Dallas approda dopo oltre un decennio in finale di conference, che sia l'anno buono ?
Cominciamo ad analizzare le quattro serie delle semifinali di conference da quella che ovviamente è “la notizia” ovvero l'eliminazione dei tre volte campioni del mondo Lakers.
La serie non ha dato grandi momenti di spettacolo, con gli Spurs che di fatto hanno imposto il loro ritmo per tutte e sei le gare, vincendo le prime due in casa, rischiando di vincere entrambe le volte allo Staples Center, e poi chiudendo la serie con gara sei a Los Angeles con una gara perfetta in cui come incubi sono riemersi insieme tutti i mali stagionali dei Lakers.
Duncan è ovviamente stato l'MVP della serie, ma le sue statistiche non riescono a dare l'idea dell'onnipotenza tecnica di questo giocatore, infatti la sua media punti non è stata da urlo, ma la sua capacità di coinvolgere i compagni è qualcosa di eccezionale (la butto la terzo dopo Magic e Jordan), ne sanno qualcosa Stephen Jackson e Manu Ginobili beneficiari spesso di assistenze sul perimetro da Duncan quando questi veniva anche triplicato, una precisione di passaggio più da quaterback di Football, che da pivot di basket, una specie di Joe Montana.
Ma ovviamente per far crollare i Lakers non ci sono voluti solo i numerosi meriti degli Spurs, ma ci sono voluti anche i numerosi demeriti dei Lakers, e qui ovviamente sono cominciate le critiche e i processi, da cui e di questo ne va reso merito a tutto l'ambiente dei Lakers nessuno si è tirato indietro.
Per analizzare i problemi dei Lakers però bisogna partire da lontano, ovvero dall'estate scorsa quando Shaq per godersi un mese in più di vacanza decise, senza che nessuno dei Lakers avesse il coraggio di aprire bocca di operarsi il più tardi possibile, Shaq come noto saltò tutto il training camp, più una ventina di giorni di stagione regolare, e al rientro era obbiettivamente fuori forma e sovrappeso di una ventina di chili, nel frattempo i Lakers infilavano una serie inusuale di sconfitte, con il solo Kobe a tirare la baracca, circondato dal nulla, perchè i giocatori chiave del cast di supporto nen c'erano proprio con le gambe e con la testa, dal rientro di Shaq in poi è partita una lunga rincorsa ai playoff che probabilmente è costata qualche energia di troppo, ma la verità è che anche nella rincorsa solo Shaq e Kobe hanno reso al massimo, il resto continuava a guardare i due segnare trentelli a ripetizione, LA è entrata in zona playoff a febbraio è forse li a mio parere coach Jackson ha commesso l'errore più grande, ovvero il voler inseguire a tutti i costi il quarto posto, quando invece probabilemnte la squadra aveva bisogno di riposare più mentalmente che fisicamente.
Al primo turno i Lakers si sono trovati davanti Minnesota, che a dir la verità per due terzi di serie li ha anche dominati, infatti i Lakers dopo aver vinto gara 1 a Minneapolis, sono sprofonadati in gara 2 e gara 3, e in gara quattro solo la rabbia che avevano dentro i Lakers ha fatto si che una partita abbondantemente persa venisse vinta, poi in gara cinque Minnesota si scioglie da se e i Lakers d'esperienza giocano alla morte fino all'ultimo minuto una partita già chiusa alla fine del primo tempo, l'attivo finale per i Lakers è di trenta punti, e psicologicamente peserà come un meteorite sulla testa dei giocatori di Minnesota in gara 6 dove Shaq e Kobe chiuderanno i giochi.
Il resto è storia recente, perchè nella serie contro gli Spurs apparte il Kombo il resto non c'è stato con i panchinari addirittura imbarazzanti. La cosa è stata analizzata da dentro l'ambiente però senza isterismi, Kobe per primo ha detto che correrà da subito in palestra per arrivare il prossimo anno più pronto che mai, e anche Shaq ha promesso che lavorerà molto in estate, farà il training camp a dovere promettendo di presentarsi all'inizio della stagione regolare sui 130 chili.
Il General Menager, ha ammesso senza timori tutti gli errori fatti negli ultimi anni, soprattutto il fatto di non aver avuto il coraggio di fare delle addizioni in corsa a questi Lakers, infatti i Lakers si son fatto soffiare Oakley, poi hanno a lungo pensato a Tyron Nesby che poteva essere l'uomo adatto per loro, hanno flertato a lungo con Tim Hardaway, ma alla fine non ne hanno mai fatto di nulla, ma hanno pagato anche gli ingaggi falliti di Rider e Richmond, il non aver mai trovato un lungo decente da affiancare a Shaq e Horry, e soprattutto il fatto di non aver trovato (probabilemnte nemmeno cercato) un playmaker che potesse coprire le spalle, a un giocatore come Fisher, che ogni anno che passa sembra peggiorare in tutto, infatti presentarsi ai playoff con un playmaker di riserva come Pargo, che sarebbe in verità un'ala piccola ha fatto rizzare i capelli a molti.
