Clemens, ancora World Series!
Ed eccoci alla resa dei conti.
Dopo sei mesi di interminabili partite ed una stagione regolare entusiasmante siamo finalmente arrivati alle World Series.
A giocarsi il titolo di campione del mondo quest'anno ci saranno due formazioni che probabilmente nessuno avrebbe pronosticato ad inizio stagione.
Chicago White Sox e Houston Astros.
Due mondi diversi, due concezioni diverse di interpretare il gioco e soprattutto due strade opposte per arrivare a giocarsi lo stesso obiettivo.
I campioni dell'American iniziano fin dalle prime gare a macinare un gran gioco e fanno capire fin da subito che loro sarebbero stati un problema per chiunque avesse dichiarato di voler ambire a qualcosa di importante.
Diventano un rullo compressore in casa e tengono molto bene in trasferta.
Dopo pochi mesi di regular season si piazzano in testa alla Central giusto per far capire di che pasta sono fatti.
Non solo. Sono talmente convinti dei loro mezzi che le partite che perdono sono pochissime e questo li porta a metà stagione ad avere un vantaggio di oltre dieci partite vinte sui diretti concorrenti della Division.
Sembra tutto facile, tutto in discesa ma il calo di forma e l'appagamento sono compagni di viaggio che quando meno te lo aspetti compaiono e difficilmente ti abbandonano.
Questo capita ai White Sox nella parte finale della stagione. Perdono lo smalto iniziale e permettono ai Cleveland Indians di assottigliare il vantaggio, fino ad arrivare a ridosso del primo posto.
Fortunatamente tre partite finali a Chicago, tre vittorie e Cleveland rispedita al mittente.
Astros decisamente più travagliati nel loro cammino di avvicinamento alle World Series.
Partenza lenta, ultimi nella Central East e prime polemiche dovute alle cessioni illustri come quella di Carlos Beltran, miglior battitore dei play off 2005, finito a New York sponda Mets.
Faccia a faccia tra giocatori e Manager e pronta reazione.
Inizia una rimonta che ha pochi precedenti.
Ad una ad una cadono Milwakee, Chicago Cubs, Cincinnati e Pittsburgh.
Resiste solo St Louis che sembra avere un passo decisamente più importante.
Poco male, l'obiettivo si sposta sulla Wild Card.
Due mesi alla fine della regular season e gli Astros si piazzano in testa alla classifica per accedere alla post season come migliore seconda e dopo una lotta neanche troppo scontata la spuntano loro ai danni di Philadelphia.
Anche nei playoff le situazioni sono diverse.
Chicago incontra subito i campioni uscenti di Boston. Ci si aspetta una serie equilibrata con termine sicuro in gara 5 ed invece i Sox si ritrovano e non danno scampo ai Red Sox: 3-0 e Boston subito fuori dalla contesa.
Nella finale per l'American trovano i Los Angeles Angels, freschi giustizieri di quegli Yankees che chiudono così una stagione travagliata.
La serie sembra non partire con il piede giusto, gara 1 e sconfitta in casa.
In California però le cose cambiano, gli Angels si sciolgono sotto il caldo sole e i White Sox ne approfittano e chiudono la serie: 4-1 e avanti il prossimo.
Astros invece subito protagonisti di serie infinite e in bilico fino alla fine.
Partono contro Atlanta, dominatrice della East.
Equilibrio fino a gara 4. Stadio pieno. Al nono le due squadre sono ancora in parità . Extra inning. Il punteggio non si sblocca, sempre 6-6. Si arriva in queste condizioni fino al diciottesimo inning quando finalmente un homerun di Burke dà la vittoria a Houston.
Nella finale per la National si ritrovano le stesse squadre dello scorso anno: Houston Astros e St. Louis Cardinals, con questi ultimi favoriti visto come sono andate le cose durante tutto l'arco della stagione.
Ed invece gli Astros tirano fuori dal cilindro prestazioni incredibili e annullano tutti gli attacchi dei Cardinals, compreso Albert Pujols e si prendono le World Series.
Si affronteranno sicuramente due delle rotation più interessanti e complete di tutta la Lega.
Da una parte gli starter di Chicago hanno dimostrato che anche senza l'aiuto del bullpen sono in grado di giocare ad alto livello fino al termine della partita.
Prestazioni maiuscole quelle concesse contro gli Angels da Buerhle, Garland, Garcia e Contreras.
Da parte Astros troviamo la conferma che anche l'esperienza è un fattore assolutamente da tenere in considerazione, soprattutto in partite tirate fino all'ultimo punto.
Esemplari le prove offerte da un Clemens, che non sembra toccato minimamente dall'età che si porta sulle spalle, Petitte che quando è sul monte diventa implacabile e splendida la risposta di Oswalt in gara 6 contro i Cardinals, il quale non si è lasciato sopraffare dalle emozioni e ha lanciato come neanche gli avversari avrebbero potuto immaginare.
Sarà questa una delle chiavi di lettura della serie finale.
Sarà sui lanciatori che dovranno concentrarsi le maggiori attenzioni.
Difficile per i line up fare la differenza, dovranno di certo aspettare che qualcuno di questi fenomeni commetta errori decisivi.
Saranno World Series da 4-0 o solo gara7 ci darà il nome dei nuovi Campioni del Mondo?
Sabato sera primo atto a Chicago.
Stellare il confronto tra i partenti: Clemens per gli Astros e Contreras per i White Sox.