La strana coppia: Kerr e Ginobili

Kerr e Ginobli due giocatori che si sono fatti trovare pronti per la volata finale

La stagione 1996-97 vede un biondino nato a Beirut vincere il suo secondo titolo in 9 anni nella lega più forte del mondo segnando in gara 6 delle finali NBA il canestro che consegna la vittoria per 4-2 ai Chicago Bulls di Jordan sugli Utah Jazz, nello stesso anno un argentino gioca a 19 anni nell'Estudiantes de Bahia Blanca finendo la stagione con 21 W e 30 sconfitte 16 punti, 2 rimbalzi scarsi e 1 assist.

Due anni dopo la storia del biondino si ripete o, meglio, si conferma dato che pur cambiando squadra, nel 98/99 gioca nei San Antonio Spurs, vince il suo quarto titolo consecutivo. Anche l'argentino ha cambiato squadra e si è trasferito in Italia per giocare in A2 con la Viola Reggio Calabria dove gioca da star con 24,4 punti, quasi 3 rimbalzi e 1 assist.

Nel 2002/2003 questi due giocatori si trovano fianco a fianco sulla panchina dei San Antonio Spurs, uno da veterano all'ultima stagione mentre l'altro affronta la sua stagione da rookie, sono Steve Kerr e Manu Ginobili.

Steve Kerr gioca la sua 15° stagione nella lega ed oramai è uno specialista (detiene il record per percentuale sul tiro da 3), entra per dare solidità  e ritmo all'attacco ed alla difesa degli Spurs che troppo spesso ha attimi di pausa che consentono agli avversari di aprire piccoli parziali che li possono riportare in partita, cosa che l'anno scorso costò ai Texani non una sola partita nella serie contro i futuri campioni dei Los Angeles Lakers.
Kerr era in dubbio all'inizio della stagione e non sapeva se fosse giunto o no il momento di fermarsi ed abbandonare il basket giocato ma forse sapeva di poter dare ancora qualcosa alla causa della squadra.

Ginobili inizia la sua carriera nella Lega con qualche problema e poco spazio, cosa che avrebbe impedito a molti giocatori di esplodere specie se arrivati "gasati" da un mondiale come quello dell'ex giocatore di Viola e Virtus.

Manu ha giudato l'Argentina al secondo posto con 14 punti 2.5 rimbalzi, 2.5 assist e 2 recuperi ma soprattutto ha causato la prima sconfitta di una nazionale USA formata da giocatori NBA, ha sconfitto l'MVP del torneo Nowitzki e ha dovuto chinare la testa solo alla Jugoslavia campione a causa di un dolore alla caviglia che ne ha limitato l'utilizzo.

Come si capisce non è un giocatore qualunque ma un vero campione che ha aspettato saggiamente (e la saggezza è la migliore virtù di un campione) il momento giusto per imporsi.

Il momento di Ginobili è arrivato nello stesso momento di quello di Kerr ed è stato il periodo in cui i veri fuoriclasse sentono l'odore del sangue: i PLAYOFF.

San Antonio si qualifica come testa di serie numero uno ed al primo turno Kerr lo passa in panchina mentre Manu si limita ad aiutare la squadra facendo lo stretto necessario, al secondo turno arrivano in Texas, i campioni uscenti, che vengono da una stagione terribile, nata male ma che può essere ribaltata da Kobe e Shaq proprio contro gli Spurs.

Kerr non è ancora necessario mentre Ginobili inizia ad ingranare, quattro volte su sei è in doppia cifra ed attacca il canestro presidiato da Shaq con un agonismo che raramente si era visto, l'errore di Horry in gara 5 lascia gli Spurs in lotta ed apre le porte allo show.

Lo spettacolo è soprattutto in gara 6 della serie con Dallas quando il biondino con 4 anelli nella bacheca entra finalmente in gioco con 12 punti in 13 minuti con un 4-4 da 3 3 assist e 2 rimbalzi, la sua presenza in campo confonde i Mavs privi del loro 41 che speravano di arrivare finalmente in finale (che si pensava fosse certezza di un 4-0 portatore del titolo) e fa sognare al suo 50 di poter chiudere la carriera con un secondo anello .

Il 4 giugno iniziano le finali e tutti si aspettano il cappotto dei Texani ai danni della malcapitata all'est che per il secondo anno è la squadra di Jason Kidd: i New Jersey Nets.

La prima partita rispetta il copione mentre la seconda vede gli ospiti sbancare San Antonio ed andare ad est sull'1-1, è il segnale che Ginobili deve iniziare a fare paura, inizia ad aggredire gli avversari su ogni possesso ed anche dopo la prima deviazione vuole a tutti i costi il pallone, questo lo porta a tenere per le quattro partite successive la media di 3 recuperi ma è anche il suo apporto in attacco che risulta importante in una serie in cui la parte del leone l'hanno fatta le difese, Manu, infatti, sale in doppia cifra nei punti frutto di maggiore coinvolgimento in attacco.

Il momento della consacrazione è in gara 4 quando coach Popovich gli organizza l'ultimo tiro ma Manu per la prima volta viene tradito dall'emozione e finisce corto, questo non gli impedirà  di essere protagonista in gara 5 e gara 6!
L'errore dell'argentino sembra stimolare il biondino che sarà  il mattatore delle ultime due gare: 9 minuti di media con 3-3 al tiro ma soprattutto con una grande coscienza tattica.

Kerr entra in partita quando la squadra è in difficoltà  e porta in campo il suo carisma, serve ogni compagno quando è libero e tira quando sa di poter segnare senza dover affrettare la sua splendida esecuzione, i 6 punti in gara 5 sono un cameo durante una delle serie più contestate sotto il profilo del gioco degli ultimi anni.

Ginobili e Kerr sono due giocatori profondamente diversi, il primo cerca spesso la via del canestro in penetrazione mentre l'altro è l'essenza del gioco perimetrale ma entrambi sono stati fondamentali per la loro squadra durante la corsa all'anello, entrambi quando sono entrati in campo hanno saputo gestire al meglio la squadra dettandone i ritmi troppo spesso sincopati durante il periodo con Parker in campo.

Kerr ora che ha conquistato il suo anello per il pollice e forse si ritirerà  mentre Ginobili è ufficialmente entrato nella lega dalla porta principale dopo aver fatto un inizio di stagione da lavapiatti, il fenomeno di Bahia Blanca è ora il settimo uomo ovvero il primo cambio delle guardie e siamo solo all'anno da rookie, peccato per quel tiro in gara 4 che lo avrebbe consacrato.

Oltre ad un Duncan strepitoso sono stati la difesa ed il ritmo di San Antonio che hanno vinto il titolo Nba di quest'anno ed i nomi di questi fattori sono Manu Ginobili e Steve Kerr.

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