Jason Kidd attende il ritorno alle finali per vendicare lo sweep subito dai Lakers.
Chiamatela pure monotonia, per coach Byron è solo il dominio dei suoi. E allora, dopo aver messo KO Boston è arrivato il momento anche per Detroit, con poco patos, con tanta sostanza.
Dall'altra costa, che poi altro non è che lo stato del presidente Bush, il Texas, vengono notizie poco incoraggianti per i Nets; San Antonio sta vincendo 3 a 1 ed è squadra certamente più difficile da battere dei pazzi Mavs.
Vedremo, nulla è pregiudicato. Perlomeno non ci sono i Lakers e questo è già tanto. Intanto sii ricollega alla monotonia di cui sopra, non trovate ?
Qualche nuda cifra araba adesso.
10, come il numero delle partite vinte consecutive per New Jersey in questi playoff e 8 come le altrettante consecutive perse però da Detroit nelle finali della Eastern. L'ultima volta c'era Michael Jordan, era il 1991. Altri tempi, un Bush presidente, una guerra in Iraq" Beh, a ben vedere, non è che siamo molto progrediti se è per questo"
L'ARRANGIATORE IN BILICO
Sembra incredibile ma da qualche ambiente a Detroit si alza la voce di una clamorosa dipartita di coach Rick. Non basta che i Pistons siano arrivati al terzo turno, che abbiamo fatto fuori Tmac e The Answer e che ci abbiamo fatto conoscere un talento come Tayshaun Prince, forse la più grande sorpresa dei playoff. L'arrangiatore è stato straordinario contro i Magic ma non è lo è stato altrettanto nell'ultima serie.
Aggiustamenti infatti pochi, con un Kidd che gli bucava la difesa correndo col suo contropiede ormai proverbiale. Joe Dumars però è uno con la testa sulla spalle : "Non vedo nessuna ragione per cui non dovrebbe rimanere". La questione è anche economica ovviamente. Carsisle, 42 anni, uomo che a prima vista può sembrare benissimo un impiegato delle Poste, ha ancora un anno di contratto e quindi è necessario rifirmarlo subito con un'estensione.
MUTOMBA
Parliamo dell'Africano, quello che una volta su un campo di golf fece un buco che solo chi ha visto Space Jam può comprendere quanto fosse grande. Bene, playoff amarissimi per lui ma, zitto zitto, è tornato ancora una volta alle finali, dove ci arrivò per la prima volta nel 2001 con i Sixers. "Mu-tomba", per come è stato fermo e zitto in panchina così costantemente (4 DNP in a row), si agita nel momento giusto.
"I Nets possono battere una squadra dell'Ovest, ne sono sicuro. Nel caso degli Spurs dovremmo fermare Tony Parker e Tim Duncan".
Oh, non ci fate vedere un Mutombo vs. Robinson, per favore. Come David, intesi come fisici, stiamo messi bene. Scolpiti nella roccia. Peccato però che per entrambi sia già iniziata l'esposizione; l'opera è purtroppo completata.
LA MALEDIZIONE DI CARLISLE
Torniamo al coach, e questo vuole essere come una specie di un omaggio doveroso a lui e ai suoi Pistoni. Gli episodi del non esaltante Carlisle giocatore escono fuori come lumache dopo la pioggia, a poco a poco. Adesso, dopo aver raccontato di quando era play per i Celtics, ce lo ritroviamo a fine carriera per i Nets, sì, proprio per gli avversari di oggi.
Nel 1990 era a fine carriera e dopo una stagione che definire un disastro è un eufemismo, come direbbe la Bibbia del basket Tranquillo, ebbe un singolare modo di sfogare la frustrazione di un canestro (uno !) in 82 lunghe partite in questo modo : "I Nets non vinceranno mai niente nella loro storia, non succederà mai". Singolare adesso"
L'ultima volta che qualcuno ha proferito queste parole era pressappoco il 1919. L'inizio lo conoscete, è il Bambino degli Yankees. L'arrivo pure. Quella che non ha hanno mai più visto i Red Sox di Boston.
ARE YOU READY FOR SOME FOOTBALL?
La stagione NFL è ancora lontana ma qualche cambiamento è già in aria. Ok, Bill Parcells ai Cowboys, Emmith Smith lontano da Dallas, tutte belle novità . Ma sono dettagli in fin dei conti se pensate a quello che potremmo vedere ogni santo Monday Night. Joumana Kidd, ecco la più grande attesa per il prossimo anno, al posto dell'odierna Melissa Stark nel ruolo non ben definito di intervistatrice probabilmente.
Della competenza sulla palla ovale della moglie di Kidd dubitiamo, ma tant'è, se lei sarà sulla sideline ne avremmo solo da godere. Tornado al basket ma restando sempre con l'ormai famosissima moglie del play dei Nets dobbiamo annotare che sono proprio le ambizioni di una vita da star della signora le ragioni principali alle quali si aggrappano le speranze dei tifosi dei Nets. Intanto la card del golf club o affini è ritirata, qualche contatto con Broadway continua. Pensiate che possa allontanarsi da New York ? Non direi proprio.
SPOSTATE QUELLE MACCHINE
Come sapete, nei contemporanei playoff di hockey, c'è un'altra squadra di New Jersey in finale, i Devils. Vi risparmio l'ignoranza su puck e dintorni, peraltro comprensibile, di tutti i Nets, ma una battuta di Richard Jefferson è assolutamente da riferire.
"Due squadre del New Jersey in finale ? E' una gran bella cosa per la comunità locale. Loro hanno già vinto un titolo, adesso tocca dare il nostro contributo." Difficile, ma fattibile.
– "Ma scusa" un attimo""
– “Dimmi Richard, che c'è ?”
– "Pensavo, se dovessimo vincere entrambi dove si farebbe la parata?"
Ah, si vede che sei nato tra i boulevard della città degli angeli.
Nei"
– "Certo, certo, nei parcheggi per le macchine, che stupido !".
Ecco, mi hai anticipato, è l'unico posto possibile. Bisogna accontentarsi"
Adesso gli occhi si spostano nel Texas, ammesso che da lì si siano mai spostati, parliamoci chiaro. Le Finali NBA cominceranno il 4 giugno e i Nets avranno quindi un bel po' di giorni per far riposare la caviglia di Kidd come le fantasie di coach Scott. "Jason è come Magic".
Ognuno ai suoi posti. Riposa che ti fa bene"