Serata da dimenticare per Frank Johnson e la sua squadra…
Duncan 3-6 al tiro e 11 punti, Spurs dominatori di gara 3, chiusa con 13 punti di margine 99-86. C'è qualcosa che non va? No se si da un'occhiata alla voce rimbalzi del caraibico (23, di cui 20 difensivi, record personale eguagliato) e soprattutto allo score di Tony Parker, l'oggetto misterioso delle prime 2 partite.
Per il play francese, elemento fondamentale nell'equilibrio del team, ci sono 29 pesantissimi punti, venuti per la maggior parte con tiri dalla distanza. Quei tiri che la difesa dei Suns ha concesso un po' a tutti con la sua tattica difensiva, mirata a raddoppiare o triplicare Duncan ogni qual volta riceveva palla.
E così serata di gloria anche per Jackson (l'unico sempre a proprio agio nella serie), Ginobili, Rose e tutto il resto del supporting cast.
"Tony è stato molto importante per noi durante tutto l'anno – dice l'allenatore degli Spurs Popovich – Quando lui segna siamo veramente duri da battere. Non ho mai pensato di tenerlo in panchina. Lui è il nostro play, e se qualcuno gioca male una gara o due non puoi mandarlo in Siberia. Devi continuare a metterlo in campo mostrandogli tutta la tua fiducia".
"Ho cercato di lasciarmi le prime 2 gare alle spalle e quando i primi tiri sono entrati, mi sono sentito subito a mio agio. Erano gli stessi tiri che mi ero preso nelle altre gare, ma oggi entravano - dice Parker, che ha parole anche per Duncan - Ogni volta che toccava palla, lo raddoppiavano o triplicavano. E' così bello avere una superstar che ha così tanta fiducia nei propri compagni".
Ed eccolo Duncan che ha festeggiato il suo 26esimo compleanno facendo regali agli altri (6 assist e 3 stoppate oltre ai rimbalzi): "Se possiamo vincere così non c'è problema. Lo dicevo dall'inizio della serie che loro avrebbero cercato di escludermi dalla serie non facendomi prendere buoni tiri. E i miei compagni oggi hanno fatto un grandissimo lavoro nell'attaccare il canestro e metterla da fuori. Se continuiamo così li uccideremo sui raddoppi".
"Non volevano concedergli facili tiri e fortunatamente lui è un giocatore molto intelligente, meraviglioso - aggiunge Popovich - lui sa cosa serve per vincere ed è felice anche solo di prendere rimbalzi, distribuire assist e stoppare".
I Suns dal canto loro hanno continuato ad attaccare sulla falsariga del finale di gara2, affrettando tiri, prendendo soluzioni poco ragionate e regalando palloni agli avversari. Nelle ultime 2 gare i Suns hanno tirato ampiamente sotto al 40% e hanno perso, in gara uno avevano un ottimo 45% e hanno vinto. Chiaro che devono ritrovare la mano per poter mantenere le speranze vive.
Così come devono ritrovare il vero Marion (18p con 6-15), in ombra in questa serie.
"Lui è la seconda opzione offensiva della squadra, ecco perché cercavo di coinvolgerlo e farlo entrare in ritmo" dice Hardaway, anche lui con la mano assai fredda (9p con 3-10 dal campo).
Altro elemento totalmente in ombra è Joe Johnson, 1-11 in gara3 e decisamente fuori da questa serie. E' lui uno dei principali motivi per cui la panchina Spurs ha sempre dominato nel punteggio quella dei soli.
Anche Stoudemire, nominato Rookie Of The Year prima della palla a 2, ha contribuito con 17 punti (6-13), ma solo 2 rimbalzi, troppo pochi!
"E' stata una gara difficile. Abbiamo messo tanto impegno nel raddoppiare Duncan, ma i loro tiratori hanno fatto un gran lavoro. Non ci aspettavamo certo che Parker segnasse 30 punti, ma questa è l'NBA, non ci sono scuse. Chiunque può fartene 30 ogni sera. Saremo pronti per Domenica".
"Avevamo detto che volevamo lasciare che gli altri ci battessero - dice Marbury, ancora una volta il migliore con 26 punti e 7 assist - e di sicuro l'hanno fatto! E' veramente frustrante perdere subito il vantaggio del campo, ma siamo già stati in questa situazione. Dobbiamo solo tornare dietro la lavagna e cercare un modo diverso di affrontare la gara".
Infine la parola all'allenatore dei Suns, Johnson: "Offensivamente siamo stati impazienti. Quando siamo riusciti a rimontare avevamo mostrato pazienza, facendo circolare la palla per cercare un tiro comodo. Poi abbiamo iniziato a tirare al primo passaggio ed è una cosa che non dobbiamo assolutamente fare. Difensivamente poi gli abbiamo lasciato troppo spazio. Non puoi concedere così tanto a gente come Parker, Jackson e Ginobili. Se sono preoccupato? Certo che lo sono. Ma siamo già stati in situazioni simili, dopo sconfitte brucianti e mi aspetto una reazione domenica. Abbiamo un gruppo di ragazzi che non ha mai mollato durante l'anno".
Magari ci saranno minuti in più anche per Outlaw, forse un po' troppo dimenticato in panchina, Tsakalidis e Gugliotta, al palo in gara3. Non bisognerà troppo per scoprirlo, solo qualche ora: tutti in campo per gara 4 già stanotte!