Su Amazon.com è già disponibile il libro del più grande showman della storia della NBA.
Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di riposare che si ricomincia subito a giocare. E' tempo di finali di conference tra Detroit Pistons e New Jersey Nets, chi vince va dritto alle finali NBA. Gara 1 è stata una partita tirata fino alla fine, che è stata decisa da un winning shot di Kidd in testa a Okur, con lo stesso turco che poi ha addirittura fallito due volte il tiro della vittoria Pistons.
Come già si intuiva all'inizio questa sarà una serie nella quale vincerà la migliore difesa, con relativi punteggi bassi. Il primo rivelamento ci dice 76 a 74, punteggi che assomigliano più a una finale di Eurolega che a una partita NBA. Ma del resto c'era d'aspettarselo.
I Pistons sono la miglior squadra in tal senso concedendo solo 90,1 punti a partita e la seconda in questa classifica è la proprio la squadra di Kidd. Come a dire, se vogliamo vedere un po' di show stiamo messi a male. Ma i Pistons, se possibile, stanno pure peggio. Segnano 1,3 punti a partita in più di quelli che concedono, quart'ultimi di tutta la lega con grande disonore per una squadra che lotta per le finali.
THE "KIDD" IS A MAN NOW
Come se non bastasse assicurare il vantaggio del fattore campo ai suoi ("E' cio che volevamo" dice coach Scott) Jason Kidd nella giornata di ieri ha probabilmente messo a segno il tiro più importante per tutto lo stato del New Jersey. Ecco le parole più attese : "Ad essere realistici, l'anno prossimo sarò nel New Jersey". Ma come, e il tanto agognato ritorno a casa, ad Oakland ? "Beh, sarebbe un sogno ma"" Ma ? "Sarò nel New Jersey perché ad ottobre ho un impegno laggiù, ritirare l'anello di campione del mondo." Tanti auguri.
ARRANGIATEVI !
Nel primo turno Detroit era sotto 1-3 contro Tmac e gli Orlando Magic, ovvero gli altri avevano 3 match ball per spedire indietro i ragazzi di Dumars nella Motown. Rick Carlisle non si è perso d'animo e ha compiuto gli aggiustamenti giusti e è riuscito a vincere la serie da una situazione per altri già compromessa. Non per lui però, che ormai si è guadagnato una grande fama nella lega come uno dei migliori "arrangiatori" in una singola serie.
Qui, tornando all'attualità , potrebbe meglio utilizzare Prince e Williamson in post basso contro dei lunghi avversari non fortissimi in difesa e augurarsi che gli scarichi dal post basso dei due (ma anche di Okur e dell'incompreso Rebraca) favoriscano le conclusioni da fuori dei vari Billups, Hamilton e Robinson.
In difesa invece, bisognerebbe migliorare il ritorno da canestro subito degli esterni come dei lunghi che lottano per il rimbalzo, perché in gara 1 il mezzo contropiede di Kidd, Martin e Jefferson ha fatto danni soprattutto a inizio gara, quando anche la fatica di gara 6 contro i Sixers si faceva sentire pesantemente, a differenza invece della vacanza che i Nets si sono conquistati grazie allo sweep ai Celtics.
Questi non sono che piccole considerazioni perché in realtà se ne potrebbe scrivere un libro. Quello che Carlisle sta già sfogliando, per evitare un cappotto casalingo alquanto drammatico per i sogni di Detroit di tornare al 1990, la stagione dell'ultima finale, vinta, contro i Portland Trail Blazers.
LA MISTERIOSA FUGA DI WILLIAMS
Giallo in casa Nets. L'ala grande Aaron Williams ha lasciato il ritiro della squadra a Detroit per motivi ignoti, si dice" personali". Byron Scott non ha escluso che potrebbe non giocare gara 2 perché Williams ha saltato l'ultimo allenamento alla Oakland University e quindi sarà praticamente costretto a concedere più minuti all'eterno acciaccato Dikembe Mutombo, che finora ha collezionato soltando 33 minuti di playoff. Nei prossimi giorni si dovrebbero sapere le ragioni della sua dipartita, staremo a vedere cosa è successo realmente.
CHOCOLATE THUNDER
Mentre Larry Brown sta pensando per l'ennesima volta di ritirarsi, uno suo ex allievo, Darryl Dawkins, lo chiama in causa con un libro coloratissimo, Chocolate Thunder. Dawkins, che ha giocato per Brown all'epoca dei poveri Nets anni '80, in epoca pre -Petrovic, è noto come uno dei più grandi showman che questa lega abbia mai conosciuto; tra le altre cose, rompeva tabelloni e chiamava le sue schiacciate con i nomi più strani, come "turbo sexophonic delight","glass still flyin", "thank you wham ma'am I am' jam" e "bun toasting". Non provate a tradurre ; è tempo perso.
Dicevamo del suo rapporto con coach Brown. Bene, sentite al tal proposito cosa ha scritto : "Larry Brown si dice che sia sempre stato una grande motivatore, ma non mi sono mai piaciute i sui modi. Era presuntuoso di sapere ogni mezzo per realizzare qualsiasi cosa, sia che si trattasse di un pick e roll che di un'ordinazione al ristorante." Duretto, ma la faccenda continua.
"Ogni volta che non facevamo come lui avrebbe voluto, anche se avevamo ragione, dovevamo sentire le sue ragioni. Era come una vecchia domestica che si lamentava e brontolava continuamente." Non c'è che dire, vado in libreria a comprare il libro. Conoscendone l'autore, non mancheranno le risate.
Stasera gara 2, sempre a Detroit. Domani mattina non andate su nba.com perché vedremo la partita nel primo pomeriggio di Tele+. Williams non è atteso, lo spettacolo nemmeno ma di sicuro una partita tiratissima. Da risolvere preferibilmente nel finale.