DET-PHI Gara 5

Ecco il principe di gara 5: Chucky Atkins!

Philadelphia @ Detroit 77-78

Chucky Atkins è stato l'eroe di Gara 5, segnando, a meno di un secondo dalla fine, il canestro della vittoria, con un layup che ha tagliato le gambe ai ragazzi di Larry Brown e che, forse, avrà  anche ripercussioni negative sul morale di Iverson e compagni.

A proposito di The Answer, va sottolineata la pessima prestazione dell'ex Georgetown, 14 miseri punti con un terribile 5 su 25 dal campo. Davvero una delusione, vista anche l'importanza della partita. Di certo però le critiche che gli pioveranno addosso nelle prossime ore non faranno altro che stimolare Jewel per la decisiva sfida in programma venerdì.

Incalzato dalle domande dei giornalisti accorsi al Palace di Auburn Hills, questa volta, contrariamente a quanto detto dopo i tiri liberi sbagliati nel finale di gara 2, Allen ha parlato di sconfitta di squadra: "E' stata una sconfitta di tutto il team; non mi prendo tutte le responsabilità  ogni volta che perdiamo". Parole che di sicuro arriveranno all'orecchio dei suoi compagni.

Alla domanda di un addetto ai lavori, il quale gli chiedeva se per caso non fosse stata la marcatura di Richard Hamilton (20 a referto per l'ex mago di Washington) a metterlo in difficoltà , il numero 3 dei Sixers ha così risposto, ribadendo un concetto già  espresso in diverse occasioni, soprattutto al termine di una prova sottotono: "In questo gioco (il basket) l'unica persona in grado di fermare Iverson è Iverson".

Il nuovo, dopo Tayshaun Prince, principe per una notte, Chucky Atkins, ammetteva di aver pregato al momento del tiro: "Ti prego entra, è stato tutto quello che ho detto".

Non potevano infine mancare le perle di saggezza di quell'istrione di Jon Barry: "Se avessimo perso la partita, ci saremmo messi nei guai". Elementare Watson"

Per Philadelphia va segnalata l'ottima (seppur inutile) prova di Derrick Coleman, mai così in forma in questi due anni alla corte di Brown, 23 punti e 11 rimbalzi per lui e di Eric Snow, l'ultimo ad arrendersi, sempre, autore di 16 punti.

Entrambe le squadre hanno offerto una prova al tiro sconcertante, i padroni di casa con un modesto 39.2%, gli avversari con un 36.7% difficile da decifrare.
"Abbiamo portato a casa la vittoria al termine di una partita disputata ad un livello di competitività  incredibile. Questi sono i playoffs NBA. Non importa se il punteggio è stato basso se le gare sono giocate in questo modo" - le parole di Rick Carlisle sull'argomento in questione.

In ogni caso, per aspirare ad un posto al sole (sarà  quello di L.A., di San Antonio, Dallas o Sacramento?), bisogna buttare l'arancia nella retina con maggiore frequenza, e questo non è un segreto per noi poveri mortali, figuriamoci per gente che mastica pallacanestro dalla mattina alla sera.

Sarà  difficile per Philadelphia dimenticare le due occasioni gettate al vento nello stato del Michigan, due successi toccati da vicino e alla fine evaporati come neve al sole.

Se poi si aggiunge il fatto che, in entrambe le situazioni di cui sopra, l'uomo in meno si chiamava Allen Iverson, ci si rende conto di quanto sarà  tormentata la vigilia della sesta sfida per la franchigia a cui, secondo voci non confermate, potrebbe arrivare in qualità  di GM un signore di nome Jordan Michael" Ma questa è un'altra storia"

"Quando il gioco si fa duro" era la battuta di una celebre pellicola hollywoodiana; ebbene, in attesa di una possibile gara 7, tutti i 76ers dovranno rimboccarsi le maniche, allontanando lo spettro dell'eliminazione con una prova convincente, un messaggio diretto a chi è ad un passo dalla Finale di Conference ma sa di non avere ancora le chiavi per il Paradiso!

Stay tuned!

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