Duncan per ora sorride, in attesa di Shaq…
Dopo una gara 5 con alti e bassi per entrambe le squadre, gara 6 si presentava come una gara combattutissima e decisiva per l'eventuale proseguio della serie.
L'inizio della partita dice Spurs, che vanno avanti subito e chiudono il primo quarto con un minimo vantaggio (25-21). Nel secondo quarto parte la riscossa dei Suns che grazie a Stephon Marbury e a Shawn Marion si rifanno sotto e chiudono avanti il primo tempo sul + 3, ma già si capisce che tutto si deciderà nel quarto periodo e chi sarà + freddo ed eseguirà meglio il game plan avrà la meglio.
Il terzo quarto è uno scambio di canestri tra le due squadre che porta ai blocchi di partenza dell'ultimo e decisivo periodo gli Spurs, avanti di due lunghezze.
Marbury ha la faccia delle grandi occasioni molto concentrato anche se il dolore alla spalla, causa blocco granitico in gara 2 di Malik Rose, è molto forte e lo limita, soprattutto nell'esecuzione dei jumper. Duncan non vuole essere da meno e capisce che se viene raddoppiato in modo sistematico può trovare tiratori pronti sul perimetro.
Gli Spurs iniziano il quarto periodo con un ottimo piglio. Vanno avanti di 11 lunghezze grazie ai passaggi millimetrici fuori dai raddoppi e alle grandi prove balistiche degli esterni degli Spurs dalla media e grande distanza. Duncan arma le mani in particolare di Stephen Jackson (21 punti con 5-9 da dove conta 3) e di Manu Ginobili (4-7 per lui sempre da 3).Questi ultimi infilano due triple in due possessi e portano in un sostanziale vantaggio gli Spurs.
La risposta di Phoenix però non si fa attendere e grazie a due triple (una di Marbury e una di Marion),unite ad un gioco da tre punti di Stoudemire, riportano in parità la partita ma negli ultimi due minuti tornano a mettersi in luce i "cecchini" degli Spurs.
Sempre pescati da Duncan, che chiude la partita con la sua seconda tripla doppia di carriera ai Playoff con 15 punti 20 rimbalizi e 10 assists, Stephen Jackson (11 dei suoi 21 punti nel quarto periodo) e Manu Ginobili si fanno di nuovo trovare pronti e riinfilano una tripla a testa e rimandano avanti gli Spurs nel parziale che si rivelerà decisivo, nonostante una tonante schiacciata di Amare Stoudemire che ha "posterizzato" niente meno che Tim Duncan.
Nel momento difficle viene fuori tutto l'orgoglio di Marbury che arma la mano di un Marion in serata di grazia nel tiro da fuori (24 punti con 4-8 da 3) ma ormai è troppo tardi. Anche se gli Spurs sbagliano l'enormità di 15 tiri liberi (20-35) di cui 6 negli ultimi minuti e perdono 19 palloni riescono a portarsi a casa partita, serie e l'indubbio onore di incontrare i Lakers nelle semifinali di conference.
Tony Parker a fine partita ha detto che la squadra è pronta e non è affatto intimorita dai Lakers. A testimonianza di ciò Parker non vede l'ora di prolungare lo "sweep" maturato durante la regular season.
Coach Popovich analizza perfettamente l'andamento della partita e dice che se i Suns avessero messo i buoni tiri che si erano creati probabilmente si sarebbe dovuto ritornare all'SBC Center per giocare gara 7; poi richiesto di un parere sulla coppia Jackson-Ginobili si è detto soddisfattissimo ed ha detto che anche se splendidamente imbeccati da Tim sugli scarichi loro sono stati favolosi mettendo i tiri importanti quando contavano (scrivetevi questa frase perché è un evento raro che Popovich elogi apertamente qualcuno dei suoi).
Frankie Johnson è contento della serie dei suoi e ha affermato che hanno lottato con tutto il cuore e hanno fatto un buon passo per diventare una franchigia di rilievo della western conference (cosa che, Frankie Johnson, e anche noi, riteniamo più che possibile).
Marbury ha detto che contro Duncan bisogna fare delle scelte: i Suns han deciso di raddoppiarlo sapendo di andare incontro a tiri piazzati per gli esterni degli Spurs. Questa era la decisone dello staff dei Suns ed era un rischio calcolato che purtroppo non ha pagato grossi dividenti per i "soli" dell'Arizona.
Archiviato questo primo turno gli Spurs si concentreranno sui Lakers che sono la squadra che li ha eliminati dai playoff negli ultimi due anni. Da ora in poi non conta più nulla: né il 4-0 in regular season né le eliminazione scorse nei playoff; conterà solo la voglia di vincere e la fame che avranno le due squadre.
Quest'anno gli Spurs sembrano ben attrezzati per porre fine alla dinastia dei Lakers, tutti si aspettano una serie combattuta e, se possibile, in 7 gare. Vedremo chi riuscirà a spuntarla ed andare a giocarsi la finale di conference, che per molti è anche la vera finale NBA.