NJN-DET Gara2

Kenyon Martin vola a stoppare Chauncey Billups. KMart è stato l'MVP di gara2

I New Jersey Nets mettono una seria ipoteca sulla finale della Eastern Conference. Per a seconda volta in pochi giorni, i Nets sbancano il "Palace" di Detroit e si portano sul 2-0 nella serie. Ieri sera, in una partita incredibile per intensità  ed agonismo, gli ospiti l'hanno spuntata nel finale, per 88-86.

Sotto di 9 all'inizio dell'ultimo quarto, la squadra di Byron Scott, è riusciata a sfornare 12 minuti finali di spessore assoluto. 30 a 19 il parziale dell'ultima frazione. L'eroe della serata è Kenyon Martin, autore di 16 punti nel quarto quarto, 25 in totale con 10/19 dal campo e 9 rimbalzi. Nel momento di affanno maggiore per Newe Jersey, Kmart è stato l'uomo decisivo segnando 14 dei 16 punti Nets nella rimonta.

“I didn't have a great three quarters, so I wanted to come out in the fourth quarter and be aggressive and attack the rim,” racconta Martin, “I got a couple of calls, a couple of shots fell for me. I got my team back into the game.”

Dopo aver agguantato il pareggio con un semi-gancio proprio di Martin (83-83), e dopo un doppio canestro di Billups e Kidd, è stato Richard Jefferson (autore di una prova non spettacolare, ma decisivo nei liberi finali) a regalare il primo vantaggio ai Nets. Fermato in contropiede fallosamente (in un tentativo di schiacciata rovesciata), Jefferson, a 1.35 dalla fine, ha realizzato il libero del sorpasso. E nella gestione dei possessi finali "la spunta ancora una volta New Jersey.

Ovviamente, in casa Nets, la vittoria è motivo di tranquillità . Adesso la serie si trasferisce alla Continental Arena, casa dei New Jersey Nets che potranno gestire questo doppio preziosissimo vantaggio.

"we feel pretty good were we stand right now" sono le parole di Byron Scott a fine gara. E' ovvio che che i Nets non si potessero augurare inizio di finale migliore.

La sconfitta, in casa Pistons, pesa come un macigno. Sia perché porta la serie sul 2-0, con due partite giocate a Detroit, sia perché è sembrata la copia di una gara già  vista. Pochi giorni fa'.
Infatti gara2 ha avuto grandi analogie con la partita di domenica (gara1). Il punteggio è stato basso, meno che nella prima uscita, ma comunque sotto gli standard nba (soprattutto dell'ovest). Inoltre, cosa ancor più preoccupante per coach Rik Carlisle, la sconfitta è arrivata in una situazione in cui i Pistons sembravano aver preso in mano il controllo della partita, entrando nell'ultimo quarto sopra di 9 (67-58) e con i ritmi della gara in mano, proprio come in gara1.

Proprio nel momento di chiudere il discorso i Pistons, per la seconda volta, si sono fatti acciuffare. Bravura degli avversari o demerito loro? Un dilemma che probabilmente vede in entranbe le soluzioni, la risposta più corretta, ma che non può prescindere da una valutazione. In gara1 e allo stesso modo in gara 4, i Pistons hanno subito il temuto contropiede avversario soprattutto nel primo e nel quarto periodo. Questo senz'altro può essere sintomo di tensione, ma credo che si possa parlare anche di sbilanciamento eccessivo del quintetto "migliore".

Le seconde linee, Okur (5p, in 15 min) e Williamson (10p, 5rb, in 23 in) hanno garantito una transizione difensiva più costante rispetto a Robinson e Prince, e sembra, visto la rapidità  dei soggetti in questione, un paradosso.

La partita per tre quarti è stata quella voluta da Detroit. I primo quarto è stato equilibrato (20-19), i Nets hanno lasciato sfogare i 20.000 fans (caldissimi) dei padroni di casa , dopodichè hanno preso le misure andando a referto con Jason Kidd (20p, 7rb, 5ass) e Collins ( 11p, 14rb). I Pistons mostrano punti e classe con Robinson (11p in 38min, 3/10 dal campo), e Billups (15p con 4/13 dal campo, 10ass, in 41 min), e la partita viaggia punto a punto.

Proprio Chauncey Billups è stato il protagonista di uno degli adeguamenti più azzeccati di Byron Scott. In gara1 la pointguard di Detroit non aveva segnato neanche una tripla, cosa molto strana, ed anche ieri il bottino dall'arco del prodotto di Colorado è statoabbastanza misero (1/6). Questa percentuale può essere più decisiva di quanto si possa pensare, essendo il tiro di Billups una delle armi più creduibili dell'attacco di coach Carlisle, non proprio padrone di un arsenale da guerra in attacco. Tatticamente questa percentuale si può spiegare con l'accoppiamento previsto da Byron Scott tra Billups e Martin fuori dall'arco. In sostanza Scott ha chiesto a Martin di cambiare sul pick and roll, mantenendo il titratore. Il risultato da ragione al coach dei Nets.

Il secondo quarto ha visto New Jersey iniziare a subire la presenza di Ben Wallace (dominatore, ovvio, della zona pitturata con 19 rimbalzi, 4 stoppate e 7punti) e di Hamilton. Il parziale di quarto è di 23-19 per i padroni di casa, che vannno al riposo sul +3 (42-39).

Nel terzo periodo sale in cattedra Richard Hamilton, miglior marcatore della serata con 24 punti in 37 minuti (11/20 al tiro, e a questi ritmi sono tanti). La guardia tiratrice di Detroit ha sciolinato dodici minuti di grande qualità  e sostanza. La sua uscita dai blocchi è sempre precisa (merito ovviamente da spartire con BigBen), il corpo è sempre in equilibrio e il suo jump dai 5 metri è ormai una sentenza di terzo grado. Grazie alle sue scorribande, ed al brutto quarto di Martin e Jefferson, Detroit prende in mano il ritmo della partita, nonchè il punteggio. Si arriva fino ad un massimo vantaggio di dieci punti e si chiude il quarto con i Pistons avanti di 9 (67-58).

L'ultima frazione di gioco vede, come detto, un padrone assoluto Kenyon Martin.
Kmart èautore di una prova davvero convinciente, sia per il risultato finale importantissimo, sia per la continuità  di rendimento che Martin sta dimostrando in questi playoff (21.1 punti a serata e quasi 10 rimbalzi di media). Le statistiche però non evidenziano in modo completo i miglioramenti sotto il profilo psicologico (soprattutto di tranquillità  mentale) fatti da Kmart.

Adesso la parola d'ordine in casa Pistons è" crederci ancora. Il 2-0 è pesante, ma la speranza di riaprire la serie deve passare per forza per gara 3, sul parquet della Continental Arena, giovedì sera.

Per Detroit sarà  una gara senza domani, con le spalle al muro. Vedremo di che stoffa sono fatti tanti giocatori non abituati a questo tipo di sfide a livello NBA, da Hamilton a Prynce (evanescente nella sua prima serata i quintetto). Vedremo se coach Carlisle farà  degli ulteriori adeguamenti per controllare il contropiede avversario, finora non continuo, ma a tratti decisivo, e soprattutto che modifiche verranno introdotte al pick and roll con Bippups palleggiatore, fino ad oggi (in questa serie) poco produttivo.

I Nets con questa vittoria sono in striscia aperta di 8 vittorie nei playoff, di cui ben 5 conquistate in trasferta. Senz'altro una bella iniezione di fiducia che rischia di far tramontare questa serie, prima di quanto sperato da tutti gli appassionati non tifosi.
Noi tra questi.

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