SAC-DAL dopo gara 2.

Tremenda tegola sui Kings: Webber out per tutti i playoffs!

I Sacramento Kings hanno perso ben più di una partita in Gara 2:
Chris Webber, infortunatosi al ginocchio mentre correva per andare a raccogliere un alley-oop di Bibby, dovrà  essere operato per una lacerazione della cartilagine esterna del menisco, e salterà  il resto dei playoffs. Una notizia ovviamente ferale per i Re, arrivata proprio all'indomani di alcune dichiarazioni dello stesso giocatore, in cui annunciava che si sarebbe fatto comunque operare quest'estate per ripulire sia il ginocchio che la caviglia, che per tutta la stagione gli hanno dato seri problemi.

Una notizia del genere sarebbe ferale per qualunque franchigia, ma l'unica squadra della lega in grado di assorbire senza troppi patemi la perdita della propria stella sono proprio i Kings, una formazione la cui panchina è più talentuosa di molti quintetti NBA. Inoltre per i californiani avere a che fare con gli infortuni non è una novità : l'anno scorso, durante i playoffs, dovettero fare a meno di Stojakovic, e quest'anno un po' tutto il quintetto ha avuto notevoli difficoltà  fisiche: Bibby, Stojakovic, Webber e Jackson hanno saltato complessivamente 75 partite sulle 328 disponibili, e nessun giocatore del roster le ha giocate tutte e 82. Dalle dichiarazioni dei Kings, comunque, traspare l'ottimismo di chi sa che cosa fare in queste situazioni, di chi è consapevole di poter essere più forte non solo degli avversari ma anche della malasorte.

Divac: “Siamo una squadra profonda, se Chris non può giocare vuol dire che noi tutti dovremo dare qualcosa di più. Lo abbiamo già  fatto in passato”.
Geoff Petrie: “Chris è stato un vero guerriero per tutta la stagione, giocando nonostante un gran numero di problemi fisici. Questo suo nuovo infortunio è un grosso dispiacere per noi tutti, sia professionalmente che umanamente, ma sono sicuro che i nostri ragazzi sapranno rispondere adeguatamente a questa nuova sfida.”
Bobby Jackson: “Quando uno dei nostri campioni è fuori, il resto di noi lavora più duro; è come se riuscissimo a concentrarsi meglio, dato che sappiamo che il nostro margine di errore è molto più ristretto”.

Proprio Bobby Jackson è un'altra fonte di preoccupazione per i Kings: il sesto uomo dell'anno si è rotto lo zigomo in uno scontro di gioco con LaFrentz, i medici gli hanno dato l'ok per giocare con una maschera apposita, ma questo sarà  possibile solo se il gonfiore dovesse diminuire in fretta; c'è quindi la possibilità  che salti la prima delle due gare consecutive in programma Sabato e Domenica, e in ogni caso il suo stile di gioco aggressivo potrebbe risentire parecchio di questa situazione.

In una serie che i Kings sembravano avere totalmente sotto controllo, dall'oggi al domani tutto viene rimesso in discussione, e chi ha i maggiori grattacapi e i più grossi punti interrogativi è Adelman: chi sostituirà  Webber? Si tratta di un problema spinoso, perchè è facile immaginare che d'ora in poi Nelson ricorrerà  a piene mani allo “small ball”, il quintetto piccolo con Najera da 4: questo quintetto provoca un ovvio mismatch alla posizione #4, che infatti Webber aveva sfruttato sapientemente, dato che le sue abilità  di passatore rendevano quasi un suicidio il raddoppio sistematico. La soluzione più ovvia per sostituire CWebb, ovvero un minutaggio più generoso per Keon Clark, potrebbe però non essere quella più adatta: l'elettrico ed esplosivo Clark, infatti, potrebbe prendersi immensi vantaggi dal punto di vista fisico e atletico su Najera, però verosimilmente Nelson lo raddoppierebbe quasi ad ogni azione, e il buon “Tree” non è certo famoso per la sua abilità  nel leggere le difese avversarie, trovandosi quindi in grosse difficoltà .

Una soluzione alternativa potrebbe quindi essere quella di rendere pan per focaccia ai Mavs: gli esterni dei Kings sono in gran forma, perchè non giocare con 4 esterni adottando uno schema speculare? Al centro la staffetta Divac-Pollard-Clark su Nowitzki, per disorientarlo mettendogli di fronte tre tipologie totalmente diverse di avversario; Bibby in cabina di regia, Stojakovic come principale terminale offensivo e due esterni a scelta fra Christie, i due Jackson e Hedo Turkoglu. Come è facile immaginare, le possibilità  tattiche per Adelman sono infinite, il duello a scacchi con Nelson è appena cominciato.

A proposito di Nelson, come si vive la vigilia di questo fondamentale back-to-back all'Arco Arena in casa Mavs? L'allenatore ha ricevuto ulteriori attestati di stima dopo la storica vittoria di gara 2, ottenuta sì grazie ad una serata offensiva come ne capitano poche nella vita, ma sopratutto grazie ad un game-plan eccellente dei texani: i Mavs hanno vinto la gara andando ossessivamente in contropiede, in tutto il primo tempo (anche grazie ad una difesa dei Kings che Jim Jackson ha definito “da ABA”) si sono fermati a chiamare lo schema solo tre volte; ovviamente se puoi permetterti di andare in transizione praticamente in tutte le azioni è più facile che le tue percentuali siano altissime; allo stesso tempo, il quintetto piccolo e atletico ha permesso di regalare un generoso minutaggio agli specialisti difensivi Griffin e Bell, che (dopo aver scaldato la panchina per tutta la serie di primo turno) sono stati decisivi: Raja Bell, pur senza segnare, è stato spettacolare e decisivo nella sua metà  campo, come dimostrano i ben 28 minuti di gioco in cui è stato impiegato; Griffin ha segnato i primi 6 punti dei suoi e complessivamente 15 in 17 minuti.

I texani hanno assorbito la botta psicologica di gara 1 e ora sono più sereni e consapevoli di se' stessi, recependo gli incitamenti di Van Exel prima di gara 2: “Nick aveva assolutamente ragione – dice Nelson –eravamo troppo preoccupati dei Kings e poco concentrati su noi stessi: le sue parole ci hanno aperto gli occhi, noi abbiamo fatto tesoro delle sue incitazioni, e abbiamo vinto. Gara 2 è stata importantissima, ci ha fatto capire che se giochiamo con serenità  e sicurezza nei nostri mezzi sono gli avversari a doversi preoccupare di noi, non viceversa. Faremo tesoro di questi insegnamenti, andiamo a Sacramento per vincere almeno una gara: d'ora in poi terremo sempre il piede ben schiacciato sull'acceleratore, questa serie è tutta da giocare.”

Come dargli torto?

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