Il Barone ritorna e conduce i suoi alla vittoria con 28 punti (15 nel quarto periodo) e 8 assist .
La serie tra Sixers e Hornets, nel primo turno playoff della Estern Conference, continua a vedere il fattore campo uscire indenne. Dopo due vittorie per i Sixers al First Union Center di Philadelphia, anche la Neworleans Arena ha festeggiato i propri padroni di casa. Baron Davis e compagni portano la serie sul 2 a 1, vincendo per 99 a 85, e ora sono pronti ad alzare la palla del pareggio lunedì sera (8 pm, ET)nel proprio palazzetto, a NewOrleans.
In casa Hornets Gara 3 si presentava come la partita senza domani, un eventuale tre a zero avrebbe significato bene o male salutare la stagione e dire addio ai playoff, ed invece proprio nella serata più importante, pur privi della loro allstar JamalMashburn (out per una distorsione all'indice della mano destra), i ragazzi di Paul Silas si sono dimostrati una squadra ben allenata con cuore e talento.
Il cuore, un concetto così angusto da spiegare a chi non ha mai calcato un parquet (o un qualunque altro campo), ma così evidente quando lo si vede, sudare e sanguinare. Ieri sera a NewOrleans, i padroni di casa lo hanno mostrato, con tempismo cinematografico. In una partita di grande intensità , giocata punto a punto, proprio nel momento della verità (il qurto quarto) i padroni di casa hanno saputo infliggere un parziale di 15 a 2 (da 73-71 a 88-73) di puro orgoglio, che ha mandato i tiltoli di coda all'incontro.
Il protagonista assoluto della serata è stato Baron Davis. La stella nonchè ledear della squadra, chiude la prima uscita fra le mura amiche, con 28 punti e 8 assist in 40' minuti di gioco. Il Barone è reduce da una stagione turbolenta, a causa di un ginocchio sinistro malconcio. Infortunio che lo ha costretto a saltare venti partite tra gennaio e marzo, e soprattutto ad affronte l'inizio dei playoff in condizioni apparse subito critiche. I risultati sono stati evidenti, due sconfitte per NewOrleans, con Davis a quota 10punti e 6 assist in gara1 e addirittura NE in gara2.
Per la verità la partita non inizia con questa novità . Il Barone per buona parte dei primi tre quarti non sembra ancora in condizione per caricarsi la squadra sulle spalle. Sbaglia dieci tiri di fila, privo in fase conclusiva di gettata di quella spinta in più, che le sue gambe mostruose gli hanno regalato in carriera.
Tutti sono già pronti a chiedergli quanto abbia influito il dolore al ginocchio su queste percentali.
Quesiti che rimarranno nella penna dei giornalisti, visto l'ultimo quarto mostrato dal Barone. Segnando 15 dei suoi 28 punti, negli ultimi 12 minuti (6 su 10 dal campo nel quarto), non fuga le incertezze relative alla sua condizione fisica, ma senz'altro spazza via ogni dubbio sulla sua capacità , anche in questa condizioni, ad essere decisivo.
Si è dunque fatto cenno all'equilibrio sostanziale che ha caratterizzato i primi tre quarti. 27 pari la prima frazione, 47 a 46 all'intervalo. Gli Hornets fin dalla contesa iniziale hanno trovato punti e rimbalzi dal solito PJ Brown da doppia doppia (17p e 12r), e da Jamaal Magloire (18p, 6/9 al tiro, 9r). Dei loro 35 punti però, non c'è traccia nel quarto periodo.
Analizzando quest'ultimo dato e sommandolo sia alla cattiva serata al tiro di Wesley (3 su 11), sia all'assenza di Mashburn, la vittoria Hornets pare essere un'impresa dal valore doppio. Sì perchè nell'ultima frazione di gioco, insieme al Barone, è salito in cattedra una presunta comparsa della serata. Sorpresa, come tale inattesa, un pò per tutti. Presunta perchè Jerome Moiso nelle prime due partite, non aveva partecipato attivamente, bensì guardato per 96 minuti.
Ieri sera Moiso l'ha fatta da padrone. In 16 minuti (insperatissimi alla vigilia) ha segnato 10 punti, periodo, e catturato 7 rimbalzi, il tutto eseguito nell'ultimo quarto, iniziato sul più tre per New Orleans. A fine gara anche le dichiarazioni dei compagni di squadra sono per lui, il Barone, nel dopo partita, cede il centro del palcoscenico alla “comparsa”, che raccoglie gli applausi e si presenta alle future rotazioni di Paul Silas con un nuovo biglietto da visita.
In vista di gara 4 i minutaggi in casa Hornets dovranno confrontarsi con il probabile rientro di Jamal Mashburn. L'importanza di questa assenza è stata più volte sottolineata in conferenza stampa da coach Brown e da AlleI, i quali non hanno lesinato cretiche a se' stessi per aver perso un'occasione d'oro vista la presenza di Jamal soltanto a bordocampo. E invece…nulla di fatto, il game-planning di Larry Brown non è stato applicato.
Prima di questa partita il coach dei Sixers aveva esternato quelle che a suo giudizio sono3 chiavi di vittoria della serie.
Al primo punto, sulla lavagna di Brown, c'è secritto “rimbalzi”. Controllare i tebelloni e la zona pitturata è l'obbligo che impone ai suoi ragazzi. Ahimè per lui, alla voce rimbalzi, gara3 si chiude per Phila con un passivo di 18 (51 totali per NewOrleans, 33 per i Sixers).
Il secondo punto cruciale, per coach Brown, è trovare un'alternativa offensiva ad Iverson, e anche in questo senso la terza “uscita” non è stata un successo. Sì, è vero che Phila ha avuto ben 5 giocatori in doppia cifra (AllenI 28,Coleman12, VanHorn12, K.Thomas12, Snow10), ma nel momento cruciale del match la palla non è uscita dalle mani del “3”, che ha concluso la gara con 10 su 29 dal campo.
Il terzo punto su cui si gioca la partita dei Sixers è la capacità di controllare il primo terminale offensivo dei propri avversari. Nelle prime due partite, questo ruolo è stato ricoperto da Mashburn, ieri, in sua assenza, è stato il turno del Barone.
Snow è riuscito nel suo intento per gran parte della gara, francabollando il numero “1” locale come se fosse al cento per cento della forma, e facendogli fare una magra figura per almeno tre quarti.
Come detto il finale ha avuto un'altra piega e noi ovviamente ci rallegriamo per il protrarsi della serie e di tutto lo spettacolo “NBA-playoff”.
Gara 4 si annuuncia avvincente. Per molti, amanti della statistica, gara 4 (in una serie a 7) è spesso quella che decide le sorti della serie, facendo pendere l'ago della bilancia a favore di una delle pretendenti. Staremo a vedere se sarà così anche in questa occasione.
I favori del pronostico (anche i nostri) sono più che mai rivolti verso i padroni di casa (Hornets), sapendo però, come già ricordato, che le sorprese non finiscono mai.