne.

Questi primi due nomi sono però i più diffusi nei vari rumors che popolano le pagine on-line di ogni giornale americano in questo momento e quindi non è detto che rimarranno.

Più sicuri di restare invece l'ex volatile di Phila Jumaine Jones, l'ex compagno a Fordham del nostro amico napoletano Acquaviva, Smush Parker, e il centro lituano Z Ilgauskas, una volta lui stesso pietra angolare per il futuro di questa franchigia e unico quasi trentenne che porta un minimo di esperienza in una squadra di adolescenti.

Ok, c'è anche Tierre Brown, che viene da McNeese State, lo stesso college di Joe Dumars ,che un giorno per Houston fece un palleggio dietro la schiena per liberarsi del difensore che ancora mi sogno la notte, Degasana Diop, l'unico senegalese che non vende CD a 5 euro fissi, Crish Mihm, centro sempre utile ma mai una stella e Milt Palacio, che oltre a segnare sulla sirena non gli si accredita molto di più.

Roba da finire il puzzle, niente di più. Merita invece un capitolo a parte DaJuan Wagner, che già  dal nome che porta dovreste immaginare che lui in campo ti sa suonare delle sinfonie.

Un giorno segnò 100 punti in una partita di liceo e già  il mondo cominciò a cercarlo come fosse il Messia, che difatti ha tatuato sul braccio sinistro.

Il crepuscolo degli dei

Da allora ormai non parla più e si la sua timidezza si è accentuata. Si esprime solo attraverso i tatuaggi.

Iverson lesson

Uno dice : "One more cross to road", un'altra strada da attraversare, riferimento ai tanti problemi che ha dovuto affrontare a Camden, nel South Jersey, dove il padre Milt, ex giocatore di Lousville campione nel 1986, lo ha fatto crescere, non lontano dal luogo dove a seguito di una sparatoria violenta nel cuore della notte fu accusato ingiustamente Rubin "Hurricane" Carter, cantato poi da Bob Dylan.

All eyez on me

E' il titolo del doppio album più famoso della storia dell'hip hop, autore il mitico 2pac, ma anche un altro tatuaggio di DaJuan. E gli occhi di tutti saranno su di lui, giovane ed esplosiva macchina di punti, su Silas, su Lebron, su un razzo chiamato Cavs pronto a partire per una decina d'anni nell'orbita del prossimo pianeta "Dinastia".

Consigli prima di partire, ci pensa il Cagnaccio, quello col Copyright, Antoine Carr : "Lebron, io ti posso dare solo un consiglio. Compra subito una macchina a mammà , rendi felice lei e non fidarti di nessuno."

Come fece al tempo Rocket Man Olajuwom" vola Lebron, vola, e trascinerai chi crede in te. Segui il tuo istinto, non importa di essere il prossimo Michael Jordan, keep flying, fai quello che un ragazzo di 18 anni deve fare, divertiti, e si divertiranno tutti di conseguenza.

La prossima generazione comincia oggi.

Keep flying.

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