I Celtics non hanno un playmaker, i Nets hanno Jason Kidd…
E’ finita. I Celtics hanno salutato la post-season dopo un doppio overtime, mostrando perlomeno di aver combattuto. Paradossalmente gara 4 è stata l’unica gara nella quale si è avuta l’impressione che Boston avesse potuto vincere ma, come detto, è coincisa anche con l’eliminazione.
Non c’è tempo per recriminare sul passato, né tanto meno per abbandonarsi a facili processi, per cui questa serie se fosse stata aggredita come in gara 4 avrebbe potuto prendere una piega diversa… Adesso comincia una nuova era a Boston e il nome nuovo della rinascita è in realtà un dejà vu : Danny Ainge.
“MAUL A PAUL”
Nel finale di partita Double P è apparso più stanco che mai. Ok, è reduce da due settimane di training camp a San Francisco, 10 gare tra amichevoli e i nefasti Mondiali di Indianapolis e 79 partite NBA ma il 7/24 al tiro è un po’ troppo per un grande “challenger” come lui.
“E’ stato un anno lungo e duro”, ha dichiarato nell’ultima conferenza stampa della stagione 2003. Ha poi aggiunto, a proposito dello strappo muscolare al polpaccio sinistro: “Non andrò sotto i ferri? Grazie a Dio !. Vorrà dire che avrò solo bisogno di un po’ di riposo”.
Nell’augurio che ritorni in forma per il prossimo anno vi riporto ciò che ha detto il reporter Joe Lago: “Mai sentito parlare di Hack-a-Shaq? I Nets hanno fatto lo stesso con Pierce, ovvero il Maul-a-Paul”.
Traduzione: “Dilaniate Paul”. E’ ciò che realmente è successo.
PLAYMAKER? I DON’T KNOW
Sono tanti i problemi di Boston che abbiamo potuto evidenziare durante questi playoff: la mancanza di fisicità in vernice, una difesa incostante e un attacco troppo sbilanciato per gli isolamenti di Pierce e del deludente Walker.
Ma lo sapete benissimo, se Ainge vuole dare lustro a questa squadra deve persuadere il GM Wallace a sondare il mercato per un playmaker, perché per costruzione di gioco un Tony Delk e un J.R. Bremer messi insieme fanno al massimo una gamba di Kidd, che infatti ha scherzato per tutta la serie sia in attacco che in difesa.
Se poi il leader di assist è addirittura Walker (4,8) siamo messi proprio male, perché per chi deve dare la palla ai compagni non aiuta certo un lunatico “Genius”.
DETROIT O PHILA?
Se foste tifosi di New Jersey chi scegliereste come prossima avversaria, Detroit o Phila? Se vi state scervellando nel cercare i difetti di ognuna delle due squadre non disperate e lasciate stare, perché qualcuno lo ha già fatto per voi.
E che grande “qualcuno” se risponde al nome di Jack Ramsay, campione nel 1977 con Portland e attuale commentatore per ESPN Radio. Detto tra noi, sintonizzatevi sulle sue onde perché è un bel sentire. Allora, Dr. Jack, chi sarebbe più facile da battere se fossi nei Nets ?
“Direi Detroit, senza alcun dubbio”.
E allora? La difesa di Carlisle? Il miglior difensore da due anni a questa parte? Il fattore campo?
“Ok, non dico che sia facile, ma gli aspetti positivi superano quelli negativi”, è la sostanza del pensiero del più esperto tra i conoscitori del basket americano. “Innanzitutto, Kidd avrebbe vita facile contro Billups”.
Certo, non solo perché è più forte ma soprattutto perché l’ex Minnesota è in scarse condizioni fisiche. Di contro “Snow potrebbe creare grandissimi fastidi alla fonte di gioco dei Nets perché Kidd affronterebbe uno dei migliori difensori sulla palla di tutta la lega”.
Ma coach, parlando di difensori, il migliore lo tengono loro.
“Ah, Ben Wallace… Non mi piace, non ho votato per lui. La mia preferenza va piuttosto a Doug Christie, Bruce Bowen e K-Mart”.
E i rimbalzi? “Sarà la chiave della serie, Philly ha meno forza a rimbalzo di Detroit ma uno come Derrick Coleman fa più male in attacco”. Meglio evitarlo.
“Vada per Detroit…”.
Sentite il vecchio, è uno che ha navigato parecchio e di cui c’è solo da fidarsi.
Ma una piccola impressione voglio esprimerla. Da spettatore esterno posso ragionare solo in base al “Dio Spettacolo” e allora due previsioni me le sono fatte anch’io. Volete una serie Detroit – New Jersey? Chi è il più spettacolare? Jefferson e Martin sono sicuri, ma dall’altre parte? Okur?
Caro Dr. Jack, permettimi di differire. C’è un omino col numero 3 in maglia Phila che potrebbe divertici più di chiunque altro, nessuna questione. Tifo Sixers per lui e poco importa se in finale ci tornerà inevitabilmente una delle due ultime squadre ad Est. Se Dio esiste lo deve dimostrare adesso.
Oh, mi pare di aver esagerato un tantino…