Ai Lakers si sta verificando quello che successe ai Bulls dopo il primo ritorno di Jordan ovvero il dover completamente ricostruire il gruppo di giocatori intorno ai due leader, è questo dovrà portare a cessioni dolorose, e scelte rischiose (come fu quella di Rodman a Chicago), ci sono diversi giocatori in scadenza, un'eccezione al salary cup da 4,5 m$ mai spesa, ma soprattutto Jerry Buss ha fatto sapere che per tornare a vincere da subito potrebbe anche fregarsene della luxury tax.
La cessione più dolorosa sarà sicuramente quella di Horry, già da tempo annunciata, Horry vuole e andrà a Houston per stare vicino alla famiglia, da vedere se in questo scambio ci si può guadagnare qualcosa. Altro giocatore dato quasi per sicuro partente e Devean George, Rick Fox sarà fuori per l'intera stagione e gia si parla di ritiro, comunque i Lakers si stanno già movendo con i vertici della lega per recuperare lo spazio salariale occupato dal suo contratto. Fisher è l'unico che potrebbe rimanere.
Samaki Walker è in scadenza e non verrà rifirmato, Madsen anche lui in scadenza potrebbe anche rimanere ma a cifre irrisorie, come Brian Shaw ammesso che non si ritiri.
Gli obbiettivi non sono facili al momento da individuere, pare sicuro il ritorno di Horage Grant per dare qualche minuto di qualità , ma soprattutto proiettato al futuro come vice allenatore, si spera con l'eccezione di prendre uno tra Gary Payton e Juwan Howard, un pensierino è stato fatto su Keon Clark in uscita dai Kings reduce però da un'annata sotto le attese. Dunque futuro da decifrare, ma i Lakers attirano i giocatori come mosche, e con i due migliori al mondo in squadra possono sicuramente essere ottimisti.
La splendida serie tra Mavs e Kings, è passata un po in secondo piano, per le vicissitudini dei Lakers, ma ha offerto il sinceramente il più bel basket mai visto negli ultimi venti anni, anche se poi il risultato finale è stato falsato dall'infortunio di Webber in gara 2, che ha dato a Dallas un vantaggio enorme, capitalizzato in una gara 7 perfetta, in cui difendendo alla morte si Divac hanno paralizzato l'intero sistema offensivo di Sacramento.
I Kings però nonostante l'assenza di Webber a mio parere hanno pagato colpe ben definite di altri giocatori, il primo Mike Bibby non è stato nemmeno l'ombra di quello dello scorso anno, non tanto per la difesa di Nash, approssimativa come sempre, ma quanto per il non esser mai riuscito a dettare un ritmo decente ai compagni, alla fine Adelman preferiva giocare il quarto periodo con i due Jackson e Bibby a guardare.
Poi i lunghi dei Kings,che una volta perso Webber sono spariti, a parte Divac che come sempre ci ha messo il cuore e un Turkoglu ripescato in gara 3 dopo un anno di riposo, che la sua parte l'ha fatta, anche se lui è un'ala piccola, il duo Clark Pollard è stato semplicemente inesistente, e se il secondo ormai non è una novità , Keon Clark che aveva l'occasione della vita ha dimostrato una volta in più che giocare sotto pressione non è proprio il suo forte.
Sacramento è stata dunque tenuta in vita, da uno Stojacovic meraviglioso che ha dimostarto un leadership inaspettata, da un Cristie che sembrava in missione, e da un Jimmy Jackson che sembra aver ritrovatoa Sacramento le sue doti migliori, facendo anche vedere momenti difensivi sinceramente inaspettati da lui.
E' ovvio che il risultato è stato condizionato dall'infortunio di Webber e quindi a Sacramento non ci saranno rivoluzioni, bisognerà scegliere uno da rifirmare tra Clark e Turkoglu ed è probabile che sia il primo a fare i bagagli, l'estate dei Kings ci riserverà poco più.
Dallas approda dopo un decennio alla finale di conference dove a mio parere è anche favorita, e alla fine le scelte tanto criticate di Cuban sembrano pagare, perchè lo scorso anno per prendersi Van Exel e LaFrentz da Denver si preso anche i contratti onerosi di Avery Johnson e Abdul Wahad, alla fine però Van Exel è stato l'uomo chiave della serie, con una media punti eccellente e soprattutto con un impatto dalla pachina stordente per i Kings.
