WS Gara-3, le pagelle

Geoff Blum colpisce profondo e la maratona si avvia alla conclusione:potere dei pinch-hitter.

Prima partita di World Series al Minute Maid Park di Houston, con gli Astros chiamati ad un incontro molto simile ad un'elimination game dopo le due battute d'arresto subite nella Windy City ed i Chicago White Sox con tutta l'inerzia della serie in proprio favore dopo l'invenzione di Podsednik in Gara-2.

Vediamo dunque come si sono comportati i contendenti in questa delicata partita.

HOUSTON ASTROS

Craig Biggio 7 : pronti via subito un doppio per spaventare Garland e segnare il punto del vantaggio, poi un'altra valida ed una base-ball; peccato per i 3 K.

Willie Taveras 4,5 : molto male, pessimo in battuta (0 su 6) e di conseguenza impossibilitato a far valere la sua ottima velocità  sulle basi; i 3 K ed i 5 uomini lasciati in base pesano sull'economia della sfida.

Lance Berkman 7 : parte in esterno sinistro e chiude la maratona in prima base, completando anche due double-play molto delicati; al piatto è sempre pericoloso, sia battendo (2 su 5 ed il singolo che apre le marcature) sia arrivando in base con pazienza (2 basi-ball).

Morgan Ensberg 5 : in confusione, forse sente troppo la tensione e come clean-up non offre una gran prestazione; alterna, soprattutto difensivamente, ottime azioni (out con presa a mano nuda nel quarto) ad errori gravi ed in battuta è troppo nervoso (3 K e 6 corridori lasciati sulle basi, un paio con 2 out in posizione punto).

Mike Lamb 5,5 : scelto da Garner per affrontare il destro Garland non incide, chiudendo la gara anticipatamente senza valide e con uno strikeout evitabile, anche se si riablita parzialmente prendendo una base-ball importante nell'ottavo.

Jason Lane 7,5 : probabilmente il migliore dei suoi, non tanto per il solo HR del quarto inning quanto piuttosto per il doppio fondamentale nella parte bassa dell'ottavo, dopo che la fulminea rimonta di Chicago sembrava aver chiuso i giochi.

Brad Ausmus 4,5 : assolutamente fuori partita, poco attento in difesa (Podsednik è veloce ma tutto sommato prevedibile e lo beffa due volte con la rubata) e disastroso al piatto tanto quanto Taveras (0 su 6 ma soprattutto 3 uomini lasciati in posizione punto con 2 out che gridano vendetta).

Adam Everett 6 : sempre impeccabile in difesa (in 3 dei 4 double-play c'è il suo zampino) conferma il suo momento di crisi in battuta; compensa rendendosi utile con bunt e tentativi (non riusciti) di rubata.

Orlando Palmeiro 6,5 : non è facile entrare come pinch-hitter in una partita di WS; lui lo fa e rimane anche in campo, aspettando con pazienza il lancio giusto, che non arriva, e passeggiando in prima per due volte grazie alle BB.

Jeff Bagwell 5,5 : da un ex-MVP ci si attendeva qualcosa in più di un pop-out nell'unica apparizione al piatto della gara, ma a freddo non è facile nemmeno per lui.

Roy Oswalt 6 : partita da 8 nelle prime 4 immacolate riprese, rovina tutto nel big-inning della rimonta dei Sox, partito con il solo shot di Crede e concluso con il sorpasso degli ospiti; non è intoccabile come nelle NLCS e Garner doveva accorgersene prima.

Springer, Wheeler, Gallo 7 : la parte meno blasonata del bullpen degli Astros svolge un gran lavoro in questa maratona, subentrando ad Oswalt dal settimo inning e mantenendo lo score fino agli extra-inning.

Brad Lidge 7 : è stanco, provato e forse anche sconvolto, ma Garner ha bisogno di lui ed il closer non si tira indietro; 3 strikeout in un inning e tifosi del Minute Maid che tornano ad ammirare il vecchio Brad.

Chad Qualls 7,5 : compiti di long-relief per il 27enne rilievo di Garner, che gli chiede ben tre inning di lavoro; il picher destro sale sul monte e non delude, lasciando Chicago a 0 punti anche se con qualche patema di troppo.

Ezequiel Astacio 5 : è facile additare il giovane pitcher degli Astros come il principale responsabile della sconfitta di Houston, ma a dire il vero l'HR di Blum nella parte alta del 14esimo inning è più merito del terza base dei Sox che demerito suo; poi si blocca e concede due singoli, ma le due walk successive potevano e dovevano essere evitate richiamandolo nel dogout molto prima.

