The Answer superstar e Phila vola!
Detroit @ Philadelphia 82-95
Chiamatelo se volete supercampione. O, se preferite, semplicemente con il suo nome di battesimo: Allen Iverson. Con una prestazione finalmente all'altezza della sua fama, il numero 3 in maglia bianca ha deliziato il numeroso pubblico, accorso in massa al First Union Center e guidato i propri compagni verso la vittoria, fissando il punteggio della serie su un 2-2 che riporta entrambi i contendenti alla Finale della Eastern Conference in parità , in attesa di sapere se il doppio passo falso dei Pistons sia frutto del caso o se invece Larry Brown sia davvero riuscito a trovare le contromisure giuste per bloccare la macchina da gioco creata da Carlisle.
Non è bastato il ritorno di Chauncey Billups ma d'altronde, contro un The Answer formato playoffs c'era ben poco da fare. Le cifre parlano chiaro: 36 punti (15 nel solo quarto periodo), 11 assists, 5 rimbalzi e 5 palle rubate per un giocatore che, quando è in serata, oltre ad essere immarcabile, riesce anche a creare, con l'arancia tra le mani, un capolavoro dopo l'altro, coinvolgendo i compagni, fino a farli partecipare da spettatori privilegiati al proprio show cestistico. Le 11 assistenze dimostrano come Jewel non privilegi l'egoismo ma piuttosto cerchi sempre e comunque il resto della squadra, una prova di maturità oltre che di classe.
"Non sono sorpreso di quello che abbiamo fatto in queste due gare – dice Allen - sapete che amo molto i back to back games. Abbiamo trasportato il 'momentum' dalla partita di sabato a quella di oggi". Da par loro, Kenny Thomas e Derrick Coleman chiudevano l'incontro con 14 punti a testa, a cui dobbiamo aggiungere i 12 di Mckie e gli 11 di Eric Snow.
Scontato il commento in sala stampa di un Brown ora meno nervoso: "Mi sento meglio rispetto alla settimana scorsa. Il viaggio in aereo da Detroit è stato duro. In entrambe le gare avevamo avuto le nostre chances ma non eravamo riusciti a sfruttarle. Stasera invece tutto è andato bene, Il gioco di Iverson non fa che migliorare, di partita in partita, mentre Coleman e Thomas sono stati sensazionali".
L'aspetto tattico più curioso di gara 4 è stata la scarsa attenzione che Richard Hamilton ha riservato ad Allen in fase difensiva (contrariamente a quanto era accaduto nelle prime tre sfide). Ciò ha permesso all'ex Wizard di essere maggiormente preciso in attacco (30 per lui) ma, visto l'esito della partita, questa scelta non si è rivelata vincente. Dagli errori bisogna sempre imparare qualcosa e lo staff tecnico dei "pistoni" dovrà per forza stringere le maglie intorno al campione di Philadelphia.
"Abbiamo concesso troppe palle perse. Dobbiamo giocare meglio, non c'è dubbio. In questi due giorni (gara 5 è in programma mercoledì) dovremo pensare a come migliorare e a quali cambiamenti fare. I 76ers hanno una grande energia e il nostro pubblico dovrà darci una mano, cosa che sicuramente farà . Anche a rimbalzo dovremo essere più incisivi (15 comunque per il "solito" Big Ben)” - le parole di Carlisle di fronte a microfoni e telecamere.
Al termine di questo week-end in Pennsylvania due potevano essere gli scenari possibili: uno con protagonista una Detroit con un piede e mezzo nelle finali, l'altro con una Philadelphia di nuovo in corsa dopo due w di fila. Si è avverato il secondo e adesso nella Motown la tranquillità ha lasciato il posto alla consapevolezza che per battere i Sixers sarà necessario uno sforzo doppio da parte di tutti, ben sapendo che Allen e soci possono far male anche lontano dalle mura amciche.
Il destino sportivo della Città dell'Amore Fraterno è nelle mani sapienti di Jewel, quello della Motown che mastica pallacanestro nella capacità o meno, di bloccarle quelle mani"
Stay tuned!