Un’altro anno da dimenticare

Jalen Rose primo realizzatore dei Bulls, ma anche uno dei problemi principali.

La stagione appena conclusa per i Chicago Bulls, è stata forse la più dolorosa del dopo Jordan. Per la prima volta tutto l'ambiente comiciava timidamente a ripronunciare la parola playoff, dopo quattro stagioni deludenti, perchè i molti giovani in roster entravano in quella che doveva essere la loro stagione consacrativa, e perchè dall'ultimo draft era arrivato con il n° 2 il miglior giocatore di college dell'ultimo triennio Jay Williams, che ai più sembrava fatto apposta per giocare tra i pro.

L'ex GM Jerry Krause per primo si era sbilanciato dicendo al mondo che sarebbe stata la stagione del ritorno ai playoff. Dal mercato era poi arrivato Donyell Marshall reduce da una stagione eccellente ai Jazz che sembrava l'uomo ideale per i giovani Bulls.

La realtà  finale però è stata ben diversa, complice va detto un calendario assurdamente duro nella prima parte di stagione che poi ha di fatto sballato tutti i piani, lasciando gli ultimi due mesi solo per esperimenti futuri, in più a pochi giorni dalla fine della stagione regolare si è dimesso l'ormai storico General Manager Jerry Krause per non ben precisati motivi di salute, e quando tutti erano pronti a riaccogliere il figliol prodico MJ in uscita da Washington come GM, invece la scelta è caduta su un'altro campione NBA del passato John Paxons.

Krause notoriamente aveva legato il suo futuro professionale al trio Williams Curry e Chandler nell'estate del 2001 quando era stato sacrificato Brand e alla fine la mancata esplosione dei due lunghi è stato il motivo principale della sua dipartita.

Ma torniamo alla stagione appena conclusa, una stagione vissuta da tutto lo spogliatoio sul filo del rasoio, con la scure della cessione sulla testa di molti, Marcus Fizer e Jamal Crawford sembravano destinati sin dal primo giorno di training camp destinati a partire e il loro rendimento ne è stato condizionato non poco, ma strada facendo in molti sono stati protagonisti ipotetici di trade, Jalen Rose sembrava destinato ai Knicks, Eddy Curry nei mesi invernali quando era praticamente uscito dalla rotazione ha chiesto senza mezzi termini di partire e subito Miami si era fatta avanti, ma anche il deludente Jay Williams scontento non poco ha chiesto la cessione più volte.

A livello strettamente tecnico due sono stati i problemi principali con cui i Bulls si sono dovuti affrontare in questa stagione, ovvero l'applicazione dello schema a triangolo tanto caro a coach Cartwright, da parte di un gruppo di giovani probabilmente immaturi per sfruttarlo a pieno, e il fatto che nessuno dei due playmaker ha avuto modo di esprimere il proprio gioco fino in fondo a causa della presenza di un giocatore atipico come Rose troppo innamorato del palleggio e del possesso palla, poi ce il lato difensivo che alla fine però è quello che è costato più caro in termini di sconfitte, perchè se in attacco le cose sono andate in maniera decente in fin dei conti, in difesa la coperta è risultata corta con qualsiasi soluzione adottata, senza mai riuscire a raddoppiare in maniera decente, e soprattutto, mai dando l'impressione di difendere di squadra, concedendo così un vantaggio psicologico troppo importante agli avversari.

Ma la fine della stagione è anche il momento dei voti, quindi ecco giocatore per giocatore le valutazioni di fine anno.

Jalen Rose 6,5 : nonostante sia il realizzatore principe dei Bulls con i suoi 22,1 punti a sera, alla fine nelle 82 gare giocate a finito per diventare il problema numero uno dei Bulls stessi, troppo innamorato del palleggio a metà  campo, a finito per pestare oltremisura i piedi ai due giovani playmaker in rampa di lancio, va anche detto che allo stesso tempo è stato sempre l'unico concreto punti di riferimento in attacco per tutti, la verità  è che Rose non è proprio un leader, ma rende al meglio probabilmente come seconda opzione offensiva. Futuro incerto, perchè la tentazione di disfarsene potrebbe essere forte.

Donyell Marshall 6,5 : considerando il suo salario il voto potrebbe essere sicuramente superiore, è partito dalla panchina, e nei primi due mesi della stagione è stato senza dubbio il sesto uomo dell'anno, poi Cartwright ha perso fiducia nel duo Curry Chandler ed è stato messo in quintetto come ala grande dove in attacco e a rimbalzo il suo lo ha fatto alla grande, ma in difesa ovviamente lui che è un'ala piccola ne ha buscate da molti. E' free agents è probabilmente rifirmarlo costerebbe troppo, quasi sicuramente partente.