Phil Garner 4 : aveva offerto clinic di strategia e tempismo contro Tony LaRussa, stasera sbaglia quasi tutto; non toglie Oswalt nel quinto lasciandolo in balia della “stormin' rally” dei Sox, ma soprattutto non aziona il famoso “hook” per richiamare Astacio dopo il fuoricampo di Blum.
Una parte del danno era già  compiuta, ma rimontare un punto invece che due può fare tutta la differenza del mondo in una partita di World Series.

CHIVAGO WHITE SOX

Scott Podsednik 6 : stavolta non è l'eroe della vittoria ma comunque offre il suo contributo; due valide su 8 apparizioni e la solita pressione sulle batterie avversarie con l'aggressività  sulle basi, anche se quando ci sono uomini in scoring position il rendimento al piatto cala (5 LOB ed un doppio gioco innescato).

Tadahito Iguchi 6,5 : uno dei giocatori meno celebrati di Guillen, svolge un delicato compito con zelo e precisione sia in seconda base che in battuta (un RBI single nella rimonta del quinto inning).

Jermaine Dye 6,5 : la valida in esterno centro contro Oswalt arriva proprio quando ce n'è più bisogno per dare forza alla rimonta e morale ai suoi; gli Astros accusano e danno il via libera al big inning.

Pual Konerko 6 : i pitcher di Houston lo temono e gli lanciano “around”; il risultato sono due basi-ball ed una sola valida, che però è un doppio e carica Paulie anche per la fase difensiva.

A.J. Pierzynski 7 : altra prova convincente, coronata con l'RBI double del sorpasso Sox trovato con un bellissimo giro di mazza contro un lancio esterno di Oswalt; puntuale anche in difesa, chiedere ad Adam Everett.

Aaron Rowand 5,5 : una sola valida e tante occasioni perse; 3 strikeout subiti (peggiore della squadra) sintomo di nervosismo eccessivo.

Joe Crede 7,5 : il leader silenzioso di Chicago; grandi playoff e grande Gara-3, nella quale dimostra ai compagni che Oswalt non è imbattibile con il solo shot che apre la rimonta (2 su 5 in totale e nessun K).

Juan Uribe 5,5 : impegnatissimo in difesa, lo short-stop di Guillen pasticcia molto (due errori sia in fase di copertura che di lancio) ma rimedia con un paio di double-play innescati molto importanti; in battuta segue a specchio la prestazione di Rowand, pagando la rabbia per le disattenzioni difensive con la scarsa pazienza al piatto.

Carl Everett 6,5 : è un veterano, ma al contrario di Bagwell fa valere l'esperienza con un singolo da pinch-hitter nell'ottavo.

Geoff Blum 7,5 : sostanzialmente l'autore della giocata decisiva, perché lo swing sulla fastball bassa ed interna di Astacio che spedisce la pallina sugli spalti con una linea è di quelli che si ricorderanno a lungo; non è un walk-off come quello di Podsednik ma forse è ancora più importante.
L'ex che non ti aspetti.

Jon Garland 6,5 : il più giovane tra i pitcher partenti di Chicago sente la pressione della prima gara di WS in carriera e parte titubante, anche se la difesa non lo aiuta raddoppiando i punti che il partente scelto da Guillen concede agli avversari; la rimonta dei suoi compagni nel quinto inning lo carica e lo porta ad uscire dopo 7 inning addirittura come possibile lanciatore vincente.

Politte/Hermanson 5 : il primo concede una base-ball con due out nell'ottavo ad Ensberg, il secondo il doppio a Lane che porta a casa il pareggio; confezionano la blown-save che poteva riaprire la serie.

Hernandez/Vizcaino/Jenks 7,5 : El Duque fa il suo esordio come rilievo dopo una buona annata come partente e si mette nei guai con 4 BB; poi ne esce con classe e K, caricando i più giovani Vizcaino e Jenks che lo sostituiscono degnamente lanciando tre impeccabili riprese.

Damaso Marte 6 : ex closer rimpiazzato nelle ultime apparizioni da “Mister 100 miglia” Bobby Jenks, stavolta ha l'onore della vittoria salendo sul monte nel 13esimo inning e lasciandolo solo
per l'ultimo out con due uomini sulle basi; Mark Buehrle, partente in Gara-2, completa l'opera regalandogli la doppia W per gli annali.

Ozzie Guillen 7 : simpatia ma anche competenza e coraggio, ecco il mix vincente del manager dei Sox, che punta sugli uomini giusti (Garland, Everett, Blum) e non permette ai suoi rilevi di andare in riserva alternadoli con continuità ; sicuramente la fortuna e gli astri (da non confondere con gli Astros…) sembrano sorridergli, ma Ozzie è stato capace fino a questo momento di gestire alla perfezione un roster completo e ben assortito.
Just one more, Ozzie.

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