Scott Podsednik,autore del walk-off HR che consegna Gara-2 ai Chicago White Sox
Seconda notte di World Series nella Windy City e seconda stellare sfida sul monte: stavolta si affrontano i mancini Mark Buehrle, serio candidato al titolo di Cy Young nella American League, ed Andy Pettitte, pitcher da WS per eccellenza.
Ozzie Guillen conferma il line-up vincente per i Chicago White Sox mentre Phil Garner inserisce Chris Burke per fronteggiare un lanciatore mancino spostando Lance Berkman in prima e sacrificando, almeno in avvio, Mike Lamb.
Dopo un primo inning di studio ci pensa Morgan Ensberg ad aprire le segnature in una partita che si rivelerà una delle più equilibrate e spettacolari degli ultimi anni.
Primo lancio di Buehrle e swing preciso del terza base di Houston per l'HR dell'1-0 Astros.
Se in Gara-1 erano stati i padroni di casa a trovare un early lead con il fuoricampo di Jermaine Dye, stavolta sono gli ospiti a segnare il primo punto; ma come nella partita precedente il vantaggio dura poco.
Parte bassa del secondo inning e la nuova small-ball di Chicago torna di moda: singoli in serie di Aaron Rowand ed A.J. Pierzynski (quest'ultima una flyball in campo sinistro che Burke non riesce a gestire), e RBI di Joe Crede che trova il contatto vicino all'impugnatura per il blooper che porta a casa l'1-1.
Poi ci pensa la difesa di Houston a regalare il sorpasso ai Sox, con Craig Biggio che si fa ingannare da un'altra battuta sporca di Juan Uribe lasciandola cadere e permettendo a Pierzynski di correre a casa.
Gli Astros non ci stanno e trovano le forza per riagganciare subito gli avversari, grazie al bellissimo triplo di Willie Taveras nella parte alta del terzo inning: linea verso la prima base che finisce in campo destro, Dye non è velocissimo nel recupero mentre l'esterno centro di Houston corre rapido fino in terza.
Per uno slugger come Lance Berkman è una formalità trovare la sacrifice fly ed il punteggio torna in parità (2-2).
La tanto attesa sfida tra pitcher anche stasera sembra passare in secondo piano, con i due line-up per nulla intimiditi dal blasone dei lanciatori.
Lentamente però Buehrle e soprattutto Pettitte riprendono le redini della partita, rispondendosi a distanza con qualche K ad effetto.
Il primo però a cedere è il partente di Guillen, che nel quinto inning deve capitolare di fronte alla solita accoppiata Taveras-Berkman: dopo il doppio di Brad Ausmus ci pensano infatti il singolo di Willie ed il doppio di Lance (un'altra linea stavolta verso la terza su un cambio basso di Buehrle) a confezionare i due punti per gli ospiti, che si portano sul 4-2.
Il vantaggio conferisce a Pettitte ulteriore sicurezza, ed il mancino ex New York completa il suo lavoro dopo sei inning con 2 punti concessi, 4 K e nessuna base-ball, aggiungendo anche un paio di invenzioni difensive nella quinta ripresa in cui elimina Uribe in una rundown e coglie subito dopo Tadahito Iguchi fuori dalla prima base con un pickoff.
Il bullpen tanto lodato di Houston entra in azione ed il primo a salire sul monte è Dan Wheeler, che però non appare brillante come nella serie precedente.
Una valida, una base-ball ed un hit by pitch ai danni Jermaine Dye che fa infuriare Phil Garner, anche perché, le immagini spiegheranno meglio, la pallina non colpisce il battitore ma la mazza del giocatore di Chicago.
Gli arbitri non cambiano la prima chiamata e riempiono le basi con 2 out.
Garner allora sostituisce Wheeler con Chad Qualls per affrontare il temibile Paul Konerko.
Chi pensasse che lo slugger dei Sox abbia fatto un'eccezione cercando il semplice contatto per la base-hit è fuori strada: su un lancio centrale e nemmeno troppo potente (92 miglia) Konerko gira con la solita energia e trova il Grande Slam che incendia lo U.S. Cellular Field e porta i suoi avanti 6-4.
“Konerko delivers again” si legge sui cartelli dei tifosi di casa, e la partita sembra ormai avere un padrone.
Sul monte per chiudere anche Gara-2 sale la possente figura di Bobby Jenks, ma l'exploit della notte precedente non si ripete.
Jeff Bagwell, da grande veterano, fa tesoro del terrificante strikeout subito la scorsa notte e trova il singolo, innervosendo il closer di Guillen che concede immediatamente un base-ball a Chris Burke.
Al piatto arriva Brad Ausmus che non trova la valida ma con la sua grounder amministrata da Konerko in prima base permette ai compagni di avanzare arrivando entrambi in posizione punto.
Serve un singolo a José Vizcaino, una semplice base-hit per riportare tutto in parità .
Ma ci sono due out ed il 37enne shortstop di Houston entra a freddo come pinch-hitter; primo lancio di Jenks, dritto e forte come d'abitudine, e Vizcaino gira spedendo la pallina oltre gli interni in campo sinistro.
Un punto entra in automatico ma Scott Podsednik potrebbe con un outfield assist evitare il secondo e chiudere la gara; il tiro è preciso ma non velocissimo, Burke invece è un fulmine e scivola a casa con il manuale del corridore aperto: salvo.
Tutto da rifare nella Windy City, stavolta è Vizcaino che “consegna” gli RBI e gli Astros prolungano l'incontro, 6-6.
Non siamo però agli extra-inning, perché c'è da giocare ancora la parte bassa del nono, con Garner che manda sul monte il suo closer Brad Lidge.
I fantasmi di Albert Pujols e del suo 3-run homer nelle NLCS forse aleggiano nel cielo di Chicago e Lidge dimostra di non averli dimenticati.
Al piatto si presenta con un solo out e nessun uomo in base l'esterno sinistro Scott Podsednik, velocissimo lead-off autore in stagione regolare del roboante numero di 0 HR.
Avete letto bene, nessun fuoricampo in tutto il 2005, ma il baseball dei playoff non guarda le statistiche; è tensione, cuore, adrenalina, rabbia, forse anche destino.
Lidge va con la fastball interna e Podsednik decide che è ora di mettere fine ad una Gara-2 che entrerà nella storia, swing perfetto e timing sulla pallina che non potrebbe essere migliore: fuoricampo in esterno centro e trionfale giro delle basi per andare a segnare il decisivo punto del 7-6.
I tifosi dello U.S. Cellular Field rischiano le proprie coronarie, soprattutto quelli che, per loro stessa ammissione, aspettanno questo momento da oltre 80 anni.
La gioia per una vittoria così importante però li ripaga di tutte le sofferenze di una sfida bellissima ed equilibrata, vinta con un jolly dai Chicago White Sox che si portano 2-0 nella serie.
Ora il circo delle WS si sposta in Texas dove gli Houston Astros arrivano nella situazione che avrebbero voluto e potuto evitare, lo 0-2, soprattutto in considerazione delle tante occasioni mancate nella partita d'esordio.
In Gara-3, che andrà in scena martedì notte, toccherà all'MVP di NLCS Roy Oswalt cambiare il corso della finale; ma Jon Garland sarà d'accordo?