Marcus Fizer 7 : stagione dalle mille contraddizioni, per il primo mese il coach si scorda di lui, tanto sembra che deve partire da un giorno ad un'altro, poi a metà  dicembre esplode sparando tre mesi da urlo fino a quando un brutto infortunio chiude anzitempo la sua stagione. Si è scoperto un rimbalzista di lusso, ma ancora si deve capire se è un'ala piccola o un'ala grande e questo lo ha di fatto sempre escluso dal quintetto iniziale, ha messo più di un punto interrogativo sul futuro di Chandler, risultando spesso molto più efficace di lui. A febbraio era dato quasi per sicuro ai Magic, se sta bene sarà  sicuramente confermato anche se però entra nell'ultimo anno di contratto.

Jamal Crawford 6: ha pagato sicuramente colpe non sue, perchè è stato sul mercato dal primo giorno di training camp fino alla trade line, e per un paio di volte è stato inserito in trade già  di fatto concluse e saltate solo per piccoli dettagli, Miami lo ha corteggiato a lungo, la sua prima parte di stagione è stata disastrosa, poi dopo l'All Star Game, i Bulls hanno lasciato perdere il sogno dei playoff e in un paio di mesi di garbage time ha fatto vedere il potenziale che da lui ci si attendeva, sul finale di stagione è stato impiegato anche da guardia tiratrice a fianco di Jay Williams e i risultati sono stati più che soddisfacenti. Ma il suo futuro è ancora in dubbio soprattutto se il coach non vorrà  utilizzarlo a lungo da guardia, potrebbe risultare una preziosa merce di scambio.

Eddy Curry 6- : inizia la stagione in quintetto dove per un mese e mezzo offre prestazioni al limite della sufficienza, poi qualche lite di troppo con il coach lo toglie quasi del tutto dalla rotazione, e lui chiede senza mezzi termini di essere ceduto, e subito si fanno avanti in molti soprattutto le due franchigie della Florida, dopo l'All Star Game rientra nella rotazione e offre due mesi esaltanti, in partite in cui va detto non c'era nulla in palio. Annata contrastante che non da indicazioni precise sul suo futuro, in attacco ha ottimi movimenti vicino a canestro e il suo tiro dalla media migliora di giorno in giorno, in difesa ancora siamo molto indietro soprattutto nell'uno contro uno. Rimarrà  al 100% ai Bulls.

Jay Wuilliams 4: un disastro anche se questo non vuol dire che Williams non sarà  mai un giocatore di ottimo livello nell'NBA, ma la sua prima stagione al piano di sopra, è stata nettamente inferiore alla attese, non necessariamente per colpe tutte sue; a dire il vero l'inizio era stato buono con un mese di novembre in cui i Bulls giocavano decentemente, in cui lui ha messo una tripla doppia in faccia a Jason Kidd, e vinto il premio di rookie del mese, poi i Bulls si sono pian piano sciolti e lui complice un 'infortunio alla caviglia, è prima finito in lista infortunati e poi ha perso per un pò anche il posto in quintetto. Come tutti i giovani Bulls manca totalmente come approccio mentale in difesa, ma probabilmente i fattori che ne hanno condizionato maggiormente il rendimento sono stati tre, il dualismo con Crawford risultato devastante per entrambi, la convivenza difficile per tutti con un leader che non è un leader, ma un mangiapalloni come Jalen Rose, e forse l'approccio mentale troppo sicuro e pieno di se derivato dai tre anni meravigliosi giocati al college. Poi per risparmiarsi le critiche non ha fatto molto come quando si è scelto l'armadietto che fu di Jordan e che mai nessuno fino ad ora aveva osato profanare. Suo malgrado sta diventando il simbolo di tutti gli ex Duke, che nell'ultimo decennio dopo essere stati grandi campioni nell'NCAA non vanno molto bene nell'NBA. Rimane un gran dubbio ad attanagliare tutti, ovvero è un gran giocatore che ha toppato la stagione d'esordio oppure come Bobby Hurley un decennio prima è stato sopravvalutato troppo dagli schemi di coach K ?

Tyson Chandler 5: 75 partite giocate di cui 68 in quintetto, ala grande atleticamente eccellente, usata troppo spesso fuori ruolo come centro,va a rimbalzo solo di fisico perchè per ora il senso della posizione prorpio non c'è, ottimo stoppatore, risulta però spesso una vera falla in difesa diventando il bersaglio quotidiano di Sport Center per questo motivo. Manca clamorosamente di peso nella parte superiore del corpo, e il tiro più lontano da due metri è imbarazzante, ma ha solo 20 anni e obbiettivamente i margini di miglioramento ci sono eccome, ma i suoi continui paragoni sia con Elton Brand con cui venne scambiato e con il rookie of the year Amare Stoutdmire lo stanno distruggendo. Un enigma per tutti.

Eddie Robinson 4: Krause l'ha inspiegabilmente firmato a cifre elevate dopo che Eddie aveva solo fatto dei gran salti a Charlotte qualche anno fa, solo cinque punti di media, l'incapacità  obbiettiva di giocare bene per più di un quarto d'ora a sera ne fanno la vittima bersagliata di tutti i tifosi. Si è cercato in tutti modi di scambiarlo anche a costo di rimetterci qualcosa, ma non è abboccato nessuno. Il problema economico principale dei Bulls. Starà  ancora qui a lungo.

