Tutti in piedi all'America West Arena: Jake Voskuhl ha appena segnato il canestro del +2 decisivo.
Nel segno di Jake Voskuhl e Joe Johnson. Sono loro due gli eroi di gara 4, vinta dai Phoenix Suns dopo un altro rocambolesco finale.
Il primo ha realizzato 2 canestri importantissimi nell'ultimo minuto (l'ultimo, quello del +2 finale) e impedito a Duncan un tiro comodo nell'ultima azione, mentre il secondo si è finalmente sbloccato in attacco, realizzando 6 punti negli ultimi 6 minuti, dando il via alla rimonta di Phoenix (-11 con 6 minuti sul cronometro).
"Normalmente non sono coinvolto in queste azioni - dice il centro dei Suns, al primo canestro decisivo della carriera - e infatti la palla era nelle mani di Penny. Quando Penny ha battuto il difensore, il mio uomo ha chiuso su di lui, che me l'ha passata. Non ho dovuto fare altro che girarmi e lanciar andare il gancio. E' stata una grande vittoria per la squadra, per la città e per i tifosi. Crediamo di poter realmente battere San Antonio".
"Jake non ha sbagliato nulla dal campo - dice il suo coach, Johnson - ovviamente ha preso pochi tiri e tutti ad alta percentuale, ma guardate quando li ha presi. Noi amiamo la sua intensità . Gioca duro in difesa, prende rimbalzi, stoppa e non si tira mai indietro".
"Ero in panchina e vedevo tutti i tiri di Steph uscire fuori - racconta Joe Johnson - qualcuno doveva fare qualcosa". "Come ho detto tempo fa, noi abbiamo molta fiducia in Joe - dichiara Hardaway, autore di 13 punti conditi da 7 assist - Era solo un problema di trovare il giusto ritmo. Mi ha ricordato Tony Parker (19 punti, ma solo 4 nella ripresa n.d.r.) All'inizio stava soffrendo, poi ha preso via dopo aver segnato un paio di tiri".
Gli Spurs si devono mangiare le mani una volta di più, lasciando per la seconda volta nella serie che i Suns li battessero in rimonta. Assolutamente incolori le prove di Ginobili e Jackson, protagonisti fin qui nella serie, mentre ottima è stata quella di Bowen, che con 22 punti (5-6 da 3) stabilisce il suo nuovo record nei PO. Anche lui comunque è coinvolto nel black out degli speroni, visto che il suo ultimo canestro è venuto a 7 minuti dal termine.
Anche Duncan, finalmente libero da raddoppi sistematici, non ha reso come ci si aspettava. Il suo bottino è il solito (24+11), ma da un possibile MVP ci si aspetta di più in un finale punto a punto. "Gli abbiamo concesso una chance di rimonta - dice - e loro erano lì per prenderla. Jake ha fatto un gran tiro, era impossibile stopparlo. Merito comunque anche a Hardaway che lo ha liberato. Adesso noi andremo a San Antonio per vincere e la stessa cosa la faremo quando torneremo qui".
"Eravamo molli e senza intensità alla fine. Perdendo troppe palle abbiamo concesso dei facili tiri dall'altra parte" ha tuonato Popovich, eletto nella notte coach dell'anno.
E c'è da dire che i Suns hanno avuto un Marbury (18+7) a mezzo servizio nell'ultima frazione per via di una botta alla spalla (che ne condizionerà il rendimento anche in gara5).
"Volevo prenderlo io l'ultimo tiro, ma sapevo che non potevo tirare bene. Non avevo una buona reazione da parte del mio braccio e mi sono concentrato sul passare la palla. Quando siamo con le spalle al muro noi continuiamo a giocare senza abbatterci. Serve cuore in questo caso e noi ne abbiamo tanto. Mancano ancora 3 gare e noi non abbiamo ancora giocato al meglio, per questo sono ottimista".
Poco in evidenza Stoudemire che, condizionato dai falli (4 in attacco, in una serata in cui gli arbitri hanno fischiato tanti falli offensivi), non ha inciso come potrebbe, mentre finalmente reattivo si è mostrato Marion (17+14), soprattutto sotto le plance.
Questa notte si giocherà gara5: un'altra sfida da cardiopalma?