Schiacciatona di CWebb sul malcapitato Bradley.
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KINGS 124, MAVERICKS 113
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Ci si attendeva una gara spettacolare, ad alto punteggio, e lo è stata. Ci si attendeva anche un confronto quantomeno equilibrato, dato che gli ultimi tre confronti si sono conclusi con uno scarto totale di 9 punti, e due di essi sono finiti all'overtime; inoltre ci si aspettava che i Kings fossero arrugginiti dopo 6 giorni di inattività , e i Mavs elettrizzati dalla serie-thrilling contro i Blazers.
Niente di più lontano dalla realtà : i Kings hanno letteralmente massacrato i texani, facendoli sembrare la più inerme e battibile squadra da 60 vittorie in stagione della storia della lega.
Sacramento è partita subito forte, con un parziale di 15-2, e non si sono più guardati indietro, arrivando ad un massimo vantaggio di 28 punti, e il +11 finale è stato lo scarto minimo dall'inizio del terzo periodo.
Non c'è mai stata partita tranne che sul finire del secondo periodo, quando i Mavs hanno piazzato un parziale di 10-2 arrivando a -6 su una schiacciata di Najera in faccia a Webber: il pubblico dell'AA Center (record assoluto di spettatori) esplode, incitando i propri beniamini, ma i texani non riescono a segnare nonostante 3 rimbalzi offensivi nella stessa azione, i Re vanno a segnare su layup in contropiede e la rimonta finisce qua.
Sacramento ha da subito sfruttato al massimo tutti i punti di forza tecnici e tattici di cui gode nei confronti dei texani:
Una circolazione di palla ai limiti della perfezione ha da subito ridicolizzato la zona di Nelson, producendo tiri non contestati a bizzeffe, anche grazie alla solita inconsistenza dei Mavs sotto ai tabelloni: lo testimoniano il 55% dal campo (il risultato finale è +11 sui Mavs, ma tirando 18 volte di meno), i 33 liberi tentati e i 31 assists; cifre molto chiare che parlano di un dominio assoluto, e per di più addolcite nel quarto periodo in cui i Mavs hanno limitato i danni.
I primi 5 canestri della partita sono stati segnati dai 5 diversi giocatori del quintetto base, un attacco più equilibrato di questo è impossibile trovarlo.
Dall'altra parte Nelson è stato praticamente costretto dalla magiore vlocità e destrezza degli avversari ad affidarsi continuativamente ad un quintetto molto piccolo: Najera, Bradley e LaFrentz hanno giocato 42 minuti totali, con 12 punti, 7 rimbalzi, 2 stoppate e 6/15 dal campo complessivamente.
La profondissima panchina dei neroviola ha dato il solito contributo, anche se non c'è stato bisogno di spremerla fino in fondo: 23 punti, 5 rimbalzi, 4 assist, 3 palle rubate di Bobby Jackson; 11 punti in 18 minuti di Clark, il giustiziere dei Mavs in regular season con due buzzer-beaters che hanno regalato due W ai californiani, su due situazioni identiche: errore di un compagno, rimbalzo offensivo e canestro dell'uomo chiamato “Neon”.
Inoltre, come al solito, lo scintillante gioco offensivo dei californiani ha messo un po' in ombra l'ottima prestazione della difesa.
Dieci palle rubate, grande concetrazione sul perimetro (33% dalla lunga per i Mavs) e soprattutto un grandissimo lavoro per limitare Nowitzki nell'unico modo in cui è possibile farlo: costringerlo a tirare poco, sfidare le altre bocche da fuoco ma non lasciare che il micidiale tedesco entri in ritmo; missione compiuta, dato che “Klasse Dirk” ha tirato solo 13 volte (e ha tentato solo una tripla): per lui 18 punti e 11 rimbalzi con il 53% dal campo, mentre Nash, Van Exel e Finley hanno segnato 20 punti a testa con 25/51 dal campo e 7/18 da tre, un tabellino che a Sacramento va benissimo.
Scegliere l'MVP fra i Kings è davvero impresa ardua, tutti hanno dato il proprio contributo:
Bobby Jackson, come detto, 23 punti, con 8/15 dal campo e 3/6 da tre.
Webber 24+9+6, ma anche 7 palle perse e zero difesa.
Bibby solo 7 punti, ma 7 assist e nessuna palla persa, statistiche fondamentali per un giocatore il cui compito principale non è segnare ma far girare la squadra con intelligenza, e semmai prendersi delle responsabilità realizzative solo se la gara è tirata e il punteggio in equilibrio.
Divac 14 punti in 15 minuti, Christie 13 punti e 9 rimbalzi con 4/5 dal campo, 1/1 da tre, 4/4 ai liberi e tonnellate di leadership, difesa e intelligenza tattica.
Alla fin fine il più meritevole sembra essere Peja Stojakovic: 26 punti con 9/11 nei canestri da due, cui ha aggiunto 9 rimbalzi, 4 assists e nessuna palla persa.
I Kings ottengono così la loro quinta vittoria consecutiva a casa dei texani, considerando le due di regular season e le ultime due della serie di playoffs dell'anno scorso, rispetto alla quale nulla sembra essere cambiato: i Mavs sono forti perchè esplosivi e quasi inarrestabili in attacco, ma i Kings sono ancora più esplosivi e ancora più inarrestabili; per di più sono anche infinitamente meglio in difesa, mentre Dallas continua ad essere totalmente deficitaria per quanto riguarda la fase difensiva.
Il pronostico era già in partenza favorevole ai Kings, dopo una tale dimostrazione di superiorità è ancora più scontato, ma la serie è ancora lunga e tutto può succedere. I Mavericks, per cercare quantomeno di limitare i danni, devono giocare con più grinta, dare tutto dal punto di vista fisico, tirare meglio e far girare la palla con più calma e giudizio; ma soprattutto devono sperare che gli avversari giochino una pallacanestro meno paradisiaca, sbaglino qualche tiro in più e magari si siedano un po' sugli allori, lasciandosi incantare dalle sperticate lodi che arriveranno da tutti gli angoli d'America.