Un bacio scaramantico, e Kidd realizza il tiro libero della vittoria…
Si torna a San Antonio. Questo il responso certo di gara 4, vinta dai Nets non senza patemi. Un tiro di Ginobili dopo rigoroso timeout a 4.6 secondi dalla fine, poteva regalare ai Texani l'overtime se non fosse uscito corto dalle mani dell'argentino. Così non è stato, la serie torna in pareggio e New Jersey esplode d'euforia. Due a due.
I secondi finali mostrano la differenza tra ciò che qualunque coach europeo avrebbe ordinato ai suoi e l'approccio a stelle e striscie di Byron Scott. Un fallo tattico prima di concedere il tiro da tre all'ex virtussino sarebbe stata la scelta più scontata nel nostro continente, ma Alla Continental Airlines Arena a nessuno dei 20000 presenti passa per la testa quest'ipotesi. Si difende, senza fallo tattico e si vince"o si rischia di perdere.
Chi ama questo sport senza essere tifoso specifico di qualche franchigia esulta per questo risultato. Il dominio della Western tanto temuto è definitivamente scampato. Certamente erano in molti a pensarla così nell'Arena di New Jersey, dove i Nets non potevano deludere nuovamente 20.000 tifosi, diciamo " assai "caldini". Un tifo molto ripetitivo sia nei suoi slogan (un "let's go Nets" che ci sogneremo per per un paio di notti, da tanto l'abbiam sentito), sia nelle suoe evoluzioni coreografiche (salsicciotti gonfiabili e asciugamani da sventolare in mano a tutti, quasi come l'hot-dog prepartita), ma comunque quantomai spettacolare.
La mia impressione nella bolgia della Continental, è che con una folla del genere ad urlarci a squarcia gola "defense-defense", forse anche i migliori di noi "umani" avrebbero tirato giù un paio di rimbalzi. Sì scherza, per comunque sottolineare un impatto acustico del pubblico difficilmente udibile nei nostri palazzetti, soprattutto per noi milanesi abituati al Palalido di Milano, o al deserto del Forum d'Assago.
La parita è stata ampiamente in mano ai Nets che nel terzo periodo hanno raggiunto il massimo vantaggio della serie. Più quindici, 51-36 in favore dei padoni di casa, con Parker e compagni in grossa difficoltà nel mettere punti sul tabellone e nel trovare il ritmo delle precedenti gare.
A rinvigorire un punteggio stile Europeo è arrivato Speedy Claxton che ha ammutolito in più circostnze il boato di cui si accennava sopra. Due o tre giocate del play nero-argento hanno dato via alla rimonta Texana, condotta in situazione di emergenza falli per Popovich.
Si finisce il terzo quarto con Claxton che chiama i "4bassi" per giocarsi l'uno contro uno contro Jason Kidd su l'ultima azione. Speedy mostra l'origine del suo nome e sugella un più uno San Antonio, che invertendo competamente l'inerzia della gara, puzza tanto di match point.
Dopo un avvio di quarto quarto in questa direzione, ci pensano prima Richard Jefferson (23 puntiii), poi Kenyon Martin ed infine Jason Kidd a ribaltare nuovamente tutto e a sugellare la vittoria dei padroni di casa. RJ è autore della sua miglior prova nella serie, trova finalmente i punti a difesa schierata di cui i Nets hanno bisogno.
K-Mart carica i suoi al limite del "flagrant", sfiorando più volte la soglia dell'antisportività , ma spruzzando in vena ai suoi compagni e all'Arena, adrenalina purissima. Jasone dopo la brutta prova di gara3, si riscatta vincendo nettamente il suo duello personale con Parker (forse in questo più per demerito del francese che per altro) e sugellando la la vittoria con grande freddezza dalla lunetta nei secondi finali (6/6).
Gara 4 ha nuovamente dato l'impressione che in questa serie ogni gestione del vantaggio acquisito non è praticabile. Da un lato New Jersey attraversa minuti offensi da velocisti a pause di preoccupante valore tattico. Dall'altra San Antonio si rfiiuta troppo spesso di "matare el toro" e finisce conl'essere incornata mentre pensa che tutto sia sotto controllo.
I punteggi, comunque bassi per gli standard della lega, seguono a ruota questo andazzo. A tratti il tabellone cresce nei numeri con notevole velocità , più spesso stagna per qualche minuto. Indubbiamente le eccellenti contromisure difensive preparate da Byron Scott e Greg Popovich agli opposti attacchi, hanno il loro peso in tal senso, non dimentichiamo oltretutto la tensione che un appuntamento simile comporta, ma senz'altro lo spettacolo offensivo degno delle finali NBA, ogni tanto latita.
IL MIGLIORE
Dopo aver incassato ampie critiche per gara3, Richard Jefferson è stato, a nostro avviso, l'mvp della partita. Nonostante l'accoppiamento un difensivo spiacevole con Bruce Bowen, la small-foward dei Nets è stato di incredibile presenza sia sotto i tabelloni (10 rb) sia a referto (18 p), Alla sua seconda serie finale NbA in due anni di professionismo RJ ha fatto tutto quanto i Nets gli chiedono e ben più. Punti in campo aperto, e rimbalzi sono il suo pane, ma in questa occasione ha saputo aggiungere canestri a difesa schierata di indubbio peso. Il suo incredibile atletismo è l'arma su cui fonda il proprio gioco, dovendo forse migliorare in alcuni aspetti tecnici (ad esempio l'esecuzione dalla lunetta, dove il gesto tecnico è rivedibile, piedi troppo uniti).
Jefferson risulta spesso essere l'ago della bilancia nelle partite dei Nets. I quali hanno dimostrato ieri quanto sia per loro decisiva per la presenza di un esterno che sappia segnare dopo i primi 10 secondi d'azione, e se RJ saprà ripetersi in questo, l'esito della finale 2003-2004 potrebbe sorridere a New Jersey.