La serie tra Nets e Celtics di fatto non c'è stata, un quattro a zero netto, secco, con Boston mai in corsa se non in gara quattro, Kidd sta ritrovando i tempi migliori Martin è senza dubbio un fattore dominante, ma sono stati i Boston Celtics ad auto distruggersi con il solo Pierce sempre raddoppiato o triplicato a cercare il canestro.
I dodici punti di media di Antoine Walker sono il simbolo di questi Celtics, che a dire la verità hanno passato solo il primo turno perchè i Pacers si sono autodistrutti da soli, Walker è stato annientato da Martin, dimostrando se mai ce ne fosse bisogno che nei casi di necessità non è il caso di rivolgersi a lui, che nonostate una mano fredda da polo nord ha continuato senza problemi a tirare da qualsiasi posizione, irritando i compagni e tutti i tifosi dei Celtics.
La sua avventura a Boston è probabilmente finita in gara 4, perchè obbiettivamente l'ambiente è stufo di lui e soprattutto perchè a bisogno di forze sottocanestro. Liberarsi di Walker non sarà facile, ma è obbiettivamente l'unica strada per dare una svolta ad un gruppo che obbiettivamente negli ultimi due anni ha raggiunto il massimo possibile.
I Nets stanno crescendo di partita in partita, e alla fine hanno serie possibilità di rivincere l'Eastern Conference, perchè nel derilitto Est, un giocatore dominante (McGrady e Jordan a parte) c'è eccome e si chiama Jason Kidd. Scott a mio parere è stato bravissimo a gestire un gruppo che rischia di sfaldarsi la prossima estate, perchè se Kidd va via un'altr'anno scade il contratto di Martin e vi lascio immaginare cosa succede, obbiettivamente l'est è loro perchè i Pistons non saranno di certo un ostacolo insuperabile.
L'est si sa spesso vive di squadre del destino, e quest'anno potrebbe anche essere l'anno dei Pistons, che dopo aver quasi perso contro il solo McGrady, si sono riscattati ribaltando il pronostico contro Philadelphia che li dava nettamente sfavoriti, ma a mio parere più che aver vinto i Pistons hanno perso i Sixers che a parte un Iverson da playoff e un Derrick Coleman come non si vedeva da un decennio, sono stati traditi nella decisiva gara sei da tutto il resto della ciurma, McKie non è più l'ombra di se stesso da due anni, Snow nonostante qualche lampo rimane un giocatore con un gran cuore ma anche con limiti evidenti, Van Horn come sempre succede quando conta sparisce e i suoi due punti nella decisiva gara sei fanno capire tutto.
Lo specchio di tutto ciò e il finale dei tempi regolamentari gara 6, con il risultato pari e Phila che ha il tiro della vittoria, ma regna il caos e i Sixers non riescono nemmeno a tirare, e poi al supplementare spariscono oscurati dalla difesa dei Pistons.
Si chiude un'altra stagione deludente per Phila con Brown che come sempre vuole smettere di allenare, ma si apre anche un'estate che dovrà per forza portare novità visto che la scedenza del contratto di Coleman lascerà un bel pò di soldi da spendere. I Pistons, avanzano alla finale contro i Nets, che in teoria sono nettamente favoriti, Detroit si aggrappa a quello che è senza dubbio attualmente il miglior allenatore della lega, chissà cosa ne pensano ad Indiana?
Siamo arrivati alle semifinali di conference, una appare molto equilibrata quella dell'ovest, dove i pronostici vedono favoriti gli Spurs, ma a mio parere Dallas potrebbe fare il colpo, perchè è noto che gli Spurs faticano a controllare il ritmo di Nash e soci, ma cnhe perchè Nowitski potrebbe allontanare troppo Duncan da canestro aprendo così la scatola di Popovich, buttiamo giù un pronostico azzardato Dallas in sei gare, ad est invece la serie sembra più scontata perchè i Pistons da parte loro sembrano già oltre la loro misura e hanno vinto le due serie precedenti più per gli errori altrui che per meriti propri, facile prevedere che Kidd spengerà di molto Billups, che Martin sia un ottimo contrasto per Wallace anche perchè in difesa se la portà prendere comoda e rifiatare, i Nets obbiettivamente corrono troppo perchè i Pistons possano verderli e Jefferson sembra l'uomo giusto per imbrigliare Hamilton che è l'unico attacante vero che ha Detroit, difficile si vada oltre il 4-1 per i Nets.
Certo è che se si avverassero questi due pronostici potrebbe essere un cambio epocale per il basket, ovvero che per vincere bisogna segnare un canestro in più e non subirne uno in meno, che poi è la teoria che regna sovrana nell'NBA da quando i Detroit Pistons di Isaih e Dumars chiusero lo Showtime di Magic e Riley.