Iverson e i suoi Sixers vincenti i gara 3
Detroit @ Philadelphia 83-93
Kenny Thomas travestito da Ben Wallace? Al First Union Center tutto è possibile e così i 76ers sono riusciti a fermare l'emorragia, portandosi sull'1-2 in attesa della decisiva sfida di stanotte.
Il numero 9 in maglia bianca, ai suoi primi playoffs, chiudeva l'incontro con 10 punti e 14 rimbalzi, fornendo una grande prova sia sotto i tabelloni che in fase offensiva. Fa riflettere il fatto che i Pistons, pur avendo tra le proprie fila il rimbalzista più forte della Lega siano, complessivamente, sotto questo profilo, una delle peggiori squadre dell'intera Lega; in gara 2 poi, lo stesso Big Ben ha fatto molta fatica, mancando, per la prima volta dopo 20 gare di postseason, la doppia cifra nei rebounds (solo 6 alla fine per Fear The Afro).
Il grande imputato della partita precedente, Allen Iverson, ha saputo "rispondere" con una prestazione molto positiva (25 punti e 11 assists) e, dalle dichiarazioni del dopo partita, sembrava avesse voglia di tornare subito in campo: "Mi piace l'idea di giocare due partite in due giorni. Finché siamo in ritmo per noi è l'ideale poter scendere nuovamente in campo dopo 24 ore. Quando sul calendario ho visto che in programma c'erano due 'back to back games' ero davvero su di giri. L'energia del pubblico inoltre è stata fenomenale, ci ha aiutato moltissimo".
Riguardo all'ottima prova sotto canestro di Thomas, Coleman (15+8) e Van Horn (17+6), Jewel aveva parole d'elogio: "Hanno giocato alla grande. Sono scesi in campo e hanno fatto quello che dovevano fare. Anche in gara 2 avevamo giocato bene a rimbalzo ma non avevamo vinto".
Quest'aspetto è stato sottolineato in conferenza stampa anche dall'allenatore degli sconfitti, Rick Carlisle: "Eravamo consci del fatto che questa serie si sarebbe decisa con i rimbalzi. Oggi, a metà gara, avevano fatto quasi la metà dei punti su secondi tiri. Ciò non è stato un buon segnale per noi e dovremo lavorare per contrastare il loro livello di aggressività ".
Clifford Robinson pare invece abbastanza tranquillo: "Sapevamo che avrebbero fatto di tutto per rimanere nella serie ma noi sentiamo di poterli controllare, a patto di non concedere loro troppi secondi tiri" - il commento del lungo dei "pistoni".
Come da tradizione, il vulcanico Jon Barry non usava giri di parole per spiegare l'andamento dell'incontro: "Altro che tattica, altro che X e O, ci hanno preso a calci nel sedere. Hanno giocato più duro di noi e basta".
Il saggio del gruppo, Michael Curry, puntava l'indice sulla scarsa concentrazione della squadra: "Dobbiamo trattare ogni gara come se fosse una 'must win situation' ma oggi non l'abbiamo fatto".
Visto che la partita Phila l'ha dominata a rimbalzo, il più arrabbiato di tutti non poteva che essere Mr Wallace, il quale, dopo tantissimo tempo, non è riuscito ad essere un fattore in una zona del campo nella quale solitamente si trova a proprio agio, come se fosse sul divano di casa sua: "Non ci sono scuse per come abbiamo giocato. All'intervallo avevamo preso solo 13 rimbalzi, cosa che normalmente fa un giocatore solo. No, così non va, dobbiamo fare un lavoro migliore come team".
Penso che Detroit si sia avvicinata a questa gara pensando di avere la serie in mano e di poter tenere testa agli avversari senza dover faticare più di tanto; il 2-0 ha illuso Hamilton e soci circa la reale consistenza della squadra allenata da Larry Brown, ma i ragazzi di Carlisle farebbero bene a ricordarsi che due anni fa i Sixers sono arrivati fino alla Finale. Certo, sono cambiati molti giocatori ma i vari Snow, Mckie, Hill e ovviamente Iverson ci sono ancora e di sicuro avranno la grinta per lottare fino alla fine. L'inerzia della serie è ancora nelle mani della franchigia di Dumars ma un eventuale 2-2 rimetterebbe tutto nuovamente in gioco.
Da domani ne sapremo di più!
Stay tuned!