Drew Gooden sta supportando alla grande il mitico TMac…
Detroit @ Orlando 92-100
Orlando è ad un passo dal superamento del turno mentre Detroit, che mercoledì sera dovrà per forza imporsi, pena l'uscita dai playoffs, rischia di diventare, in caso di una nuova sconfitta, la terza squadra della storia dell'NBA a perdere un serie contro un avversario qualificatosi con il numero 8, dopo aver chiuso la stagione al primo posto.
Dal canto loro i Magic, avranno l'occasione di spegnere i sogni di gloria dei tifosi della Motown proprio al Palace di Auburn Hills e, occorre ricordarlo, un eventuale 4-1 rappresenterebbe un vera e propria sorpresa, visto che i pronostici degli addetti ai lavori vedevano i ragazzi di coach Carlisle nettamente favoriti (e non solo per una questione di ranking) nei confronti dei "bianchi" di Florida.
Ancora una volta il supporting cast di Orlando ha svolto alla perfezione il proprio compito (ricordate quando parlavo di fattore decisivo?), permettendo alla superstar McGrady di chiudere con "soli" 27 punti, senza dimenticare però i 9 assists e le 5 palle rubate (career-high per i playoffs), la sua gara (si, ci hai abituato troppo bene caro fenomeno!); Drew Gooden (20+13) e Derrel Armstrong (18 a referto) sono stati (a parte The Big Sleepy) la vera spina nel fianco dei Pistons, smentendo una parte della critica, la quale aveva immaginato uno scenario nel quale il "cuginetto" di Vince Carter avrebbe dovuto, quasi da solo, controbattere alle giocate dei vari Ben Wallace, Richard Hamilton e compagnia bella.
Niente di più sbagliato e previsioni della vigilia saltate completamente.
"C'è una grande energia all'interno della squadre e io farò di tutto per mantenerla" - le parole di un T-Mac a questo punto leader indiscusso e grande motivatore per chiunque ha la fortuna di giocarci insieme.
I problemi offensivi hanno nuovamente fermato la corsa di Detroit e, dando uno sguardo alle statistiche, ormai non stupisce più la pochezza in attacco di giocatori come Chauncey Billups (sì 25 punti ma anche 6-20 dal campo) e Ben Wallace (il quale ha chiuso però con 24 rimbalzi e, comunque vadano le cose rimarrà un pilastro a mio avviso insostituibile per la franchigia di Dumars).
Anche Richard Hamilton (2 su 11 in gara 5) nei momenti decisivi non fa la differenza (aveva forse ragione MJ?).
Fino a due minuti dalla fine dell'incontro la percentuale al tiro non superava il 40% (addirittura 5-20 nel terzo periodo di gioco).
Troppo poco per pensare in grande.
I tifosi del TD Waterhouse Centre hanno potuto ammirare invece una squadra giovane, magari ancora immatura, digiuna di esperienza, ma capace di divertire e divertirsi.
Il gruppo, uno dei punti di forza dei Pistons, si è rivelato invece essere una chiave determinante per spiegare la postseason dei Magic e Tracy McGrady ha avuto sempre parole d'elogio per chi giocava accanto a lui, indipendentemente dal risultato finale.
"Non ci rimane che lottare" - il commento di un affranto Billups ma chissà se il fuoco brucia ancora ancora nel petto dei "pistoni".
Non sono più in una buca, sono finiti nella Fossa delle Marianne e per risalire ci vorrà un miracolo.
Un'immagine su tutte per sintetizzare il momento di Wallace e Co: sotto di 18 nel quarto periodo, Jon Barry ha guardato Chucky Atkins e, con le braccia rivolte in alto ha urlato: "Qual è la chiamata?".
La confusione, il panico e l'insicurezza hanno ormai preso dimora all'interno dello spogliatoio di Detroit e sembra che nessuno, neanche l'allenatore, abbia più le idee chiare sul da farsi.
Si sperava di poter prevalere puntando sulla difesa ma anch'essa ha dato prova di scarsa solidità nonostante le prove a rimbalzo del numero 3; dell'attacco abbiamo già parlato e d'altronde non ci si poteva aspettare di più, anche perché durante tutta la regular season l'apparato offensivo non è mai stato l'arma "definitiva" per i "nuovi Bad Boys", i quali hanno giocato le loro carte sul reparto arretrato ma adesso, quando forse è troppo tardi, la strategia si è dimostrata perdente.
Si torna sulle sponde del lago Michigan per gara 5, sarà l'ultima sfida?
Stay tuned!