Tony Battie ha giocato molto bene in difesa, ma anche in attacco si fa rispettare
Indiana Pacers @ Boston Celtics 90-110
̉ۡ un risultato che non ammette repliche quello che indica i Celtics come vincitori della serie contro i Pacers.
In realtà il risultato di gara 6 non rende perfettamente l'idea del dominio che Boston ha inferto sugli avversari. Venti punti non sono pochi, ma se pensiamo che questa differenza era su questi livelli fin dal primo quarto e nei successivi tre quarti Indiana non è mai stata in grado di impensierire Boston, è facile capire come fin dall'inizio si è messa male per Indiana.
Il primo quarto di Boston è stato a dir poco fantastico: 81,3% dal campo e 14 tiri realizzati consecutivi. Questi eccellenti risultati hanno prodotto il risultato di 33 a 15 per Boston che ha fatto subito capire come sarebbe stato l'andamento della partita.
Dopo aver visto che non riusciva a fare canestro dalla media e lunga distanza con medie accettabili, Indiana ha cercato di giocare con i suoi lunghi, soprattutto Jermaine O'Neal, che è stato molto positivo in questa serie.
Baby-O'Neal ha ripagato la fiducia concessagli realizzando 25 punti e catturando 19 rimbalzi, di cui ben 11 in attacco, ma purtroppo per Indiana tutti i giocatori dei Celtics alternativamente riuscivano a far sempre incrementare il punteggio della propria squadra.
Esattamente il contrario di quello che ci si sarebbe aspettato, le due stelle dei Celtics, Paul Pierce ed Antoine Walker, fino all'intervallo di metà partita non hanno monopolizzato i palloni a disposizione in attacco, ma hanno permesso che tutti i compagni di squadra abbiano le loro occasioni per ottenere qualcosa di buono, e nessuno di loro si è tirato indietro. Il movimento di palla scaturito ha portato a 9 assist dopo 13 tentativi di tiro, un'eccellente media.
Nella seconda parte della partita Pierce e Walker hanno deciso che era arrivato il momento di chiudere l'incontro loro stessi, attaccando il canestro come sanno fare.
Walker è stato la vera sorpresa in positivo dell'incontro: appurato che durante la partita altri giocatori avevano ottime percentuali da fuori (McCarty, Delk, Bremer), 'Toine ha deciso di giocare molto di più da sotto rispetto al suo standard della stagione regolare, questo ha causato non pochi problemi ai difensori Pacers che non si aspettavano di vederlo giocare così vicino a canestro. Questa scelta è stata decisa soprattutto quando a marcarlo era Bender.
Discreto difensore sul perimetro per il suo dinamismo e la sua altezza, l'ex-liceale, che fatica ancora a mostrare il gioco che tutti si aspettano, nulla ha potuto in difesa in post basso contro Walker, il quale gli andava via sempre, soprattutto nel giro dorsale verso la linea di fondo.
Anche Pierce è stato un rebus irrisolvibile per Indiana. Il suo gioco di penetrazione e di tiro da fuori è difficilmente contrastabile ed i Pacers non sono mai riusciti a trovare una contromisura, nonostante che in squadra abbiano un ottimo difensore come Ron Artest, il quale è stato l'unico giocatore assieme ad O'Neal a mantenere un livello di gioco più che accettabile.
Come un lottatore quale lui è, Artest ha commesso un sesto fallo abbastanza duro, segno della frustrazione d'aver capito che non c'era niente da fare, ma che non voleva abbandonare il campo mestamente come altri compagni di squadra hanno fatto.
Un nome su tutti? Reggie Miller. L'idolo del pubblico di Indianapolis inizia a sentire il peso dei suoi 38 anni. "Non so come spiegarlo" ha detto Miller al termine dell'incontro "so che sono molto dispiaciuto perché ho lasciato che anche gli altri 11 compagni di squadra perdessero. Cento per cento, non c'è niente da discutere, è completamente colpa mia".
Affermare che è stato quasi nullo in tutta la serie non è un'affermazione troppo distante dalla realtà : il suo 15 su 53 totale della serie, che include un orribile 4 su 25 da tre, è il suo peggior risultato in carriera nei play-off.
Durante tutto il primo tempo la sensazione di incapacità di segnare con percentuali accettabili (hanno terminato con un eloquente 29,4%) è da attribuirsi non solo alla scarsa vena dei Pacers, ma anche dalla buona difesa dei Celtics. Nota particolare per Tony Battie, che con le sue 4 stoppate, di cui 2 conseguite nella stessa azione, è la dimostrazione che il predominio di Indiana sotto canestro non è stato così netto e ha fatto mancare ad O'Neal il compagno preferito sotto le plance, Brad Miller, limitato a 2 punti e 2 rimbalzi.
"Per essere onesti, siamo stati sconvolti da noi stessi" ha detto Walker "abbiamo lasciato che gara 5 ci scappasse e lasciato che Indiana sopravvivesse. Abbiamo avuto molte emozioni, come in un film, sapevamo che volevamo affrontare seriamente questa partita (gara 6), sapevamo come difendere ed abbiamo trovato i compagni giusti in attacco".
Domani sarà on-line un commento finale alla serie appena conclusa.