Lonny Baxter 6,5: un vero mistero, un primo mese eccellente per il rookie da Maryland, in cui ha cacciato Fizer fuori dalla rotazione e messo in discussione il fragile duo Curry Chandler, poi il ritorno di Fizer e il continuo impiego di Marshall in ala grande lo ha tagliato fuori dai minuti che contavano. Rimbalzista potente, ottimi movimenti in post, da migliorare di molto il trattamento della palla. Tacciono in molti, ma questo ragazzo piace, la sua permanenza ai Bulls dipende da quello che verrà  deciso di fare con Fizer, uno dei due probabilmente è di troppo.

Trenton Hassell 2: il “disatro” dell'anno, dopo una ottima stagione da rookie è sparito, Cartwright credeva molto in lui al punto che per due terzi di stagioni la ha lanciato in quintetto, ma poi Trenton oltre ad un'onesta difesa non è riuscito a fare altro, perchè questo ragazzo apparso dal nulla lo scorso anno, sembra proprio essersi dimenticato la strada del canestro come dimostrano i suoi sei punti in meno segnati rispetto allo scorso anno. Da ricostruire se possibile.

Rick Brunson 6,5: poche gare giocate in contemporanea all'infortunio di Williams, in cui probabilmente ha dimostrato il suo valore come mestierante facendo girare la squadra in attacco probabilmente meglio degli altri due, ma poi le sue gambe in difesa servono a poco. Utile sparring partner per gli allenamenti.

Corie Blount 5: Nessuno si aspettavo nulla di particolare da questo cavallo di ritorno. Qualche sana gomitata o poco più in difesa, in attacco inesistente.

Fred Hoiberg 3: il “Sindaco” era li solo per tirare da tre in determinati momenti della gara e il suo 23,8% di percentuale la dice tutta. Onestamente pronto per varcare l'oceano.

Dalibor Bagaric SV: ingiudicabile nei pochi scampoli giocati in dieci partite.

Roger Mason Jr SV: ci credevano in molti ma ha avuto poco spazio complice qualche infortunio, rimandato al secondo anno.

Coach Billi Cartwright: ha sempre sostenuto con forza le sue idee tecniche, anche se universalmente veniva riconosciuto che l'applicazione del trianglo ad un gruppo di giocatori così giovani per ora non serve a molto. In attacco comunque sia i Bulls hanno finito con cifre dignitose come i 95 punti a sera e un 45% dal campo, diverse e sicuramente più impietose le cifre difensive, manca totalmente un mentalità  difensiva di squadra, metà  degli schemi difensivi salta alla seconda penetrazione, o al secondo ribaltamento di campo, spesso la linea di fondo è stata terra di nessuno, e tutti questi fattori lasciano il coach con una grossa spada di damocle sulla testa. Il neo GM Paxons è un suo ex compagno nel primo tree peat, basterà  a perdonargi un'eventuale inizio di stagione sbagliato ?

GM Jerry Krause : Era obbiettivamente alla frutta, se non al dolce con le sue idee, ha fortissimamente voluto Chandler due anni fa, e il sacrificio di Brand ancora non gli è stato perdonato, meno responsabilità  gli si possono attribuire sulla scelta di Jay Williams, che rischiava nei giorni precedenti al draft di rubare anche il pick n°1 a Yao Ming. Ha tenuto però tutto lo spogliatoio in tiro con le sue ipotetiche trade, e probabilmente se Fizer non si fosse infortunato alla trade line probabilmente avrebbe fatto il tonfo in qualche modo, ma la gestione del duo Williams Crawford è stata assurda dal primo giorno di training camp, all'ultima gara di stagione regolare.

Il futuro: Krause ha abbandonato la barca, ma Paxons non sembra avere idee molto diverse. Tre passi importanti, innanzitutto il draft, dove come si sa i Bulls vorrebbero trovare un esterno di valore, ma l'interesse sembrerebbe limitarsi al duo LeBron James – Carmelo Anthony, per il resto l'idea un po consolidata di tutto l'ambiente è che inserire un ulteriore giovane in un gruppo così bisognoso di esperienza non servirebbe a molto, la scelta dei Bulls quindi se non sarà  nelle prime tre potrebbe servire per arrivare un giocatore d'esperienza, da tempo le linee telefoniche con Miami sono calde, sia per Brian Grant che sarebbe il tutore ideale per il duo Chandler Curry, che soprattutto Eddie Jones la guardia che manca. Il problema è che i due sopracitati sono attualmente nell'NBA i simboli dei contratti sbagliati al massimo salariale. Resta anche da capire se ai Bulls arrivasse la scelta n°3 cosa si fa, ovvero si va all'incarto sperando che chi ha la due si prenda Milicic, oppure anche in quel caso si ricorre a qualche trade. In ogni caso c'è spazio salariale per firmare un giocatore al massimo salariale, ma sinceramente dei Free Agents di lusso di questa estate non si capisce chi potrebbe essere interessato ai Bulls. Poi magari la fortuna regala alla Wind City LeBron James è il sogno interrotto in quella memorabile gara 6 al Delta Center nel 98 ricomicia davvero !

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