Il massimo della gioia espressa dal capitano degli Spurs!
San Antonio Spurs 90 @ Dallas Mavericks 90
Fermate le lancette dell'orologio.
Anzi fate così.
Riportatele un po' indietro, non molto.
1997. Gara 6 di finale NBA fra i Chicago Bulls e gli Utah Jazz.
5 secondi da giocare, scarico (chissà poi di chi, mah) per Steve Kerr e canestro decisivo per la vittoria. Questa azione se la dovrebbero ricordare in parecchi.
Torniamo ora al presente o comunque al recentissimo passato, perché la scorsa notte, tanto per dimostrare che la capacità di saper vincere è una qualità che non invecchia, il biondo Steve ha cavato dal suo ormai maturo cilindro, un gran bel coniglio.
Proprio il trentasettenne giocatore degli Spurs infatti, è stato uno dei grandi protagonisti di gara 6 (numeri che ricorrono!) della finale di conference fra San Antonio e Dallas.
I Mavs ieri sera si giocavano la stagione e la serie sul proprio terreno.
Nonostante l'assenza perdurante di Nowitzki, i Mavs sono sembrati subito recuperare il fuoco che aveva permesso loro di allungare la serie in gara 5, ma che gli era clamorosamente mancato in almeno due gare precedenti.
Per un abbondante prima metà di confronto, la prospettiva di una gara 7 da disputarsi al SBC Center si è presentata davvero reale. Contando su di un Nash in serata non certo prolifica in attacco, solo 6 punti per lui alla fine, ma estremamente importante per orchestrare il gioco di coach Nelson con 11 assist serviti, i Mavericks si sono aggrappati alla partita e incoraggiati dal proprio pubblico hanno costretto gli Spurs in un angolo.
Dopo un primo quarto di esemplare equilibrio (22 pari), nei successivi 24 minuti è stata Dallas a menare le danze con parziali da 24 a 18 e 23 a 16, quarti nei quali gli Spurs hanno tremendamente faticato a mettere la palla nel cesto.
Con Tony Parker limitato a 0 punti in 13 minuti per un problema gastrico, a coach Popovich non è restato che giocare la carta Kerr e il tempo, lo si è detto, si è fermato.
Da una situazione di 63 a 48 con 4.20 minuti da giocare nel terzo quarto, gli Spurs hanno infilato un parziale di 23 a 0. Una mazzata terribile per i padroni di casa, che ha ricordato un po' quella inflitta in gara 6 della serie contro i Lakers.
Il numero 3 dei grigio neri ha segnato quattro bombe di fila, mettendo a referto alla fine 12 punti con il 100% al tiro in 13 minuti, cambiando radicalmente l'inerzia della gara.
Al resto ci hanno pensato i soliti noti, Tim Duncan in testa, che hanno chiuso l'ultimo quarto con uno score di 34 a 9 e la partita sul punteggio di 90 a 78, conquistandosi ufficialmente l'opportunità di giocarsi le finali per la conquista del secondo anello di campioni del mondo.
Per l'eroe della sua ennesima battaglia alla fine il commento è stato quasi di stupore: “Questi sono tiri che dovrei saper mettere è bastato essere pronto. In realtà però, non ricordavo più nemmeno l'ultima volta che avevo giocato. Stasera Tony non era in forma e la squadra ha avuto bisogno di me”.
Per il resto, il referto di gara dei San Antonio Spurs ha messo in evidenza la prova quasi "normale" di Tim Duncan. In realtà l'ala grande degli speroni è stato ben limitato nella prima fase della gara, quella normale, ma alla fine il suo apporto è stato comunque di 18 punti, 11 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate.
Data la virtuale assenza di Parker, gli altri esterni si sono dovuti prendere delle responsabilità in più. Stephen Jackson ha così siglato una gara da 24 punti con 5 su 7 da 3, mentre Ginobili nonostante 4 palle perse ha comunque contribuito con 11 punti tutti in momenti importanti.
Per Dallas la sconfitta ha chiuso definitivamente le porte della finale, ma la sconfitta non deve far dimenticare la buona prova messa in piedi per gran parte della serata. Oltre a Nash infatti, tutta la squadra ha cercato di fare dello straordinario, sopperendo all'assenza del suo tedesco grazie ai punti di Van Exel, Finley e Williams (rispettivamente 19, 13 e 17) e alla prova bella ma tardiva di Raef La Frentz, che ha chiuso il suo 2003 con 12 punti, 12 rimbalzi e 4 stoppate.
A questo punto il confronto passa in altra sede. Duncan contro Kidd, ma non solo.
La sfida che New Jersey (sfavorita ma non tagliata fuori a priori) porterà ai texani sarà molto importante anche a livello supporting cast. Rose e Robinson dovranno fare la differenza come contro i lunghi non proprio titanici della squadra est e l'imperativo numero 1 per i texani tutti, sarà bloccare la possibilità di correre dei Nets.
Saranno comunque finale complessivamente più belle di quelle passate.
Per il resto, la scommessa è aperta.
Alla prossima"