Paul Pierce ringrazia il pubblico di Boston che anche in gara 4 ha realizzato un tutto-esaurito
Indiana Pacers @ Boston Celtics 92-102
Come preannunciato nel report di gara 3, la successiva gara 4 già giocata ieri (domenica) sera sarebbe stata fondamentale perché si sarebbe deciso l'andamento della serie: riportarla in parità , quindi sostanzialmente a favore di Indiana recuperando il fattore-campo perso in gara 1 con la vittoria di Boston sul loro campo (in caso di vittoria dei Pacers), oppure dare un'accelerazione decisiva a favore di una parte, quella biancoverde (in caso di vittoria Celtics).
Come riportato nel punteggio qui sopra, si è avverata la seconda ipotesi, quindi adesso i Celtics non solo hanno mantenuto il fattore campo, ma nel contempo hanno raggiunto quota tre di vittorie, penultima tappa prima di concludere la serie vittoriosi.
Dopo che il premio di miglior difensore è stato assegnato a Ben Wallace di Detroit, Ron Artest non si è sentito proprio felice per un'assegnazione che lui riteneva degna solo del suo nome. Caricato come non mai assieme al resto della squadra che comprendeva bene l'importanza di non tornare ad Indianapolis senza almeno una vittoria in campo avverso, i Pacers hanno scaricato tutta la tensione accumulata nei primi minuti di gara portandosi subito sull'8 a 0.
Come le grandi squadre sanno bene, prima lasci sfogare l'avversario, poi quando non ha più forze per proseguire nella sua accelerazione, inizi a macinare il tuo gioco e recuperi lentamente per poi batterlo. Così hanno fatto i Celtics, ma non con i giocatori che ti aspetteresti, ma bensì con Tony Delk, infatti sono suoi i primi 9 punti che ha riportato la sua squadra a contatto dei Pacers.
Purtroppo per Indiana soltanto Jermaine O'Neal (25 punti e 19 rimbalzi) e Brad Miller (21 punti e 9 rimbalzi), frontcount forte ed affiatato, hanno consentito alla propria squadra di mantenere un vantaggio fino a metà gara. O'Neal tra l'altro si è infortunato leggermente al naso in allenamento sabato scorso, ma il suo gioco non ne ha risentito. I piccoli di Indiana hanno avuto le polveri bagnate, e questo non doveva accadere.
Fino a metà del terzo quarto Indiana continua a condurre, ma poi si sveglia Paul Pierce che, replicando la splendida prestazione di gara 1 dove praticamente da solo ha condotto Boston alla vittoria, decide che era il momento di dare una svolta alla partita ed inizia a segnare a ripetizione portando i Celtics in vantaggio che non molleranno fino alla fine dell'incontro.
Dopo quello shock subito, Indiana non ha più avuto la forza di rientrare in partita, sicuramente si aspettavano una reazione di Boston, ma probabilmente pensavano che sarebbe arrivata nell'ultimo quarto, invece questo anticipato recupero li ha colti impreparati e non hanno più avuto la forza neanche di riavvicinarsi ai Celtics.
Il terzo quarto si è concluso con un eloquente 37 a 14 per la squadra di casa che non ammette repliche. Di quei 37, ben 21 sono di Pierce, e nel complesso ha collezionato ancora una volta cifre degne da vera All-Star quale è: 37 punti, 10 rimbalzi e 7 assist senza contare un'altra eccellente serata anche dalla lunetta con un ottimo 14 su 15, in cui l'unico errore è stato effettuato a gara ormai conclusa.
Ma non solo Pierce è stato eccellente, anche il resto della squadra ha avuto buone cifre, come il sempre presente Antoine Walker, doppia doppia anche per lui, e la sorpresa Walter McCarty, che è partito ancora una volta in quintetto e per buona parte della partita ha giocato centro. Non che sia una novità per lui, la struttura fisica e soprattutto l'atletismo gli consentono di stazionare sotto le plance in caso di bisogno, e questa gara era uno di quei casi; lui ha risposto brillantemente in attacco, non altrettanto in difesa dove ha concesso troppi canestri a Brad Miller.
Alla fine, oltre all'impronta di Pierce, sono stati proprio i giocatori non di primo piano di Boston a battere i corrispondenti di Indiana, anche se le previsioni all'inizio della serie erano opposte.
"Non vogliamo prolungare la serie" ha detto Pierce "dobbiamo andare ad Indianapolis con l'obiettivo di vincere la serie, non vogliamo dargli nessun respiro, nessuna confidenza". Questo si chiama killer-instinct, che deve comunque tradursi sul campo di gioco.
Artest è stato l'ultimo giocatore a lasciare la conferenza stampa post gara. A chi si attardava nel finire di compilare il proprio articolo ha detto: "saremo di ritorno qui (a Boston), so che siamo 3 a 1 ed è difficile, ma non ci scoraggeremo". Gli fa eco Reggie Miller "ora la nostra principale preoccupazione sarà la prossima gara, dobbiamo fare il viaggio di ritorno a Boston. (In gara 5) ci sarà molta pressione su di noi, ma se riusciremo a vincere la pressione passerà su di loro".
Isiah Thomas ha tirato un sospiro di frustrazione quando gli è stato chiesto un commento sulla difesa a Pierce, infatti su di lui ha ruotato Artest, Mercer ed Harrington senza troppi risultati: "aveva sempre una mano in faccia ed ogni suo tiro andava a segno. È un grande marcatore e non penso che Artest avrebbe potuto fare di meglio. Semplicemente (il suo gioco) è esploso e non siamo riusciti a tenerlo sotto controllo".
La squadra biancoverde ora ha ben tre possibilità di poter chiudere la serie a proprio favore, ma ovviamente per ogni occasione mancata aumenta il rischio di farsi sfuggire la possibilità d'approdare alle semifinali di Conference.
Per gli amanti della statistica, gli Indiana Pacers non hanno mai vinto una serie di play-off su un totale di 12 dove hanno iniziato la serie con una sconfitta: devono lottare anche contro la statistica.
La prossima partita è in programma martedì 29 aprile, quindi dò appuntamento a mercoledì 30 per l'approfondimento di gara 5.