Rose è stato un vero incubo per i Suns in Gara 5
Prima di Gara 5 Duncan e Marbury avevano fatto dichiarazioni abbastanza spavalde (“vinceremo Gara 5 e 6” diceva il caraibico, “saremo pronti a dare battaglia” era l’eco di Steph).
Alla fine solo l’ala degli speroni ha visto avverarsi (metà ) delle sue previsioni. Il primo tempo di Gara 5 è stato un vero tiro al bersaglio, con Phoenix incapace di combinare qualcosa di buono in attacco (il 26% finale dal campo è abbastanza chiaro su questo), mentre San Antonio difendeva forte e segnava come una macchina, guidata da Duncan e da… Rose.
Si, proprio Malik è l’eroe di giornata. Specialmente nella seconda frazione, quando i Suns hanno pigiato a fondo sull’acceleratore (evidentemente Johnson si è fatto sentire…) e si sono riportati sul –6 (85-79). Ogni parziale dei Suns era interrotto da un canestro della riserva grigionera, così come le sue mani arpionavano ogni rimbalzo generato da una conclusione errata di Phoenix.
Alla fine le cifre parlano chiaro: 27 punti e 13 rimbalzi. Ovviamente il caraibico non è stato da meno, aggiungendo 23p, 17r, 6 assist e 5 stoppate.
“Loro ci hanno castigati in regular season – dice Rose – ma speriamo di poterli esorcizzare nei playoffs. Ci manca una gara e abbiamo 2 possibilità per prenderla. Oggi abbiamo mosso molto bene la palla, creando penetrazioni, buoni tiri, tutte cose positive. Ma abbiamo anche fatto un ottimo lavoro in difesa, nel rallentarli. Loro sono un team molto ostico da affrontare. Tim è stato il nostro MVP oggi, non io. Senza di lui non avrei mai avuto tante occasioni di segnare”.
Risponde Duncan, girando i complimenti: “E’ stato il nostro uomo in più. Ci ha aiutato a bucare la loro difesa e prendere il controllo dell’area. Era sempre pronto quando mi raddoppiavano, non dovevo fare altro che passargliela. I suns non si arrendono mai. In questa serie abbiamo sempre avuto dei vantaggi e loro sono quasi sempre stati in grado di rimontarli. Oggi sapevamo che sarebbero ritornati sotto, ma abbiamo mantenuto il sangue freddo e ce l’abbiamo fatta”.
A discapito di Phoenix ci può essere la cattiva forma di Marbury che, dolorante ad una spalla (“Non ce la facevo proprio a tirare o a giocare come al solito”), ha chiuso il primo tempo con 0 punti (0-7) riducendosi a fare il role player, ma questa non può essere una scusa valida per una squadra in una Gara 5 di playoff.
Il solo Marion (22p) ha cercato di fare qualcosa nella parte del match, troppo poco per sperare in qualcosa di buono.
“Nel secondo tempo siamo entrati in campo con molta energia, riuscendo a chiudere il divario. Ci è mancato solo l’ultimo passo. Peccato per il primo tempo…”.
“Non siamo riusciti a segnare nel primo tempo – dice Hardaway, 16 punti, uno dei protagonisti della rimonta – nel terzo quarto abbiamo trovato il ritmo e speriamo di poterlo mantenere intatto anche nella prossima gara”.
Buona gara per Amare Stoudemire, provato dal duello con Duncan, ma capace di mettere a segno una doppia doppia con 14p e 14r. “Ci aspettavamo che uscissero fuori con tanta grinta, ma non ci aspettavamo che tirassero anche così bene. Non sbagliavano quasi mai”.
Adesso per i soli c’è la gara del non ritorno. Una sconfitta in gara 6 e saranno tutti in vacanza. Domani sera vedremo come affronteranno questo delicatissimo incontro, considerando che gli Spurs non si offriranno certamente a vittima sacrificale.
Chi mai vorrebbe giocarsi il tutto in una Gara 7 dopo una serie come questa?