Non male per Malik salire a stoppare addirittura Bradley
Dallas Mavericks 106 @ San Antonio Spurs 119
Pronta risposta dei San Antonio Spurs nella finale di Western Conference. Dopo che quarantotto ore prima, i ragazzi di coach Popovich avevano subito il ritorno dei Mavs grazie ad una straordinaria precisione nei liberi, la scorsa notte la squadra padrone di casa non ha cambiato la sua tattica di gara, riuscendo questa volta a contenere senza troppi patemi la prevedibile reazione degli ospiti.
La cronaca della gara non ha lasciato adito a dubbi.
La speranza degli ospiti era quella di poter imporre il proprio ritmo di gioco, nettamente più frenetico rispetto a quello degli avversari. Quello che coach Nelson non aveva preventivato era di trovare una squadra che si trovasse benissimo nel giocare a qualsiasi ritmo possibile.
Dopo due quarti il totale del bottino offensivo degli Spurs parlava di 69 punti (35 + 34) contro un misero 44 (24 + 20) racimolato dai verde blu. Merito dell'attacco certo, un attacco basato sulla straordinaria sapienza cestistica di Duncan, ancora una volta stratosferico, ma anche sull'apporto degli altri lunghi di casa Spurs e sull'ottimo lavoro difensivo compiuto su Steve Nash.
Il capitano di Dallas non è riuscito, nei primi due quarti a scaricare la propria energia in campo, si è trovato bloccato dalla rotazione avversaria e ha chiuso la gara con un modesto score di 12 punti, 8 assist (comunque il migliore dei suoi) e 3 palle perse.
Nella seconda parte di gara, quando la partita sembrava già conclusa, i Mavericks hanno tentato comunque una reazione. Con due quarti da 31 punti ciascuno, Nowitzki e compagni hanno comunque tenuto alto il livello di intensità del gioco, ma nonostante il parziale nei quarti finali di 12 punti contro, i grigio neri non hanno mai rischiato veramente una seconda rimonta.
Alla fine, i match winner della gara sono stati proprio due atleti che nel primo atto della serie si erano un po' nascosti.
In gara 1 infatti, Stephen Jackson e Malik Rose avevano combinato per soli 9 punti totali. La scorsa serata è stata un pochino differente.
Per la guardia il punteggio ha parlato di 17 punti, 5 assist e altrettanti rimbalzi. Per Rose invece la serata è terminata con 25 punti in 26 minuti e 6 rimbalzi. Una prestazione da incorniciare, completata anche da una stoppata rifilata al malcapitato Shawn Bradley.
Ovviamente, come già ricordato, grande contributo anche di Tim Duncan, che infischiandosene del rischio di annoiare per continuità e costanza di rendimento, ha piazzato una prestazione da 32 punti, 15 rimbalzi, 5 assist e 3 stoppate.
Per coach Nelson la serata non ha riservato grosse soddisfazioni.
Si sono salvati dalla debacle Michael Finley, autore di 29 punti con 10 rimbalzi e Dirk Nowitzky, autore di 23 punti con 10 rimbalzi.
Meno importante il contributo dei castigatori di Sacramento.
Raef La Frentz è partito dalla panchina e ha messo 15 punti in 28 minuti, raccogliendo però un solo rimbalzo e facendosi fischiare 5 falli dagli uomini in grigio.
Nick Van Exel ha confermato la difficoltà nel leggere la difesa Spurs e ha incassato soltanto 13 punti con 5 su 16 dal campo.
Nel dopo gara tutti i complimenti degli speroni erano indirizzati per Malik Rose, ma l'interessato ha scelto il basso profilo per commentare la propria gara: "Ho solo cercato di far accadere qualche cosa. Non mi andava di farmi trascinare come in gara 1. Dovevo metterci energia e essere un anche un po' più sporco nei contatti. E' quello che devo fare. E' quello che so fare."
Per le prossime due gare, la sfida si sposta a Dallas.
Altra arena, altro tipo di tifo.
Mark Cuban attenderà sulla sua poltroncina di vedere se Dallas saprà conservare il vantaggio acquisito con la vittoria di gara 1.
Alla prossima"