Fondamentale l'apporto di Ginobili venendo dalla panchina
L.A. Lakers 82 @ San Antonio Spurs 87
Sarà una serie appassionante, tatticissima ed equilibrata, ma nel frattempo sono i San Antonio Spurs a scattare per primi.
Sono questi in estrema sintesi i temi e i verdetti che hanno dominato gara 1 della serie di secondo turno play-off fra San Antonio e Los Angeles.
Incuranti delle dichiarazioni di Shaq: “La sweep subito in stagione regolare riguardava un altro gioco"“, rilasciate solo poche ore prima la partita, i padroni di casa texani hanno fatto propria la prima gara della serie, giocando la propria pallacanestro preferita e costringendo i Lakers ad adeguarsi al proprio ritmo, qualche cosa che negli ultimi tre anni non era mai riuscito praticamente a nessuno, almeno a livello post-season.
La gara è vissuta comunque sull'equilibrio.
Per oltre tre quarti le squadre hanno giocato una pallacanestro ordinata e si sono ritrovate a poco più di cinque minuti dalla fine sul 72 a 71 per gli ospiti.
In molti sulle tribune dello SBC Center avranno pensato che era tutto scritto, che i campioni del mondo avrebbero ingranato la marcia e buona notte ai suonatori.
Invece la versione 2003 degli Spurs ha marcato una sorpresa e con un parziale di 7 a 0 ha costretto i Lakers, peraltro piuttosto erratici nei tiri che hanno contato nel finale, ha inseguire per tutta l'ultima parte della gara e hanno chiuso grazie ad una buona costanza ai tiri liberi sul 87 a 82.
Un punteggio basso, un tipo di punteggio al quale ci si dovrà abituare in questa serie.
Si diceva dell'equilibrio vero padrone della gara.
Sì, le squadre non sono sembrate poi così distanti nei valori espressi sul parquet, ma i fattori che hanno fatto pendere la bilancia su San Antonio sono parsi sostanzialmente tre.
Le cifre innanzitutto. I Lakers in questa prima sfida hanno, come da previsione, dovuto abbassare le proprie percentuali al tiro. Frutto certamente di una difesa che non ha dato loro le possibilità di prender ritmo o della scarsa vena dei suoi (infortuni a parte), fatto sta che per la prima volta dall'inizio dei play-off i Lakers hanno tirato da tre peggio degli avversari.
Lo stesso discorso vale per le palle perse (19 a 11) il cui computo in gare così tirate ricopre un ruolo capitale.
Infine il rendimento degli uomini decisivi. Dalla parte texana, Duncan si è confermato grandissimo stratega dell'area con 28 punti, 7 assist e 8 rimbalzi. Al suo fianco ottima serata di Robinson dominato ma non cancellato da O'Neal e mentre le guardie Jackson e Parker hanno sostanzialmente perso il confronto diretto contro Fisher e Bryant, grande apporto è arrivato da Bruce Bowen che ha limitato George (anche lui infortunato) e ha portato 14 punti pesanti al bilancio dei suoi.
A chiudere la quadratura del cerchio ci ha poi pensato Ginobili, che arrivando dalla panchina ha marcato 15 punti con 6 rimbalzi e addirittura 4 palle rubate, segno che il “nostro” argentino è uno degli uomini che i Lakers sembrano soffrire di più nella lega.
Dalla parte giallo viola, Bryant ha giocato la gara che ci si aspettava, segnando 37 punti e facendo impazzire i marcatori, ma ha anche sporcato il suo cartellino con 5 sanguinose palle perse e qualche errore di troppo nei minuti decisivi. Al suo fianco un O'Neal da 24 punti e 21 rimbalzi è stato per tutto il tempo nel quale è rimasto in campo un incubo per i lunghi avversari (che comunque hanno giocato la partita che dovevano) ma ha commesso il peccato capitale di lasciare la gara per limite di falli a 3.26 minuti dalla fine, guarda caso i minuti decisivi per la sconfitta di L.A.
Fra due giorni sarà già tempo di rivincita, sempre a San Antonio, ma coach Jackson dovrà inventarsi qualche cosa di speciale per poter cambiare le cose.
La sua rotazione è già limitata, si trova con due ali piccole infortunate (per Fox si parla anche di un anno di stop, per George si vive alla giornata) e con un disperato bisogno di aiuti dalla panchina.
Vedremo se la Combo basterà o se l'allenatore angelino saprà inventarsi qualche cosa di diverso.
Nel frattempo, il vantaggio è di San Antonio.
Alla prossima.