IL PEGGIORE
Tony Parker è sicuramente incappato nella peggiore delle 4 sfide giocate fin ora. Forse "troppo bene" nelle gare precedenti, e "troppo male" ieri sera, dove ha chiso con 3 punti e un misero 1/12 dal campo. Il raddoppio chiesto da Byron Scott sul pick and roll del francese ha dato i suoi frutti. Parker non è riuscito ad essere incisivo ne' in penetrazione, ne' dal perimetro. Ci sta per un ragazzo , classe '82, che sta giocando una serie finale degna del Bibby dello scorso anno, incontri una serata negativa. Oltretutto la sua lunga permanenza sulla panchina è stata dettata non solo dalla sua scarsa vena serale, ma anche dall'eccellente prestazione di Speedy Claxton.
LA SORPRESA
Anche se quando l'anagrafe scrive 1965 è difficile parlare di sorpresa, siamo sinceramente stupiti nel vedere David Robinson così efficace in queste finali che precedono il suo ritiro. Robinson è il quarto miglior stoppatore di ogni epoca nei playoff, la sua intimidazione sui tiri avversari e la sua presenza sotto i tabelloni, non si discute. In questa serie tuttavia sta aggiungendo una notevole prontezza sugli scarichi che fruttano all'Ammiraglio referti individuali a lui non più così abituali. Ieri sera è stato condizionato dai falli, alcuni dubbi (a mio avviso 5 fischi sui 6 contro l'Ammirarglio sono discutibili), ma ciò nonostante, da gran signore qual è, ha saputo produrre una partita da 14 punti e 7 rimbalzi in 24 minuti di gioco. Davvero notevole.
LA DELUSIONE
Dopo aver stampato il poster di gara 3 con Dikembe sullo sfondo, Malik Rose ha deluso le aspettative di San Antonio in gara4. Il primo cambio dei lunghi per Popovich non è mai entrato in partita, forzando spesso conclusioni e chiudendo la gara con zero punti all'attivo e un preoccupante 0/9 dal campo. Probabilmente si tratta solo di una serata storta, SA ha bisogno di Makik più che mai non potendo fare affidamento futuro ad un Robinson così incisivo in fase offensiva. Sono lui e Parker i due imputati numero uno della sconfitta, vedremo venerdì se la cura Popovich sarà servita.
POST PARTITA
Molte le dichiarazioni post partita che tendono a dare l'inerzia ai propri compagni in vista di gara5, il primo a farlo è Jason Kidd:
"Dobbiamo correre come abbiamo fatto nel secondo quarto. Oggi abbiamo trovato meno contropiedi di quelli che possiamo fare, ma comunque abiamo visto che correndo prendiamo falli e troviamo canestri importanti. Kerry ha fatto un lavoro fantastico su Tony, deve continuare così, mi permette di tsare in campo più a lungo e più fresco"
Mutombo dice di non aver gradito tutte le chiacche seguite alla schiacciata di Rose in gara4: "Oggi ho fatto molte cose buone, specialmente su Duncan. Ho sentito parlare molto di me più per altro che che per il mio contributo, non mi è piaciuto, ma mi carica per cui vboi giornalisti continuate pure mi stimolate"
Anche Duncan sottolinea la prova di Deke e di Martin: "Hanno fatto un buon lavoro difensivo, ma credo che noi sappiamo come batterli e proveremo a farlo venerdì. Stiamo giocando in modo duro si riferisce ai duelli indivisuali sono le finali NBA ed è normale che ci sia competizione.
David Robinson prova a stimolare Parker, autore di una prova sottotono:
"Tony deve fare scelte migliori, deve capire l'importanza che ha lui in questa squadra e condurla durante tutta la partita come ha dimostrato di saper fare in questa serie e nelle precedenti. Questa sera non lo ha fatto, siamo certi lo farà in gara 5"
Parker analizzam la partita con molta freddezza e con grande autocritica:
"la palla non entrava mai. E' difficile riuscire a vincere partite punto a punto se tiri con queste percentuali. Può capitare, siamo pronti per cambiare nella prossima partita"
Ginobili spende le sue dichiarazioni per spigare l'ultimo tiro:
"La palla è uscita con la direzione giusta, ma Martin stava recuperando velocemente e mi ha disturbato. Sono comunque molto contento che coach Pop mi abbia assegnato la responsabilità di questo pallone"
Lo stesso Popovich invece deve spiegare c
Anche Byron Scott spiega una scelta tecnica che ha stupito molti. L'accoppiamento difensivo tra Kittles e Parker: "Kerry è un grandissimo difensore, molto più di quel che si dice. Ha braccia lunghe e piedi veloci, può mettere in grande difficoltà Tony, e sta sera lo ha fatto. A noi serve che Jason sia in campo tutta la partita e questo accoppiamento ci permette di far stancare meno le sue gambe tutto qui"
PREVIEW
Venerdì sera, nuovamente nel New Jersey alla Continental Airlines Arena, alle 20 locali si gioca Gara5. Una partita che comunque vada a finire regalerà ad una delle due squadre il match point per il titolo dicampioni del mondo, e quindi una gara che si preannuncia più che mai decisiva e delicata.
In questi due giorni sarà importante recuperare le energie mentali e fisiche che gara4 ha lasciato sul parquet, provando per quanto possibile a trovare qualche piccolo adeguamento tattico che possa migiorare le esecuzioni offensive. San Antonio.
La speranza è che ne scaturisca un match dallo stesso valore emotivo, combattuto ancora sul filo di lana sia tecnicamente che tatticamente, ma magari con un punteggio superiore. Staremo a vedere.